Questa mattina al supermercato c'erano degli splendidi avocados che invogliavano all'acquisto. Ne ho preso uno per verificare la data e la provenienza. L'etichetta riportava l'origine da Israele. Ho riposto l'avocado rinunciando all'acquisto.
Un piccolo gesto di legittimo boicottaggio di prodotti israeliani, provenienti forse dalle fattorie abusive dei coloni di Tel Aviv nelle terre palestinesi occupate illegalmente in Cisgiordania.
Aspetto come tanti l'esito del processo che si sta svolgendo presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja, istituzione dell'ONU.
E' un evento che non impedisce a Israele di continuare il massacro dei civili a Gaza ma che ha un grande valore simbolico, perché consente alla protesta dell'opinione pubblica internazionale di incanalarsi in un ambito di legittimità indiscutibile, togliendo argomenti alla polemica vittimistica di Netanyahu e soci sui "rigurgiti antisemiti" in Europa e America.
Anche nel caso in cui la Corte dovesse assolvere Israele dall'accusa di genocidio, la sentenza che verrà emessa esprimerà in ogni caso una forte critica per i metodi con cui l'esercito sta conducendo la guerra alle milizie di Hamas senza tenere conto delle migliaia di vittime civili innocenti e delle conseguenze catastrofiche sul piano umanitario per i 2 milioni di gazawi sottoposti a condizioni di vita tremende.
Davanti ai giudici della Corte di Giustizia il rappresentante legale di Israele Tal Becker ha ripetuto quanto Netanyahu va dicendo da tre mesi:
"Se ci sono stati atti che possono essere caratterizzati come genocidio, allora sono stati perpetrati contro Israele", ha dichiarato Tal Becker, che ha aperto la presentazione della difesa di Israele, aggiungendo che "se c'è una preoccupazione per gli obblighi degli Stati ai sensi della Convenzione sul genocidio, allora è in relazione alle loro responsabilità di agire contro l'agenda di annientamento orgogliosamente dichiarata da Hamas. che non è un segreto, e non è in dubbio.''
I consulenti legali di Israele hanno inoltre sostenuto, coprendosi di ridicolo, che le accuse di genocidio mancano completamente di credibilità, in considerazione degli sforzi di Israele per gli aiuti umanitari ai residenti di Gaza, sotto forma di quantità illimitate di carburante, cibo, acqua e forniture mediche.
Il dottor Galit Raguan ha osservato che dall'inizio dell'operazione militare israeliana, l'IDF ha lanciato milioni di volantini con istruzioni ai residenti di Gaza su dove dovrebbero fuggire e su come proteggersi dai bombardamenti. 70.000 telefonate sono state fatte dall'esercito agli abitanti di Gaza, con spiegazioni simili, sottolineando che queste mosse sono in netta contraddizione con le affermazioni di Israele che abbraccia politiche genocide.
"Il richiedente (Sudafrica) afferma sorprendentemente che questi sforzi sono essi stessi genocidi. Una misura intesa a mitigare i danni ai civili è la prova, secondo il ricorrente, dell'intenzione di Israele di commettere un genocidio, quando in realtà dimostra l'esatto contrario", ha osservato Raguan.
Israele ha ricordato alla corte che, in contrasto con i suoi sforzi umanitari, Hamas ha rubato e accumulato il materiale di assistenza trasferito nella Striscia di Gaza per i bisognosi. Il team legale israeliano ha anche affermato che le denunce sudafricane ignorano in realtà tutto ciò che Hamas ha fatto dal 7 ottobre, come se non ci fossero tunnel del terrore, terroristi vestiti da civili, agenti di Hamas che sfruttano zone sicure, scuole e moschee come infrastrutture militari. Gli ostaggi, è stato notato, sono quasi dimenticati. La denuncia del Sudafrica respinge il diritto, l'obbligo del governo israeliano di difendere i propri cittadini, è stato detto.
"Sorprendentemente, alla Corte è stato chiesto di indicare una misura provvisoria che chieda a Israele di sospendere le sue operazioni militari. Ma questo equivale a un tentativo di negare a Israele la sua capacità di adempiere ai suoi obblighi legali per la difesa dei suoi cittadini, degli ostaggi e degli oltre 110.000 israeliani sfollati interni che non sono in grado di tornare in sicurezza alle loro case", ha osservato Becker.
(ANSA) - ROMA, 12 GEN - L'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato oggi che Israele ha ripetutamente mancato di rispettare il diritto umanitario internazionale da quando ha lanciato la sua offensiva a Gaza in risposta all'attacco tdi Hamas il 7 ottobre. Lo scrive la Reuters online.
ISRAELE ALLA SBARRA PER IL GENOCIDIO DEI PALESTINESI A GAZA
11 gennaio 2024 - E' iniziata la prima sessione del processo ad Israele intentato dal Sudafrica presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja, il massimo organo giudiziario dell'ONU. L'accusa contro Israele è di aver violato la Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, ritenendo che l’attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre 2023 non possa giustificare ciò che Israele sta commettendo nella Striscia di Gaza.
In una denuncia di 84 pagine il Sudafrica esorta i giudici a ordinare urgentemente a Israele di “sospendere immediatamente le sue operazioni militari” nella Striscia di Gaza.
Adila Hashim, un avvocato della delegazione sudafricana presso la corte, ha dichiarato: "I genocidi non vengono annunciati in anticipo, ma questa corte ha il vantaggio delle prove raccolte nelle ultime 13 settimane che mostrano senza dubbio un modello di comportamento e intenzioni che giustificano una ragionevole accusa di genocidio".
Israele respinge le accuse e non terrà in alcun conto l'esito del processo, ma una sentenza di condanna accrescerebbe l'isolamento internazionale di Tel Aviv e del governo Netanyahu.