AGGIORNAMENTO
- Arrestata l'avvocatessa Chow Hang-tung ad Hong Kong per aver sfidato il divieto di svolgere la tradizionale veglia in Victoria Park in memoria delle vittime di Tiananmen
- Victoria Park e altre vie del centro di Hong Kong sono state occupate militarmente da centinaia di poliziotti per impedire la "veglia delle candele" con gli hongkongers manifestano da 32 anni la loro solidarietà agli studenti che nel 1989 sfidarono il regime comunista cinese e vennero repressi nel sangue.
- la veglia del 4 giugno negli ultimi anni è diventata l'occasione per milioni di hongkongers di manifestare la voglia di libertà e autonomia da Pechino.
- Nonostante il divieto e lo spiegamento di polizia, centinaia di giovani e famiglie di Hong Kong si sono radunate in piccoli gruppi lungo le strade del centro tenendo in mano un cellulare acceso o un mazzo di fiori.
- BING (Microsoft) rimuove "TANK MAN" dal motore di ricerca. Un gesto di asservimento al regime di Xi Jinping o un hackeraggio dei cinesi?
Il video: la notte del 4 giugno 1989, piazza Tiananmen a Pechino, inizia la strage
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Intervenendo pochi giorni fa ad una riunione dei vertici di partito, Xi Jinping ha posto una domanda retorica: come mai la Cina non gode di un'immagine affidabile, ammirevole e rispettabile a livello di comunicazione internazionale, pur essendo ormai la seconda potenza mondiale?
La causa risiede, secondo gli analisti di regime, nella "tradizione culturale di umiltà della nazione cinese": "la Cina non è un paese che ama promuoversi nei confronti di altre nazioni, e preferisce trattare gli altri con gentilezza. Questa è una delle ragioni principali per cui la voce della Cina nel campo dell'opinione pubblica globale dominata dall'Occidente deve ancora eguagliare la sua forza e influenza."
Quindi Xi ha esortato il partito e le sue diramazioni a fare uno sforzo maggiore per "sviluppare una voce nel discorso internazionale che corrisponda alla forza nazionale globale della Cina e allo status internazionale".
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Il giorno successivo a questa esortazione, gli sgherri di Xi Jinping sono andati al Museo del 4 giugno di Hong Kong, un luogo autogestito che documenta il massacro di Tiananmen del 1989, e lo hanno chiuso dopo appena tre giorni dalla riapertura.
La motivazione: secondo la polizia nei locali della palazzina che custodisce immagini e testi della rivolta studentesca a Pechino si consumava del cibo senza averne la licenza.
Il motivo ovviamente è pretestuoso. Il Museo e la fiaccolata che ogni anno il 4 giugno si tiene ad Hong Kong per commemorare le vittime di Piazza Tiananmen sono una minaccia per l'immagine della Cina e quindi, dopo l'avvio della "normalizzazione" iniziata un anno fa, non c'è più motivo di tollerare le manifestazioni pro-democrazia degli hongkongers.
La chiusura del Museo 4 giugno e il divieto di tenere la tradizionale veglia in memoria delle vittime non contribuiscono a dare un'immagine "simpatica" e "ammirevole" del regime comunista cinese.
A meno che Xi Jinping non intenda trattare tutto il mondo allo stesso modo di Hong Kong o dello Xinijang o delle centinaia di critici del regime: rieducazione, fino alla sottomissione.
Una "simpatia" estorta con le minacce, la violenza, la censura, la repressione e l'indottrinamento martellante, controllato da migliaia di poliziotti e telecamere che spiano milioni di individui fin dentro le camere da letto.
L'ultima direttiva del Partito incita le coppie a fare tre figli, una "simpatica" iniziativa di comunicazione nell'interesse della nazione.
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Il regime cinese di oggi è lo stesso che 32 anni fa usò i carri armati in piazza Tiananmen occupata da migliaia di giovani studenti che chiedevano più libertà.
Ogni anno il 4 giugno ci ricorda non solo quella strage ma soprattutto che quel regime purtroppo è ancora al suo posto, con più potere e più armi e più minacce e menzogne per tutti.
Per questo rivedere le immagini di allora non è un rito alla memoria.
i.fan.
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Date Created: 03/06/2021 07:28:00