La diffusione del video che riprende Yahya Sinwar in un tunnel a Khan Yunis ha fatto rimettere in circolazione le voci sulla possibile morte del capo di Hamas a Gaza.
Da alcune settimane Sinwar non comunica più con i suoi luogotenenti, nessuno ovviamente sa dove si trovi, e sicuramente non ha voce in capitolo nelle trattative che si svolgono indirettamente a Il Cairo tra Hamas e Israele per il rilascio degli ostaggi.
Dunque Sinwar sarebbe morto, o quasi.
Possibile che la notizia sia vera, dato che a Gaza di vivo o quasi c'è rimasto ben poco. Ma se l'ipotesi della morte di Sinwar si basa solo sul suo silenzio, non ci sarebbe da dargli molto credito. Il silenzio assoluto, sia dentro l'inferno di Gaza sia nei rifugi all'estero - Libano, Turchia, Qatar o Iran - è la precauzione minima da osservare per evitare di essere uccisi da un raid israeliano, come già accaduto a Beirut.
La morte di Sinwar coincide con il principale obiettivo di Netanyahu. Se il boss di Hamas muore, il boss di Israele potrebbe essere disponibile ad accelerare la fine delle "operazioni" a Gaza e presentarsi come il vincitore.
Ma per proclamare la morte di Sinwar Netanyahu pretende che la sua a testa rotoli per le strade di Tel Aviv, e questo finora non è stato possibile.
Molto più probabile che Sinwar sia già fuggito dalla Striscia di Gaza da diverso tempo e mantenga il totale silenzio per evitare di essere raggiunto dai sicari del Mossad.
Se fossi in Joe Biden ordinerei alla CIA di organizzare il ritrovamento del cadavere di Sinwar, o ancora meglio di una parte delle sue spoglie polverizzate da qualche potente esplosione. Rubare il DNA del capo di Hamas dagli archivi di Israele non dovrebbe essere così difficile in modo da poterlo contraffare per confermare che il cadavere di Sinwar coincide con quello ritrovato spappolato.
In tal caso Joe Biden avrebbe più motivi per implorare Netanyahu di smettere di ammazzare palestinesi a più non posso, al ritmo di un genocidio, con qualche piccola chance di convincerlo, cosa che finora non gli è riuscita.
La propaganda di guerra è un'arte antica come l'uomo, da quando nelle caverne gli antenati preistorici iniziarono a rappresentare i trionfi di caccia della bestia umana contro altri animali sulle pareti delle caverne, i graffiti.
La propaganda di guerra, qualunque fosse l'esercito e la causa che la ispiravano, è un servizio logistico fondamentale nei conflitti moderni, al pari dei rifornimenti di armi, munizioni viveri e carburanti.
La propaganda di guerra serve a manipolare ed esaltare sia lo spirito dei soldati mandati a morire, che altrimenti potrebbero chiedersi se il rischio vale la candela, sia le motivazioni dei popoli di cui quei soldati sono figli, perché anch'essi potrebbero chiedersi a che pro mandarli a morire.
Nella orribile guerra di Gaza tra Israele e Hamas la propaganda di entrambe le parti in causa svolge un ruolo determinante.
L'attacco terroristico del 7 ottobre 2023 contro i kibbutz israeliani lungo il confine di Gaza non rientrava in un logica militare - nessuno poteva illudersi che un raid per quanto ben congegnato potesse sconfiggere la supremazia militare dell'esercito israeliano (IDF) - ma aveva principalmente uno scopo di propagare l'idea che Israele fosse debole e vulnerabile per incitare altri palestinesi alla mobilitazione e indurli a sopportare le vessazioni di Hamas. La propaganda di Hamas utilizza a piene mani il sacrificio di vite umane civili, "il martirio" secondo a logica islamica.
Israele da parte sua ha a disposizione strumenti e metodi ben più sofisticati e ramificati, e l'IDF è uno degli eserciti più attrezzati al mondo per la propaganda.
Ogni episodio della guerra di Gaza, compresa la terribile situazione degli ostaggi in mano ad Hamas, viene controllato, manipolato, riadattato, e se del caso censurato o stravolto, dall'apparto di propaganda dell'esercito da cui dipendono quasi tutte le fonti informative di quanto accade nella Striscia di Gaza.
Non a caso l'esercito israeliano si è premurato metodicamente di eliminare i giornalisti palestinesi e di impedire l'accesso a quelli stranieri.
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Il video con Yahya Sinwar diffuso dall'IDF il 13 febbraio 2024 è datato 10 ottobre 2023
Il video con Yahya Sinwar diffuso dall'IDF il 13 febbraio 2024 è datato 10 ottobre 2023
Questo particolare, importante e decisivo, viene esposto tra le righe dei proclami dei media israeliani e della stampa estera che attingono alle fonti "ufficiali".
Nella narrazione corrente, le teste di Yahya Sinwar e del suo braccio destro Mohammed Deif sono diventate lo spartiacque tra la vittoria e la sconfitta di Israele contro Hamas.
