Vogliono Far Sparire il 25 Aprile

Era prevedibile che con l'avvicinarsi del 25 Aprile, Festa della Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazi-fascista nel 1945, a qualcuno del governo Meloni venisse il prurito alle mani, quello che un secolo fa costò la vita all'onorevole Giacomo Matteotti per mano di fascisti al servizio di Benito Mussolini.

Quando lo scrittore Antonio Scurati ha inviato il monologo che avrebbe dovuto leggere nella trasmissione condotta da Serena Bortone, qualcuno della Commissione Censura della RAI TeleMeloni dopo averne letto solo le prime due righe - quelle in cui si rammentava l'assassinio di Matteotti - ha pensato che era giunto il momento di dare un segnale all'Italia.

"Nel secondo anno dell'era Meloni è inammissibile che ancora si festeggi il 25 aprile oltraggiando la memoria dei fascisti. Se proprio dobbiamo sopportare ancora il 25 Aprile perché agli italiani piace fare festa, allora trasformiamola in Festa della Censura" è stato il pensiero furbo e trasparente dei dirigenti RAI-TeleMeloni.

Antonio Scurati - diventato protagonista suo malgrado di questo 25 aprile - ci ricorda nel monologo censurato che la Meloni il 25 Aprile del 2023 non aveva pronunciato la parola antifascismo nelle commemorazioni ufficiali. Quest'anno la Meloni si è attrezzata per non far pronunciare a nessuno in RAI la parola antifascismo.
Di questo passo è prevedibile che si adopererà per impedire che "antifascismo" NON venga pronunciato nelle piazze dei prossimi anni.

Questo potrebbe essere l'ultimo 25 Aprile in cui si potrà liberamente pronunciare "antifascismo" senza incorre in censure o reprimende governative.

E nei prossimi anni il 25 Aprile sarà festeggiato dai governi meloniani come il giorno in cui l'antifascismo scomparve dal vocabolario popolare.

Premierato e Censura vanno di pari passo.

Approfittiamo di questo 25 Aprile, partecipiamo, resistiamo, perché potrebbe essere l'ultimo prima della rimozione meloniana.