IL PONTE DI CRIMEA SABOTATO E INAGIBILE, DURO COLPO A PUTIN
Il Ponte di Crimea, il più lungo d'Europa (19 km) unica via di transito tra Russia e Crimea, è stato sabotato ed è inagibile.
Un camion-bomba è esploso, una colonna di mezzi militari diretti in Ucraina ha preso fuocoe ha reso inutilizzabile il ponte. Il ponte sullo stretto di Kerč' oltre ad essere uno snodo fondamentale per gli approvvigionamenti dell'esercito russo è anche un monumento nazionale dell'era di Putin, il quale ha non ha gradito il "regalo per i 70 anni" ordinando di ripristinare immediatamente la campata distrutta e di individuare i sabotatori ucraini.
Il Ponte Krymsky è sorvegliato da un grande sistema di difesa aerea, ma il camion-bomba è riuscito a passare i controlli a cui era stato sottoposto prima di esplodere sul ponte stesso.
Resta da chiarire se il camion fosse guidato da un attentatore suicida o con pilota automatico telecomandato.
I media russi danno grande risalto all'accaduto e lo considerano un altro passo verso una escalation nucleare della Russia contro l'Ucraina.
Il crollo del Ponte di Crimea è simbolicamente più grave dell'affondamento della Moskva, l'ammiraglia della flotta russa nel Mar Nero.
video del Ponte di Crimea che esplode
ARMAGEDDON NUCLEARE, BIDEN AVVERTE CHE "PUTIN NON SCHERZA"
Il Presidente USA Joe Biden la sera del 6 ottobre 2022 pronuncia per la prima volta un fosco avvertimento circa le minacce di Vladimir Putin di scatenare un "Armageddon", la distruzione atomica della Terra.
"Per la prima volta dalla crisi dei missili cubani (1962), esiste una minaccia diretta dell'uso di un'arma nucleare se le cose continuano lungo la strada imboccata" ... Non penso che esista la possibilità di usare con leggerezza un'arma nucleare tattica e non finire con l'Armageddon" "Abbiamo un ragazzo (Putin) che conosco abbastanza bene" ha dichiarato Biden.
"Non sta scherzando quando parla di un potenziale uso di armi nucleari tattiche o di armi biologiche o chimiche perché il suo esercito è, si potrebbe dire, significativamente sottoperformante". Il warning di Biden ha spiazzato il prudente atteggiamento degli ambienti militari USA che considerano la minaccia nucleare di Putin "reale ma improbabile".
In realtà sono stati gli stessi servizi di intelligence americani ad avvisare la Casa Bianca sull'imminente uso di armi nucleari tattiche dopo l'avanzata dell'esercito di Zelensky nei territori occupati dai russi in Ucraina.
E' esploso all'alba del giorno dopo il 70° compleanno di Vladimir Putin.
E' il suo gioiello, quello che ha voluto con più tenacia tra tutti.
Il Ponte di Crimea, 19 chilometri di autostrada e ferrovia sullo stretto di Kerch tra la terraferma russa a est e la Crimea ex Ucraina ad ovest, a simboleggiare la riunificazione della Madre Russia con la penisola del Mar Nero, meta di villeggiatura dei russi e degli zar.
Il Ponte di Crimea è stato danneggiato fisicamente, anche se potrà essere riaperto e riparato in breve tempo, ma resta il danno simbolico inferto dai servizi segreti di Zelensky al regime di Putin e al suo gioiello.
I russi si erano attrezzati per prevenire e respingere qualsiasi tipo di attacco militare, dal cielo e dal mare.
Una fitta rete di radar e sistemi di difesa antimissile, controlli serrati lungo il tratto di mare che circonda il ponte e altrettanti agli imbocchi stradali, check point e schieramento di truppe.
Ma è bastato un semplice camion proveniente dalla Russia imbottito di tritolo e telecomandato da un'auto per far esplodere la carreggiata e incendiare un carico militare di gasolio sulla tratta ferroviaria, con grande effetto scenografico all'alba.
L'attentatore potrebbe addirittura essere riuscito a mettersi in salvo prima dell'esplosione, e il bilancio sarebbe di tre morti non ancora identificati.
Gli ucraini, Zelensky in testa hanno commentato con favore l'esplosione, anche se qualcuno dello staff di Kyiv ha lanciato sospetti sulla parte russa e sullo scontro interno alle fazioni militari, Kadyrov-Prigozhin contro il ministro della Difesa Shoigu.
La situazione a Mosca è di grande confusione mista a rabbia e umiliazione.
Le sconfitte sul territorio ucraino dichiarato russo con i referendum farsa si sommano al malcontento generale per la mobilitazione forzata, la crisi economica, la stretta repressiva che impaurisce e costringe alla fuga verso paesi esteri.
