Come molti in Italia, ero davanti al televisore sintonizzato su TeleMentana per ascoltare in diretta l'elenco dei nuovi ministri del nuovo governo di Mario Draghi.
Quando ha iniziato a leggerlo, nella solita cornice rituale del Quirinale, volevo dirgli di andare un pò più piano, per sentire meglio, ma Draghi sembrava avere fretta di concludere e di togliersi dall'imbarazzo.
Quando ho sentito il nome di Renato Brunetta ho avuto un primo soprassalto. Fino a quel punto era tutto abbastanza scontato, più o meno come le indiscrezioni che da ore circolavano. Ma Brunetta no.
Per pochi millesimi di secondi ho pensato che Berlusconi era apparso in sogno a Draghi e gli aveva scritto la lista. Poi dopo qualche altro millisecondo, passato il nome della Gelmini, ho pensato "ora Berlusconi ha finito" è invece no c'era anche la Carfagna.
Ma come, doveva essere il governo di alto profilo!? A quel punto, come insegnano i manuali di marketing, lo shock ha annullato tutte le comunicazioni successive, facendo scomparire i nomi dei valenti tecnici gioielli di Draghi e lasciandomi nella condizione di blocco del pensiero. A nulla sono valsi i tentativi di autorianimazione, l'incitamento a resistere, ad aspettare i primi passi, a giudicare dai fatti e non dalle apparenze.
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Tanto rumore per nulla, o quasi!
In politica nulla si crea e nulla si distrugge, e il governo Draghi non sfugge a questa regola. Il Movimento 5 Stelle aveva provato 3 anni fa a smentirla, affacciandosi come un'apparizione improvvisa e imprevista nella ribalta del Palazzo. Ora è quasi scomparso, rilivellato a dimensione di Brunetta, Gelmini, Carfagna, riprogrammato cerebralmente con massicce dosi di psicofarmaci.
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Adesso i fotogrammi del film sono quasi tutti allineati.
Riavvolgendoli e riproiettandoli, si capisce che l'anomalia del governo PD-M5S di Giuseppe Conte Bis non è stata annientata e cancellata dallo sceicco di Rignano. Lui ci ha solo messo la faccia, anzi il ghigno. Ha lavorato per procura, perchè trenta denari fanno sempre comodo nella vita.
Il governo Draghi-Brunetta nasce da una congiura di Palazzo ideata quasi un anno fa, dopo che i primi mesi del Conte Bis erano già bastati a far salire a 200 la pressione nei vasi sanguigni dei centri di potere e di affari.
Il coronavirus da un lato ha ritardato la resa del Conte dall'altra ha consentito di metterla a punto con più convinzione e truppe in campo. A settembre dello scorso anno l'esercito che doveva rimettere a posto le regole della politica era già pronto e il generale in capo Mario Draghi aspettava solo il segnale.
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Certo che le incognite e le variabili ostili erano tante, ma la logica era dalla parte di Draghi. Non c'era alcun dubbio che Lega dei commercialisti di Salvini avrebbe colto al volo l'occasione per allearsi. Non c'era alcun dubbio che la confusione mentale dei Cinque Stelle li avrebbe costretti al si salvi chi può. Non c'era alcun dubbio che la vocazione ad amministrare ASL del PD avrebbe prevalso anche in questa occasione.
Il resto, che poi è tanto, lo avrebbero fatto i soliti professionisti della comunicazione. La paura del baratro per creare e accentuare il senso dello scampato pericolo, l'esaltazione del salvatore della patria, il sacrificio dei migliori, l'alto profilo ecc ecc ecc.
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Ma questo è il passato. Ora Super Mario Draghi c'è, e dobbiamo rassegnarci a convivere con il suo governo.
Mi aspetto che entro i prossimi due mesi, diciamo per Pasqua, gli italiani siano stati tutti vaccinati contro il Covid 19.
Impossibile? e perché? Super Mario può, se vuole.
Mancano i vaccini? prendesse il telefono per chiamare gli amministratori delegati di Pfizer, AstraZeneca, Moderna, quelli a cui in passato ha fatto guadagnare cifre colossali stampando soldi a gratis, per dirgli di sbrigarsi a consegnare 100 milioni di dosi di vaccino entro la fine di marzo, altrimenti li sostituisce con qualcuno dei suoi ministri.
Sta arrivando la Terza Ondata di coronavirus, armata di varianti inglesi, brasiliane, sudafricane.
Non abbiamo alcuna intenzione di sentir parlare di lockdown, zone rosse, arancioni, coprifuoco, distanziamenti.
Ora pretendo che Mario Draghi mi garantisca salute e felicità.