Cinico, violento, criminale come al solito. Il dittatore di tutte le Russie Vladimir Putin preferisce uccidere di notte, svegliare con i missili e le bombe plananti le famiglie ucraine inermi nel sonno, penetrare nelle stanze da letto sfasciando e facendo a brandelli mamme e bambini, i padri sono al fronte del Donbass.
Da Kyiv a Dnipr, fino a Uman dove i missili si sono accaniti su un palazzo di 9 piani e finora le vittime innocenti sono almeno 20.
Scene già viste decine di volte dal 24 febbraio 2022, ma questa volta è diverso perché tre giorni fa il boss cinese Xi Jinping aveva finalmente degnato di una telefonata il presidente ucraino Zelensky.
"Una telefonata lunga e piena di significati", l'aveva definita il leader ucraino e anche la stampa cinese aveva dato risalto all'iniziativa, soprattutto dopo che alle parole Xi Jinping aveva dato seguito con il primo fatto concreto: un suo inviato speciale, il rappresentante cinese per gli affari euroasiatici, si recherà "in visita in Ucraina e in altri paesi per condurre una comunicazione approfondita con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi ucraina".
Un lungo viaggio inizia sempre con un piccolo passo?!
scrive Global Times, la voce ufficiale di Xi:
"...Diversamente dall'approccio del "duello" sostenuto da alcuni negli Stati Uniti e in Occidente, la Cina offre un percorso diverso pieno di saggezza orientale.
Vede la crisi ucraina come una rete complessa e difficile da districare, ma non tutti i nodi sono morti.
È possibile districare lentamente i nodi uno per uno e alla fine ottenere una "uscita" completa dalla crisi.
Scomporre gradualmente complesse contraddizioni, raggiungere con pazienza e fermezza il nocciolo del problema richiede un'enorme saggezza politica, pazienza e perseveranza, ma è anche la migliore soluzione che le persone possano attualmente vedere.
Con il passare del tempo, infatti, molti Paesi, tra cui Russia e Ucraina, ma anche altri in Europa, hanno gradualmente riconosciuto o accettato in parte la soluzione proposta dalla Cina."
L'iniziativa cinese ha un chiaro sottofondo di ricerca dell'egemonia diplomatica e di autocompiacimento
"Dopo la telefonata tra i leader di Cina e Ucraina, anche la Casa Bianca ha espresso il suo benvenuto alla telefonata e ha detto che è "una buona cosa".
Ciò evidenzia ulteriormente il valore speciale degli sforzi della Cina nell'attuale situazione complessa e in continua evoluzione in Ucraina.
La Cina è in grado di comunicare direttamente con tutte le parti coinvolte, cercare consenso e ricevere risposte positive, proprio perché la Cina ha sempre aderito a una posizione obiettiva ed equa e ha dimostrato il suo ruolo e la sua responsabilità di grande potenza. Questo ruolo e questa influenza non possono essere sostituiti nel mondo di oggi."
Il Piano Cinese per l'Ucraina preoccupa Putin
Come può Xi Jinping coniugare la "indissolubile amicizia" tra Russia e Cina ovvero con il criminale Putin, e la ricerca di una soluzione accettabile anche per Zelensky?
La risposta sta nella premessa del documento cinese: sciogliendo i nodi uno alla volta...
Ecco come, secondo Xi Jinping.
1) L'Ucraina rinuncia a rivendicare l'immediato ritorno della Crimea, occupata con la forza nel 2014 da Putin, nei confini nazionali;
2) La Russia rinuncia all'annessione delle regioni ucraine, Donbass, Zapozizhya, Kherson, dove ha svolto un referendum farsa per annetterle;
3) Le attività militari nelle regioni ucraine occupate vengono congelate e poste in "osservazione" e controllo internazionale;
4) L'Ucraina dichiara l'impegno a NON aderire alla NATO e di rinunciare alla presenza di truppe ed armi sul proprio territorio;
5) La ricostruzione delle infrastrutture ucraine distrutte viene affidata ad un ente internazionale, a cui partecipa anche la Russia con una quota (simbolica) dei fondi sequestrati con le sanzioni;
6) Resta il grande scoglio di garantire a Putin l'incolumità diplomatica internazionale, cioè di far decadere qualsiasi pretesa ucraina di trascinare il dittatore del Cremlino davanti ad un Tribunale e giudicarlo per gli orrendi crimini di guerra commessi.
