PUTIN "ELETTO" CON IL VOTO PIU' FALSO NELLA STORIA DELLA RUSSIA
Ria Novosty, organo di informazione controllato dal Cremlino, ci informa che :
Il 15 marzo in Russia sono iniziate le votazioni per le elezioni presidenziali, che dureranno tre giorni.
Si tratta delle prime elezioni presidenziali che si tengono in un formato di più giorni.
La lista dei candidati è composta da quattro candidati: il vicepresidente della Duma di Stato Vladislav Davankov, nominato dal partito Nuovo Popolo, il leader del Partito Liberal Democratico Leonid Slutsky, il membro del Presidium del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa Nikolai Kharitonov, nonché l'attuale capo di Stato Vladimir Putin, che è un candidato indipendente.
In totale, più di 94 mila seggi elettorali sono stati organizzati nei giorni delle elezioni.
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il presidente della Crimea Sergei Aksyonov e altri hanno già espresso il loro voto.
I candidati che avrebbero potuto impensierire Putin - non perché avessero possibilità di vittoria ma perché avrebbero potuto coagulare una parvenza di opposizione minoritaria ma consistente - sono stati eliminati dalla competizione, con cavilli o pretesti.
Soprattutto quelli che esprimevano posizioni "non allineate" verso la guerra di aggressione all'Ucraina.
Nella Russia di Putin per votare non c'é bisogno del cervello.
La variegata "opposizione" russa a Putin aveva cercato. prima della uccisione di Navalny in carcere, di marcare una qualche forma di presenza in queste elezioni.
Navalny stesso aveva proposto di "votare chiunque tranne che Putin" come forma di protesta legittima e facile da realizzare.
La sua brutale uccisione ha scosso una parte - piccola - dell'opinione pubblica russa e ha ridotto ancora più al silenzio i timorosi indecisi.
Tutto sembra funzionare alla perfezione, nella perfetta macchina di propaganda e repressione messa in piedi da Putin in oltre 20 anni di potere ...
... ma alcuni dettagli sono sfuggito al rigido controllo dell'apparato putiniano e hanno mostrato, a poche ore dal voto plebiscitario con cui lo zar celebrerà l'inizio di altri sei anni di potere criminale, alcune crepe sotterranee, ben più pericolose delle gesta avventate e sporadiche di chi getta vernice nelle urne e viene arrestato in presa diretta.
La mattina del 13 marzo, poco prima dell'inizio delle elezioni farsa, Putin concede un'intervista a Dmitry Kiselev, boss del gruppo Rossiya Segodnya e giornalista di regime di lungo corso che viene presentata con il titolo trionfalistico:
Vladimir Putin: La Russia è su un percorso strategico di sviluppo e non si discosterà da esso
L'intervista è lunga - oltre un'ora e mezza - e noiosa, nel perfetto stile putiniano rilassato anche quando minaccia la guerra nucleare o stuzzica la Finlandia annunciando l'invio di truppe alla frontiera.
Sull'Ucraina ripete alla noia quello che va dicendo da più di 2 anni, ovvero prima che morissero alcune centinaia di migliaia di giovani russi per denazificare il Donbass, e si capisce lontano un miglio che non aspetta altro che il suo amico Donald Trump gli dia una mano a porre una pietra tombale su Kyiv (e Zelensky).
Putin parla dell'economia russa e si impegna a fare promesse. Costruirà una nuova strada verso Sochi affinché i russi possano raggiungere più allegramente i luoghi di vacanza per allontanare le preoccupazioni, diventeremo la quarta potenza economica mondiale ...
Insomma, un'intervista elettorale, tanto per anticipare l'esito della vittoria e far sapere a tutti che dopo il 17 marzo ci sarà ancora lui, nessun altro che lui, al Cremlino.
L'intervista pubblicata sia in video che in testo su Ria Novosti si conclude e come consuetudine al termine della pubblicazione i lettori possono gentilmente apporre la loro scontata opinione sotto l'articolo, nello stile LIKE o NO-LIKE ma anche con faccine sorridenti oppure arrabbiate o annoiate.
In genere tutti gli articoli che trattano delle gesta eroiche dell'esercito russo o del regime putiniano vedono nettamente prevalere i LIKE, ovvero i lettori abituali di Ria Novosty fanno sapere che apprezzano la propaganda che viene propinata appositamente per loro.
