Trump e i dazi, un vero ecologista ... se non somigliasse a Nerone


aggiornamento 8/4 - gli Stati Uniti applicheranno dazi al 104% contro la Cina 

Le ritorsioni protezionistiche di Donald Trump sui dazi doganali segnano la fine della globalizzazione e, se mantenute, provocheranno una decrescita (infelice) dell'economia mondiale e un crollo delle emissioni di CO2. Trump emulo di Nerone più che un ecologista

Donald Nerone Trump
Donald Nerone Trump

i. fan. - 7 Aprile 2025 ID: 4671

Escalation di Nerone Trump contro la Cina.

 

aggiornamento 8 aprile - Dal 9 aprile gli Stati Uniti applicheranno dazi al 104% contro la Cina dal momento che Pechino, contrariamente a quanto richiesto da Washington, non ha ritirato i suoi controdazi al 34%.

Lo ha confermato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, a Fox News


Bruciano i mercati finanziari ma anche le relazioni internazionali e i tradizionali schieramenti, dopo l'annuncio dei "dazi reciproci", ovvero l'inizio della guerra dei dazi,  nel Liberation Day (?!).

 

Brucia l'immagine degli Stati Uniti d'America, già compromessa con la guerra di Gaza e le umiliazioni inflitte all'Ucraina e agli immigrati, nella cultura e nella percezione dell'opinione pubblica mondiale, anche quella solitamente moderata e pragmatica.

 

Solo "l'idiota Trump" vede un futuro radioso e ricco, anzi "è il momento di arricchirsi" declama il Nerone Trump di fronte all'incendio che divampa nel tempio di Wall Street.

 

Niente paura - dice Nerone Trump - i mercati finanziari bruciano ma poi tornano a rifiorire, concimati con la loro stessa cenere, ovvero il denaro facile, le tasse e il welfare a zero,  e le prospettive di scaricare i costi dei dazi sulle tasche dei soliti consumatori.


Glielo ha spiegato la sua musa preferita, l'influencer cartomante Laura Loomer che su Trump ha un ascendente molto maggiore di quello del Segretario del Tesoro Scott Bessent.

 

" - Questa settimana ho parlato con molti europei, asiatici, in tutto il mondo. Stanno morendo dalla voglia di fare un accordo"
 - E i crolli delle Borse?
 - A volte è necessario assumere farmaci per curarsi. L'Europa ha fatto una fortuna con noi. L'Europa ci ha trattato molto molto male, ma adesso stanno venendo al tavolo della trattativa.

Vogliono parlare con noi, ma non si parla se non ci pagano un sacco di soldi su base annuale (sembra una frase di Al Capone quando imponeva il pizzo ai commercianti)".

 

 

 

Tutti si chiedono Trump "ci fa o ci è?".

 

La formula matematica con cui i trumpiani hanno calcolato i dazi da applicare è stata scopiazzata da un episodio di Archimede Pitagorico. Le conseguenze dei dazi sulle economie mondiali, compresi gli Stati Uniti, sono state stimate affidandosi alla Cabala.


Ma Trump è un infallibile preveggente, e ha previsto che dopo essere caduti molto in basso non si può che risalire molto in alto. Basta solo saper aspettare.

 

E tutti di nuovo a chiedersi "ci fa o ci é".

 


 


Trump è un vero ecologista


Azzardo una provocazione: Donald Trump è un vero ecologista, forse l'unico vero ecologista in un panorama di ciarlatani della decarbonizzazione, di conventicole sulla sostenibilità, di affaristi della transizione ecologica, di imbroglioni rinnovabili.

 


Donald Trump è un vero seguace di Greta Thunberg, un convinto sostenitore della decrescita (senza aggettivi) che ci salverà dalla catastrofe climatica, l'unico in grado di renderla praticabile a qualsiasi costo, imponendola come una stato di necessità, con il ritorno all'Era Glaciale per combattere il Super Global Warming.

 

In fondo, a pensarci bene, i dazi protezionistici sono come una carbon tax universale tanto cara agli ecologisti del partito democratico, ma più efficaci e immediati.

 

Con Trump 2.0 alla Casa Bianca, il tempio della perdizione finanziaria a Wall Street che ingenuamente lo aveva adulato ha conosciuto il più grande crollo cumulato in pochi giorni come mai si era visto dall'inizio del Capitalismo.

Il tempio che aveva resistito al crollo delle Torri Gemelle, alla Grande Depressione del 2008, alla pandemia di Covid-19 del 2020, si sta incenerendo come nemmeno Nerone sarebbe stato capace di fare.


 

Ovviamente Donald Trump non ammetterà mai di essere un ecologista e un fautore della decrescita.

 

Il solo sentirne parlare lo rende furibondo, provocandogli reazioni inconsulte.

Ufficialmente Trump considera gli ecologisti di qualsiasi latitudine come dei parassiti e dei pericolosi terroristi, perché con le loro pretese di salvare uccellini e foreste sarebbero in grado di affamare l'umanità, di creare disoccupazione e povertà, di annientare lo stile di vita americano.


Ufficialmente i peggiori nemici di Donald Trump & Musk sono gli ecologisti e gli immigrati.

Per questi ultimi ha già trovato la soluzione: deportazione senza se e senza ma, soprattutto senza giudici che si frappongano tra l'arresto e la deportazione.

Non è così semplice come pensava e come ha fatto credere a milioni di americani, il budget minimo delle deportazioni è ancora lontano dall'essere raggiunto, ma tutti gli danno atto che ci sta provando.

