PUTIN ANNUNCIA IN MONDOVISIONE LA GUERRA CONTRO L'UCRAINA
Putin proclama l'indipendenza delle regioni separatiste dell'Ucraina, Zelenskyy:"Non cederemo niente".
L'annuncio di Putin dà il pretesto alla Russia per inviare apertamente truppe "peacekeepers"! e armi nel Donbass, occuparlo e costringere il governo ucraino, la NATO gli USA e l'Europa a prendere atto di un nuovo equilibrio.
E' GUERRA! Putin proclama l'annessione del DONBASS
Questa notte truppe russe, sadicamente chiamate "peacekeepers", entrano in Ucraina
La sceneggiata del despota russo prosegue come da copione. Annuncia l'annessione del Donbass alla Russia, con il "riconoscimento" delle due autodichiarate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk nella regione del Donbass, poi farà intervenire l'esercito "per cacciare gli oppressori ucraini"
L'Europa a guida Macron starnazza, mentre Joe Biden fa l'annunciatore televisivo. Mario Draghi: " ... anche con i dittatori bisogna cooperare"
I rischi di un allargamento del conflitto armato in Europa.
Convocato nella notte il Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
Il 21 gennaio i capi delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, Denis Pushilin e Leonid Pasechnik , hanno fatto appello al presidente russo Vladimir Putin chiedendo il riconoscimento dell'indipendenza.
Entrambi gli appelli sono stati pubblicati nel suo canale telegram dalla conduttrice televisiva di Rossiya 1 Olga Skabeeva.
Pushilin e Pasechnik hanno anche chiesto di considerare la possibilità di "concludere un accordo di amicizia e cooperazione tra DPR/LPR e Federazione Russa, prevedendo una cooperazione nel campo della difesa".
Mentre tutte le diplomazie si rallegravano con il presidente francese Macron per essere riuscito a convincere Putin ad un vertice con Biden, il despota russo ha calato le sue carte. Quelle iniziali, tanto per cominciare a giocare sul tavolo vero dei rapporti di forza.
Putin ha riunito un pò di maggiordomi al Cremlino, quelli del Consiglio di Sicurezza, ha fatto finta di ascoltare le loro piaggerie, poi ha annunciato in modo solenne:
"Entro poche ore prenderò la decisione di riconoscere l'indipendenza del Donbass", dove da tempo ha instaurato due sedicenti repubbliche di Donetsk (DPR) e Lugask (LDR).
E' la mossa del cavallo, con cui andare direttamente al cuore del problema. Come scatenare la guerra contro l'Ucraina.
Il pretesto atteso come da copione.
Una volta riconosciuta l'indipendenza del Donbass basterà attendere la reazione di Kiev e di Zelenskyy. O costruire un finto attentato.
Appena gli ucraini si azzardano a mandare anche un semplice poliziotto in una strada di Donetsk, i generali di Putin avranno buoni motivi per scatenare l'inferno di carri armati, elicotteri, cannoni, lanciarazzi e via dicendo, con al seguito decine di migliaia di soldati.
Nel giro di 2 o 4 giorni al massimo l'intera regione del Donbass, e forse anche la città di Odessa, sarà occupata dall'esercito russo.
A quel punto Putin chiamerò l'utile idiota Macron e gli chiederà di organizzare un vertice con Joe Biden, con il titolo "E adesso come la mettete? volete che continuo fino a Kiev, oppure vi rassegnate a farmi qualche sanzione-solletico?"
Joe Biden, tra un annuncio televisivo e una conferenza stampa, ha già fatto sapere di non poter incontrare il despota Putin nel caso in cui abbia già invaso l'Ucraina.
Ma il Donbass è Ucraina oppure no?
E qui si apre lo spiraglio per una via di uscita diplomatica. Secondo gli accordi di Minsk del 2014, scritti nel modo più oscuro e incerto per poter soddisfare qualsiasi interpretazione, il Donbass doveva trasformarsi in una sorta di regione autonoma, un pò ucraina e un pò russa.
Putin chiederà agli incerti europei e al sonnacchioso Biden: Volete correre il rischio di una guerra nucleare per un pezzo di terra che è un pò russo? e ora è diventato tutto russo?
Perdete ogni speranza di far entrare l'Ucraina nella NATO, accontentatevi di perdere solo il Donbass e dimenticate di farmi paura con le sanzioni. Gas e petrolio si pagano in dollari e euro. Altrimenti ci pensa la Cina a comprarlo.
Non riesco proprio ad immaginare quello che risponderanno i Macron, Scholz, Johnson, o Draghi.