La colonna dei mezzi corazzati della PMC Wagner puntava dritto verso Mosca.
Aveva superato gli sbarramenti e alcuni attacchi degli elicotteri della Federazione, lasciandosi alle spalle le case di Liptesk.
Poi nel tardo pomeriggio del 24 giugno, a 200 km dalla capitale e dalla residenza di Putin, è arrivato il contrordine, impartito da Prigozhin in persona: "ragazzi, fate inversione a U, si torna indietro, abbiamo raggiunto un accordo. Per evitare un bagno di sangue tra russi"
Da pochi minuti il boss di PMC Wagner aveva terminato una lunga telefonata con il dittatore bielorusso Lukashenka, l'amico-pupazzo di Putin incaricato di trovare una via d'uscita, una mediazione difficilissima in uno scenario di enormi incertezze e rischi.
Si era sparsa la voce che Putin avesse abbandonato il Cremlino a bordo dell'aereo presidenziale, diretto a San Pietroburgo.
Poi l'annuncio di Lukashenka, la conferma da parte di Prigozhin e il ringraziamento di Putin al suo fantoccio bielorusso per l'accordo raggiunto.
Cosa prevede l'accordo? Non si sa , ma le parole di Lukashenka fanno intendere che Prigozhin per fare marcia indietro ha chiesto e ottenuto MOLTO DENARO, oltre ovviamente alla garanzia che le incriminazioni nei suoi confronti verrano trasformate in un "ci siamo sbagliati, amici come prima".
Il servizio stampa di Lukashenka ha affermato che ora esiste una bozza di opzione accettabile per risolvere la situazione - con proposte redditizie e garanzie di sicurezza per i combattenti del PMC di Wagner.
dichiarazione di Peskov:
Il procedimento penale di un ammutinamento militare avviato contro Yevgeny Prigozhin verrà chiuso e il fondatore di Wagner PMC "partirà" per la Bielorussia. Lo ha detto l'addetto stampa del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov in un'intervista ai giornalisti.
“Mi chiedi cosa succederà personalmente a Prigogine. Il procedimento penale verrà archiviato contro di lui e lui stesso andrà in Bielorussia, - lo cita Interfax. "La garanzia che Prigozhin potrà partire per la Bielorussia è parola di Putin".
Secondo un portavoce del Cremlino, i mercenari Wagner PMC che hanno partecipato all'ammutinamento non saranno perseguiti "tenendo conto dei loro meriti al fronte".
I combattenti torneranno ai loro campi e alcuni di loro, se lo desiderano, firmeranno contratti con il Ministero della Difesa RF. "Alla fine, siamo riusciti a risolvere questa situazione senza ulteriori perdite, senza aumentare il livello di tensione", ha detto.
In cambio dello stop, la Brigata Wagner potrebbe aver ottenuto anche l’allontanamento di Shojgu e Gerasimov
Secondo fonti della Compagnia Wagner, l’accordo che ha fermato Prigozhin prevederebbe — oltre all’indipendenza della compagnia — anche l’allontanamento del ministro della Difesa Shojgu e del capo di stato maggiore Gerasimov.
Se l'accordo non verrà stracciato nelle prossime ore, Prigozhin incassa una vittoria sostanziale e simbolica mentre Putin paga un prezzo altissimo, forse devastante per le sorti del suo regime.
La Russia impantanata in una guerra devastante e crudele voluta dal suo "adorato zar" scopre di essere più fragile di una Repubblica delle Banane, alla mercé di bande di delinquenti ricattatori, apparati corrotti e incapaci, e che la menzogna, da qualunque parte provenga, è l'unica regola del sistema di potere.
“chto proiskhodit?”, cosa sta accadendo?, si chiedono milioni di russi sui social media in queste ore drammatiche e opache.