Ma questa volta, al termine dell'intervista di Putin, il fenomeno non si ripete, anzi si ribalta clamorosamente, con una netta prevalenza dei NO-LIKE !!
Cosa diamine è successo ? come è possibile che i lettori di Ria Novosty - tutti allineati ultraortodossi non apprezzino le parole del loro zar presente e futuro? si tratta forse di un errore informatico, o di un sabotaggio dell'intelligence ucraina ?
Che non si tratta di un errore tecnico o di una manomissione informatica lo dimostra il fatto che 3 giorni dopo la pubblicazione dell'intervista i numeri dei LIKE e NO-LIKE sono ancora quelli, con una netta prevalenza di chi, manifestando insofferenza, non ha gradito l'intervista. Perché?
Qualche indizio è possibile ricavarlo dai commenti dei lettori registrati che sono associati all'articolo.
Anche in questo caso prevalgono i commenti sarcastici - non possono essere apertamente critici perché altrimenti si troverebbero la polizia alla porta dopo qualche ora - di coloro che non sembrano condividere le opinioni sullo stato dell'economia russa, o che si lamentano dell'inflazione e della povertà o del trattamento di favore di cui godono gli oligarchi (!!??)
Sembrerebbero essere delle vere critiche, sfuggite al controllo della censura, e inoltre raccolgono consenso anche tra i lettori che leggono i commenti.
Se i voti - pro o contro - espressi dai lettori dell'intervista di Putin fossero riportati nelle urne delle elezioni presidenziali Vladimir Putin NON SAREBBE RIELETTO !!
Era forse questo quello che Putin temeva dopo la proposta di Navalny "votate chiunque tranne che Putin" ?
Che si potesse formare un largo schieramento - dai pacifisti contrari alla guerra in Ucraina agli ultranazionalisti che rimpiangono Prigozhyn e vorrebbero sganciare LA BOMBA su Kyiv - era l'intuizione alla base della proposta di Navalny.
Tutti contro Putin, poi dopo si vedrà.
Navalny è stato ucciso, Putin sarà rieletto presidente con un voto farsa, ma resta il dubbio che sotto traccia la Russia - magari per motivi opposti - non sia contenta del suo zar criminale.
(aggiornamento)
Leonid Volkov
Oppositore, ex presidente della Fondazione anticorruzione di Alexey Navalny
Tutto ciò che contribuisce al consolidamento è positivo. Abbiamo visto persone in fila per [Boris] Nadezhdin, abbiamo visto persone nei cimiteri, abbiamo visto otto milioni di persone guardare la trasmissione del funerale [di Navalny]. Queste persone esistono, ma in tutti questi anni la propaganda ha continuato a sostenere che non è così. Secondo i sondaggi, sappiamo che i russi contrari alla guerra non sono solo la maggioranza, ma una schiacciante maggioranza. Ma sono assenti nel panorama mediatico, ed è come se in Russia tutti sostenessero la guerra.
L'idea dietro ['Mezzogiorno contro Putin'] e altre proteste simili che noi [l'opposizione] organizzeremo sicuramente [in futuro] è che la maggioranza veda se stessa e si renda conto di essere la maggioranza. È una cosa molto semplice e unificante. Lo strumento politico e il significato simbolico sono qui inseparabili. Non è necessario trovare altri significati; nessuno ha intenzione di sconfiggere Putin con questo tipo di voto. Le mura della prigione non crolleranno per questo, ma lo faranno quando la stragrande maggioranza, che si è già formata, si renderà conto di essere tale. Stiamo facendo un passo importante in questa direzione.
Naturalmente, questa protesta avrà il massimo effetto dove arriveranno più persone. Dal punto di vista puramente matematico, il maggior numero di elettori si trova attualmente a Mosca; ci sono molte persone lì che sostengono il cambiamento. Penso che la protesta sarà efficace in tutte le principali città. E se due o tre persone si incontrano in qualche villaggio o piccola città, e ognuno vede che non è l'unico liberale, allora forse questo avrà ancora più valore che nelle grandi città affollate.
Questa protesta potrebbe influenzare l’atmosfera politica in Russia, i sentimenti politici delle persone che si oppongono a Putin. In questo momento si sentono emarginati, braccati, come una razza in via di estinzione. Ma vedranno che in Russia esistono e che ce ne sono tanti. L’obiettivo principale della protesta è cambiare la narrativa.
i.fan.
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Date Created: 15/03/2024 16:57:47