Questa in sintesi è la montagna che i cinesi si apprestano a scalare. La vetta, come loro stessi dichiarano apertamente, è lontana, ma già il solo fatto di aver intrapreso il cammino crea qualche problema a Putin.
Perché i russi, compreso Vladimir Vladimirovich, non si fidano dei cinesi, non si sono mai fidati, e li sopportano a malapena solo perché servono allo scopo di contrastare USA ed Europa.
Un'amicizia per puro interesse può improvvisamente crollare se gli interessi cambiano.
Putin è già nel pieno dominio di Xi Jinping, e questa è una delle conseguenze più grandi in cui il despota ha trascinato il popolo russo, anche se questo tarda ad accorgersene.
La Russia dipende completamente dalla Cina, dal punto di vista economico per effetto delle sanzioni e dei nuovi scenari dell'energia e dal punto di vista politico perché è l'unica in grado di garantirgli ancora l'agibilità diplomatica internazionale.
Xi Jinping dal canto suo teme la follia di Putin, cioè che il dittatore di tutte le Russie di fronte alla prospettiva di una sconfitta militare in Ucraina possa come ultima ratio premere il pulsante e scatenare una guerra nucleare incontrollabile.
Non è un caso che Xi si sia deciso a telefonare a Zelensky proprio alla vigilia dell'annunciata controffensiva di maggio da parte dell'esercito ucraino. Se l'esercito di Kyiv, come molti affermano, è in grado di infliggere gravi perdite agli invasori, al Cremlino le cose si mettono male, qualcuno potrebbe complottare contro il dittatore e quest'ultimo, ben rappresentato dal clown Medvedev, opterebbe per "la guerra nucleare".
Da sempre i cinesi pensano che i russi siano degli euroasiatici ubriaconi, privi di saggezza e lungimiranza.
E' vero che ora possono comprare da Mosca petrolio, gas e altre materie prime a prezzi stracciati e vantaggiosi, ma nel medio-lungo periodo la Cina punta all'autosufficienza energetica molto più di quanto ci credano europei e americani e già adesso si sono garantiti il petrolio iraniano e venezuelano di contrabbando.
Putin in futuro non è necessario per la strategia imperiale di Xi Jinping, e il dittatore del Cremlino lo sa benissimo.
Il piano cinese per la fine della guerra in Ucraina prevede che ad un certo punto della scalata anche l'ultimo ostacolo insormontabile, la presenza ingombrante di Putin, venga rimosso. Un aggravamento delle sue condizioni di salute, un malore improvviso, un gruppo di russi "amici della Cina" che esce allo scoperto. L'unico che può rimuovere Putin è Xi Jinping.
Per questo Vladimir ha mandato un messaggio cifrato al Cinese tre giorni dopo la telefonata con Zelensky.
Oggi i missili di Putin hanno ucciso in Ucraina ma qualche scheggia è arrivata anche a Pechino.
A conferma delle ipotesi descritte, giunge la notizia che Putin ha firmato un decreto che obbliga i cittadini ucraini che abitano nei territori occupati del Donbass ad accettare entro un anno di diventare russi, cambiando la cittadinanza. In caso contrario verrebbero equiparati a cittadini stranieri in territorio russo ed espulsi o arrestati.
Un altro ostacolo sulla strada impervia di una qualsiasi soluzione diplomatica e pacifica alla guerra.
i.fan.
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Date Created: 28/04/2023 17:24:04