 

Diverso è il discorso sugli ecologisti. In questo caso Trump non ha a ancora trovato una chiave popolare davvero convincente e risolutiva per combattere i parassiti verdi dentro e fuori gli USA.

 

Si è scagliato contro le energie rinnovabili, ha ripristinato i progetti di trivellazione indiscriminata, gli oleodotti che tranciano le foreste e i parchi naturali, ma è poca cosa di fronte all'obiettivo grande e imperativo di ridurre le emissioni di gas serra per combattere il surriscaldamento globale e il catastrofico "climate change".

 

Per Trump la lotta ai cambiamenti climatici e come la "pace in Ucraina": o si fa in 24 ore oppure è meglio non farla e lasciare che le cose vadano come il suo dio vuole.

 


 

 

 

 

 

Ovviamente Donald Trump non ammetterà mai di essere un ecologista e un fautore della decrescita. Il solo sentirne parlare lo rende furibondo, provocandogli reazioni inconsulte. Ufficialmente Trump considera gli ecologisti di qualsiasi latitudine come dei parassiti e dei pericolosi terroristi, perché con le loro pretese di salvare uccellini e foreste sarebbero in grado di affamare l'umanità, di creare disoccupazione e povertà, di annientare lo stile di vita americano.
Ufficialmente i peggiori nemici di Donald Trump & Musk sono gli ecologisti e gli immigrati. Per questi ultimi ha già trovato la soluzione: deportazione senza se e senza ma, soprattutto senza giudici che si frappongano tra l'arresto e la deportazione. Non è così semplice come pensava e come ha fatto credere a milioni di americani, il budget minimo delle deportazioni è ancora lontano dall'essere raggiunto, ma tutti gli danno atto che ci sta provando.

 


Ma ora Donald Trump ha trovato la soluzione, la vera soluzione per rendere verde il Mondo.

 

La recessione globale, la distruzione del sistema finanziario e commerciale degli ultimi 30 anni - quelli durante i quali le emissioni sono cresciute esponenzialmente insieme ai consumi, ai debiti, alle disuguaglianze, alla distruzione delle foreste, alla scomparsa dei ghiacciai, all'aumento delle inondazioni e della siccità.

 

Il grande crollo delle Borse - da Wall Street a Tokyo, da Hong Kong a Londra - è solo il prologo della grande era glaciale provocata dalla strategia dei "dazi reciproci" imposta da Trump a tutto il mondo.

 

La guerra dei dazi porterà la recessione ovunque, persino delle sperdute isole dei pinguini antartici, e la recessione significa che le fabbriche chiudono e smettono di inquinare, i disoccupati la smettono di consumare facendo debiti e quindi di inquinare, i governi la smettono di dare servizi gratuiti facendo debiti o stampando denaro fasullo.

 

Se si guarda il grafico della crescita del debito mondiale assieme a quello dell'aumento delle emissioni di CO2 e lo si mette a confronto con la crescita degli indici finanziari a Wall Street e i volumi degli scambi commerciali mondiali, si vedrà una straordinaria correlazione.

 

Quindi se la catena gigantesca della produzione e del commercio globale si ferma, o rallenta in modo significativo, anche tutto quello che ne consegue sul piano dell'inquinamento, della produzione di CO2, della deforestazione, del consumo di energia sporca come petrolio, carbone, gas, rallenta o si azzera.

 

Una grande decrescita di cui beneficerà tutta l'umanità per i prossimi decenni.


E tutto per merito di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d'America.

 

Lui non se ne vanterà, perché non fa parte del suo carattere, ma il mondo intero dovrà riconoscere nei prossimi decenni che dietro la guerra dei dazi, che tutti biasimano e criticano come idiota e insensata e controproducente, c'è in realtà la prima vera strategia ecologista per uscire dal capitalismo sfrenato - stile Riviera di Gaza - e intraprendere il virtuoso percorso della decrescita trumpiana.

 



Donald Trump sarebbe un vero ecologista, e gliene saremmo tutti grati, se non somigliasse così tanto all'incendiario e folle imperatore Nerone.

 


Non me ne vogliano i veri ecologisti per questa palese forzatura sulla guerra dei dazi di Donald Trump. Ho stima e rispetto dei veri ecologisti, di cui condivido alcune opinioni e battaglie.

 

Ma c'è una contraddizione di fondo di cui mi piacerebbe che si discutesse, soprattutto dopo aver ascoltato Massimo Giannini in una trasmissione di Fabio Fazio augurarsi che gli squali di Wall Street affondino la pericolosa amministrazione Trump 2.0 con un crollo dei mercati finanziari ancora più grande di quello in atto.

 

E' la stessa illusione coltivata dagli ecologisti democratici durante la prima presidenza Obama, che si alleò con Wall Street per uscire dalla Grande Depressione. Denaro facile per tutti, soprattutto per le banche, debito pubblico alle stelle, boom del commercio globale e delle emissioni di gas serra.

Tranne poi recitare le preghiere green alle conferenze sui cambiamenti climatici e finanziare (in perdita) le aziende della presunta transizione ecologica.

 

In fondo non è difficile dimostrare che gli ecologisti democratici si differenziano dagli affaristi repubblicani solo perché i primi vogliono - secondo un proverbio molto maschilista - "la botte piena (di debiti) e la moglie ubriaca (di consumi)" mentre ai secondi basta "la moglie ubriaca" (se possibile senza debiti).

 


 


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3 Aprile 2025 - Leggi Donald Trump Guerra Commerciale crisi economica Finanza e Potere

 


 

i. fan.


Key1: guerra dei dazi keywords: Donald Trump, dazi, guerra dei dazi, Wall Street, recessione,

Date Created: 07/04/2025 07:34:42


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