aggiornamento 24 gennaio - Biden invia altri 8500 soldati in Europa, le ambasciate occidentali a Kiev si svuotano, la NATO mette in stato di massima allerta le truppe in Europa dell'Est.
La popolazione ucraina è terrorizzata.
Dall'incontro Blinken - Lavrov a Ginevra non sembra essere uscita un'ipotesi di soluzione della crisi, ma solo una ulteriore precisazione delle condizioni necessarie ad evitare l'inizio dell'invasione russa.
Niente adesione dell'Ucraina alla NATO, ritiro di truppe e missili dalla Bulgaria e Romania, e riconoscimento dell'autonomia del Donbass, la regione russofona dell'Ucraina che viene rivendicata da Putin. Gli Stati Uniti sono disposti a concedere a Putin solo quest'ultima parte della contesa, anche se non sanno come dirlo a Zelensky, mentre resta fermo il rigetto delle altre.
Proprio l'accettazione delle pretese russe sul Donbass erano alla base dei "distinguo" di Joe Biden tra "incursioni" e "invasione" interpretati da tutti come un via libera alle truppe di Putin per l'aggressione all'Ucraina.
Biden ha rettificato la gaffe del giorno prima che aveva sollevato le ire del presidente ucraino Zelensky.
La nuova versione è che anche una "minor incursion" dell'esercito russo farebbe scattare la reazione USA-Europa con sanzioni che porterebbero al totale isolamento economico-finanziario della Russia. A cui seguirebbe la rappresaglia di Putin con il blocco dei gasdotti verso l'Europa.
Ovvero l'inizio di una "guerra per il gas" in pieno inverno.
Sono gli ultimi scampoli di diplomazia per evitare l'invasione, ma Putin alza il prezzo e vuole il Donbass.
Se la Russia invade l'Ucraina sarà difficile se non impossibile limitare la reazione occidentale alle sole sanzioni economiche.
Qualsiasi scintilla potrebbe estendere l'incendio ai paesi confinanti come ad esempio la Moldavia, e richiedere l'intervento militare della NATO, ovvero un allargamento del conflitto in forme e dimensioni imprevedibili.
Intanto la Gran Bretagna invia armi e soldati in Ucraina, altrettanto fanno la Polonia ed altri paesi Baltici, con forniture all'esercito ucraino per conto della Nato di armi tecnologicamente avanzate.
La Russia ha accumulato più di 100.000 soldati, con carri armati e altre armi pesanti, al confine con l'Ucraina nelle ultime settimane, suscitando il timore che l'Europa sia sull'orlo della sua prima guerra da decenni.
Lo spettacolo minaccioso ha creato la convinzione che Mosca stia cercando di ribaltare la fine della Guerra Fredda, quando l'Ucraina si è staccata dalla sua sfera politica ed è diventata uno stato indipendente.
Il presidente russo Vladimir Putin ha spesso affermato che il crollo dell'ex Unione Sovietica è stata la più grande catastrofe geopolitica del XX secolo .
La Casa Bianca ha affermato che la Russia potrebbe attaccare l'Ucraina "in qualsiasi momento", mentre il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg questa settimana ha affermato che "c'è un rischio reale per un nuovo conflitto armato in Europa".
Anche a Bruxelles l'umore è nervoso, con un alto diplomatico dell'UE che dice alla BBC che "l'Europa è ora più vicina alla guerra di quanto non lo sia stata dalla disgregazione dell'ex Jugoslavia".
Mercoledì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilasciato un discorso video alla nazione, esortando i cittadini ucraini a non farsi prendere dal panico per i timori di una possibile invasione.
Tuttavia, ha detto, il paese ha vissuto con la minaccia russa per molti anni e dovrebbe essere sempre preparato alla guerra.
Il ministro degli Esteri polacco, Zbigniew Rau, ha affermato che il rischio di una guerra in Europa è maggiore che mai negli ultimi 30 anni.
Il Regno Unito ha risposto consegnando un lotto di armi anticarro all'Ucraina questa settimana, mentre Svezia e Danimarca hanno entrambe rafforzato la loro presenza vicino alla regione.
Nessuno crede che la Russia voglia invadere l'intera Ucraina, un paese vasto di 45 milioni di abitanti, ma punta a riprendersi il Donbas, a impedire le basi NATO ai suoi confini e a umiliare le forze nazionaliste di Kiev, convincendo la popolazione ad accettare il "male minore" sotto la sfera di influenza russa.
In fondo Putin si è ripreso la Crimea pagando un prezzo sopportabile e ritiene di poter completare l'opera conquistando i territori orientali.
L'invasione potrebbe essere preceduta da una serie di attacchi informatici, come già avvenuto nei giorni scorsi, con l'obiettivo di interrompere linee elettriche e di comunicazione.
Potrebbe essere lanciata anche da più fronti, avvalendosi delle truppe russe in Bielorussia, con la "gentile concessione" del dittatore Lukashenko amico di Putin.
Chi e come può opporsi alla evidente strategia di occupazione perseguita da Putin?
Fino a pochi giorni fa si sarebbe data una risposta non entusiasmante ma neppure disfattista: ci sono Stati Uniti e NATO a difendere l'Ucraina e il diritto dell'Europa a non farsi intimidire dalle manie di Grande Russia di zar Putin.
Ma dopo la conferenza stampa in cui Joe Biden si è avventurato, sotto gli occhi sconcertati del mondo occidentale, nella distinzione tra "piccola incursione" e "invasione", tutti hanno capito che per l'Ucraina si sta preparando e negoziando una soluzione "afghana", con un disimpegno più o meno mascherato degli USA che consentirebbe ai "talebani" di Putin di procedere indisturbati fino a Kiev.
Uno scenario da incubo, alle porte di Varsavia, Praga, Bucarest, Sofia, con contraccolpi ancora più vasti di quello generato dalla rovinosa fuga americana da Kabul.
i.fan.
Key1: keywords: Joe Biden, Russia, Invasione Ucraina, Vladimir Putin. NATO, Kiev, Bielorussia, Zelenzky, Kabul, Gran Bretagna, Polonia, Blinken, Lavrov,
Date Created: 22/01/2022 07:14:31