Se Israele non uccide Sinwar non potrà dire di aver vinto, nè potrà giustificare l'enorme carneficina di vite umane palestinesi, più di trentamila morti in gran parte bambini e donne, e la distruzione totale di qualsiasi struttura civile. Quindi la vita e la morte di Sinwar sono lo spartiacque a cui Netanyahu e gli strateghi militari israeliani devolvono il compito di giustificare i loro crimini contro l'umanità.
Per questo anche un vecchio video di 4 mesi fa - sembra un secolo per i palestinesi e per il mondo intero - che ritrae Sinwar mentre percorre un tunnel nel sottosuolo di Khan Younis, preceduto dai membri della sua famiglia tra cui i figli, diventa un potente strumento di propaganda.
"Ecco, vedete, gli stiamo dando la caccia. Il capo dei terroristi, la mente diabolica del 7 ottobre, ha il nostro fiato sul collo. Scappa, perché lo stiamo prendendo, è solo questione di altri pochi giorni, solo poche altre centinaia di vite palestinesi distrutte e poi lo prenderemo e avremo vinto la guerra contro Hamas"
Lo scopo del video che mostra Sinwar è quello di tranquillizzare o azzittire le voci, tante anche dentro l'opinione pubblica d'Israele, che cominciano ad esprimere perplessità, se non proprio critica, all'operato dell'IDF, dopo 4 lunghi mesi di bombardamenti - ma cos'altro c'è rimasto a Gaza da bombardare, distruggere, uccidere? si chiedono ormai in molti.
Ci sono ancora da liberare alcune decine - forse 70, 80 - di ostaggi. Ed ecco che arriva il video della liberazione di due ostaggi a Rafah liberati bombardando un intero quartiere e uccidendo un centinaio di palestinesi sfollati e ammassati al confine con l'Egitto. "Visto ! abbiamo liberato 2 ostaggi, possiamo liberarne altri se proseguiamo nelle "operazioni".
Ma c'è ancora da trovare e uccidere Sinwar e Deif - non vi preoccupate, li troveremo siamo sulla pista giusta, guardate Sinwar in questo video mentre fugge da un tunnel all'altro. Lo prenderemo, se proseguiamo nelle "operazioni".
Proseguire nelle "operazioni", nessun "cessate il fuoco", è il mantra di Netanyahu a cui gran parte degli israeliani ancora crede, nonostante le condanne ormai esplicite di tutto il resto del mondo.
Persino il mite Tajani "alla amatriciana" dichiara che le "operazioni" militari di Israele sono ormai sproporzionate.
Non aveva ancora visto il video di Sinwar che fugge in un tunnel, e nessuno gli dirà che quel video è del 10 ottobre 2023, 4 lunghi mesi fa.
Ora Sinwar potrebbe non essere più in un tunnel a disposizione dell'IDF per farsi decapitare e portare come trofeo a Tel Aviv.
Sinwar potrebbe essere in Turchia, nascosto nel bagno turco di Erdogan, o nel meno sicuro Libano, o addirittura a Teheran sotto la barba protettrice di Khameney
A noi, che non abbiamo bisogno di essere presi in giro dalla propaganda né di Hamas nè di Netanyahu, sorge il dubbio che quel video in cui Sinwar si dilegua in un tunnel sia non solo un finto scoop - perché datato 4 mesi fa - ma addirittura un boomerang, un autogol per la propaganda militare israeliana.
Già, perché non tutte le propagande riescono col buco, e quella israeliana non sfugge a questa regola.
Se qualcuno scopre che quel video con Sinwar è del 10 ottobre 2023 a Kahn Younis potrebbe anche chiedersi perché per 2 mesi gli israeliani hanno bombardato Gaza City provocando almeno 15mila morti?
Se quel video in cui Sinwar fugge con la famiglia è del 10 ottobre - 3 giorni dopo l'attacco terroristico di Hamas - perché non immaginare che da almeno 3 mesi il capo di Hamas sia già fuggito all'estero attraverso uno dei tanti tunnel che bucano il confine di Gaza?
Perché continuare a bombardare e uccidere se l'obiettivo numero 1 - Sinwar - è già fuggito dal 10 ottobre scorso?
Perchè il vero scopo della guerra di Gaza per Netanyahu e gran parte dell'opinione pubblica israeliana non è uccidere un palestinese, cioè Sinwar, ma eliminare molti palestinesi, il maggior numero possibile, per terrorizzarli e costringerli a sfollare altrove, lasciare Gaza e i sogni della Palestina libera e indipendente, punire tutti i palestinesi per i crimini di Hamas e costringerli ad arrendersi una volta per tutte all'idea di abbandonare le loro terre e le loro tradizioni.
Il video di Sinwar che fugge il 10 ottobre 2023 è la prova schiacciante che in 4 mesi Israele a Gaza ha compiuto crimini di guerra per risolvere a modo suo la "Questione Palestinese" e non "operazioni" necessarie alla sua difesa e sicurezza.
Il video di Sinwar che fugge il 10 ottobre 2023 è una propaganda mal riuscita.