Dopo oltre due mesi dall'autoproclamazione a Presidente del Venezuela, Juan Guaido' corre il rischio di essere abbandonato a se stesso da chi lo aveva convinto ad andare in avanscoperta per scatenare la scintilla della rivolta contro Maduro. I vertici militari sono sempre dalla parte del regime e sia i russi che i cinesi hanno inviato "consiglieri militari" e armamenti nel paese sudamericano, dando un chiaro segnale a Trump sui rischi di un allargamento del conflitto nel caso in cui gli USA cercassero di rovesciare Maduro. Juan Guaido' e' stato privato dell'immunita' parlamentare e corre il rischio di essere arrestato per insubordinazione e tradimento, ma e' una minaccia che probabilmente non scattera' fino a quando non perdera' credito nella popolazione e verra' scaricato anche dall'amministrazione Trump - Bolton. I quali si erano illusi di aver trovato la via giusta e facile per scardinare il dittatore, ma ora stanno prendendo atto dell'impossibilita' di intervenire con la forza, magari con un pretesto costruito nelle stanze della CIA. La presenza di truppe russe e cinesi ha fatto pensare a qualcuno che il Venezuela potesse trasformarsi in una specie di Siria sudamericana, cosa che non appare probabile, ma al di la' dei possibili scenari, resta il fatto che la mossa e' stata sufficiente a mettere in crisi il piano Bolton e a trasformarlo in un boomerang: gli Stati Uniti si ritrovano con Maduro ancora in sella e con Russia e Cina che hanno messo entrambi i piedi sul suolo piu' vicino agli Stati Uniti. E' probabile che Bolton sara' costretto a negoziare con le due potenze straniere per ottenere il ritiro delle loro truppe dal Venezuela in cambio di "scaricare" Guaido', in attesa del vero negoziato con le forze armate venezuelane. Per il giovane Juan sarebbe la fine delle speranze di cambiamento e l'amara scoperta di essersi prestato troppo facilmente alle ciniche e fallimentari strategie trumpiane. Tags : Juan Guaido', Venezuela, Bolton, Russia, Cina