"La conta dei follower vale più della vita", scrive Walter Veltroni sul Corriere della Sera, commentando l'assurda morte del piccolo Manuel ucciso da una banda di Youtuber romani in SUV Lamborghini guidato da Matteo Di Pietro.
"I nostri ragazzi, in particolare, sono sollecitati a non cercare più il mondo all’esterno, nelle relazioni umane, nel viaggio, nella scoperta del sesso o dell’amicizia, nella natura. Il mondo, ora, è tutto lì. La vita per molti è diventata la conta dei follower, la cui quantità è la prima soglia del giudizio degli altri su di te e di te sulla tua vita. Ansia e bisogno di costante certificazione di autostima hanno fatto irruzione nello stato d’animo di tutti. E i follower, per i più spregiudicati, sono fonte di guadagno facile. Basta esporre il proprio corpo o produrre delle performance oltre i confini conosciuti e allora piovono i like. E con i like le offerte di diventare testimonial, influencer. "
Come non essere d'accordo con le sue riflessioni amare e addolorate.
Assurdo e stridente il contrasto tra il comportamento sfrenato e irresponsabile, idiota, dei 4 youtubers romani a bordo del SUV Lamborghini e che a 110 all'ora hanno investito la Smart con a bordo il piccolo Manuel, sua madre e sua sorella, solo per poter postare un video da cui trarre denaro e appagamento.
Quando accadono tragedie assurde come questa, la società civile sembra avere un sussulto, una profonda indignazione mista a stupore: "come e perché siamo caduti così in basso?".
Un'indignazione che per qualche attimo giunge fino ai piani alti della piramide, avvolti nella nebbia del Potere, dove un tempo anche Veltroni ha dimorato, senza dimenticare di essere un politico, e la politica dovrebbe servire a regolare, a trovare soluzioni, affrontare problemi e risolverli come lui stesso ci ricorda.
La politica doveva servire a questo, un tempo.
Poi ha smesso, prima lentamente, poi sempre più furiosamente, di occuparsi di prevedere e prevenire.
La politica ha iniziato ad assecondare.
Una trasformazione iniziata almeno 30 anni fa, quando ancora non esistevano i social media ma giù si percepiva l'ubriacatura della globalizzazione, che non era solo il commercio, il turismo, la tecnologia e la finanza. Era soprattutto una visione del futuro, l'omologazione e la cultura del primato, la nascita e lo sviluppo di nuovi poteri e di nuovi legami sociali.
Walter Veltroni era ancora un protagonista della scena politica, quando prendevano forma i mostri che oggi evoca.
In quell'epoca la cultura dei LIKE si immaginava già la via del Potere, le enormi ricchezze transnazionali si accumulavano dietro le foto delle amicizie su Facebook e i libri comprati su Amazon.
La politica allora non fu cieca o incapace di comprendere. Fu complice di quello sviluppo, ben felice di acconsentire ciò che si intravedeva, la tecnologia come motore della "crescita", le nuove professioni, le nuove tendenze, la globalizzazione ...
La politica, nella migliore delle ipotesi, si presumeva capace di governare e regolare, senza fermare o imbrigliare, l'inizio di quella corsa vertiginosa.
Innumerevoli eventi, fatti, circostanze hanno dimostrato come quella presunzione fosse infondata e menzognera, buona solo a coprire lo scambio di potere e di regole avvenuto tra i sistemi di democrazia in tutto il Mondo e l'apparato finanziario-economico. Non solo le singole nazioni, ma persino l'unione di più Stati, come ad esempio l'Unione Europea, hanno ceduto potere economico e decisionale alle grandi corporation transnazionali.
Nessuno è in grado di far pagare le tasse ad Amazon, Facebook, Google e C. Nessuno è in grado di limitare la loro influenza sulla privacy, suille mode, sui modelli culturali. Nessuno vuole davvero sfidarli per imporre limiti e regole alle manipolazioni e alle esagerazione violente e volgari.
TheBorderline non sono un'eccezione ma la regola di youtubers, influencers, e deficienti arricchiti di ogni risma.
La spirale è perversa, perché quelli si arricchiscono sfruttando l'idiozia di chi li compra, segue, vede, imita, e più si arricchiscono più manipolano e rendono idioti altre schiere di individui, di cui i giovani sono l'ovvia maggioranza.
Nessuno, tantomeno i politici, ha intenzione di fermare la spirale dell'idiozia, perchè torna utile a tanti, se non a tutti, crea consenso e business, controllo sociale e politico.
Gli youtubers che hanno ucciso il piccolo Manuel sono l'avanguardia cinica e sfrontata di una moltitudine di idioti arrembanti.
Oggi è troppo tardi per fermarli e le parole di Walter Veltroni, come quelle di tanti altri compreso il sottoscritto, sono vuote e inutili.
Il piccolo Manuel, 5 anni, "strappato da sto mondo infame" (sono parole di suo padre) non è stato vittima di un incidente stradale accidentale.
La sua vita è stata volutamente spezzata, sulla base di un "rischio calcolato", da 4 imprenditori di un business infame, perché i loro followers reclamavano azioni borderline, emozioni senza limiti, bestie feroci che sbranano vittime innocenti nel nuovo Colosseo mediatico-globale.
L'avvocato difensore di Matteo Di Pietro, 20 anni, il capo della banda di quattro youtubers sul SUV Lamborghini che ha investito la Smart con a bordo il piccolo Manuel, ha già pronta la linea difensiva per scagionare il suo assistito. Riuscirà a trovare il modo per fargli avere sconti di pena e attenuanti.
Gli sarà facile dimostrare che il suo assistito si è comportato, con l'approvazione entusiasta dei genitori, allo stesso modo di altre migliaia di giovani, aspiranti youtubers imprenditori del business dell'idiozia che ovunque fa girare il mondo degli affari.
Sto mondo infame
i.fan.
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Date Created: 17/06/2023 06:50:42