Nella confusione e frustrazione cresce il rischio di una decisione estrema e infausta da parte di un Vladimir Putin che sente di essere messo alle corde ed è sempre più convinto che la soluzione per uscire dall'angolo sia quella di premere il bottone nucleare, l'Armageddon finale per terrorizzare fino alla paralisi sia l'Ucraina che il resto del Mondo.
Armageddon Nucleare, Biden Fa Bene a Temere Mostro Putin
Armageddon Nucleare, Biden Fa Bene a Temere Mostro Putin
Dopo le frasi di Joe Biden sul rischio di un Armageddon nucleare scatenato da Vladimir Putin per evitare la sconfitta totale in Ucraina, molti cercano di minimizzare il rischio ...
Gli analisti, sia americani che europei sostengono che Biden ha parlato a braccio in una convention privata, senza avere informazioni precise da parte dei servizi segreti in merito ad un possibile attacco nucleare imminente.
" I rischi sono cresciuti, ma non siamo ancora all'ora X" è il messaggio "tranquillizzante" dell'apparato politico militare.
C'è ancora spazio per trattare, come farebbero presumere le parole di Blinken sulla disponibilità degli USA a negoziare con la Russia.
Sembra di assistere ad una strana partita con carte truccate.
Il dubbio è rafforzato dalla fuga di notizie in merito alla responsabilità dell'uccisione della figlia di Aleksandr Dugin da parte dei servizi segreti ucraini.
Perchè l'intelligence USA getta l'ombra sugli agenti di Zelensky?
E' forse un assist a Putin per fargli dichiarare che l'Ucraina è uno Stato Terrorista e quindi "merita di essere colpito"?
C'è qualcuno così folle nell'apparato militare USA da pensare che il sacrificio di Kyiv colpita da armi nucleari tattiche potrebbe accelerare il processo negoziale?
Si, in sintesi l'effetto di un uso di armi nucleari sarebbe questo:
Kyiv distrutta, la Russia isolata e condannata dal Mondo intero, la NATO che interviene con armi "convenzionali" direttamente nel conflitto, caccia i russi dalle regioni ucraine annesse da Putin e si siede al tavolo delle trattative finali da posizioni di forza con un Putin sempre più debole ed esposto ad un golpe interno.
Questo scenario alquanto contorto prevede di "innervosire Putin", offrirgli qualsiasi pretesto al punto da costringerlo facilmente al gesto finale, l'Armageddon nucleare che nella testa del criminale russo servirebbe a cancellare il dominio euroanglosassone sul Mondo.
In tal senso vanno lette anche le oscillazioni di Zelensky sull'entrata dell'Ucraina nella NATO.
Un giorno firma il modulo della domanda di adesione all'Alleanza Atlantica, un altro ritrae la mano. La sua posizione è estremamente difficile, perchè Zelensky è consapevole che in caso di guerra nucleare "tattica" il primo bersaglio di un missile nucleare "tattico" sarebbe proprio il suo bunker presidenziale a Kyiv.
Il caso ha voluto che la notizia "filtrata" sulla responsabilità ucraina nell'attentato a Daria Dugina sia arrivata poche ore dopo l'annuncio della richiesta di Zelensky alla NATO.
Strana coincidenza.
La debacle militare russa, sia sul fronte ucraino con l'arretramento nel Donbass e a Kherson sia sul fronte interno con il crescente malumore per la mobilitazione forzata e caotica di centinaia di migliaia di giovani mandati a morire o in fuga nei paesi limitrofi, è ormai evidente e penosamente preoccupante.
I media nazional-putiniani annunciavano con scarso senso del ridicolo che nei prossimi giorni "migliaia di mobilitati avrebbero completato l'addestramento direttamente nel fronte del Donbass" !!
Prelevati dalle loro abitazioni, costretti a comprarsi l'abbigliamento militare a prezzi decuplicati, caricati su treni e autobus e dopo pochi giorni spediti ad "addestrarsi" in mezzo alle cannonate ucraine.
Carne da macello russa che si unisce alla mattanza della popolazione ucraina.
E' da questi "particolari" che si capisce quanto sia vicina la "soluzione finale" o Armageddon nucleare scatenato da Putin.
Più passa il tempo e più l'ipotesi di una sua sconfitta, se non intervengono altri fattori, si rafforza.
Putin si rende conto di avere due alternative entrambe perdenti:
la prima è continuare la guerra convenzionale in atto, dovendo subire la controffensiva ucraina e cercando una sanguinosa difesa dei territori illegalmente annessi.
Con l'effetto corollario delle proteste interne, dell'economia sempre più anemica e di un esercito disorganizzato frustrato e sbeffeggiato.
La seconda è scatenare subito la guerra nucleare "limitata" per decapitare i vertici ucraini, terrorizzare il mondo, subire l'attacco della NATO e un attimo prima del possibile golpe sedersi al tavolo delle trattive per limitare i danni.
La seconda soluzione sembra quella più plausibile per Putin, mentre Biden preferisce ovviamente la prima, ma non tutti negli Stati Uniti e in Europa la pensano allo stesso modo.
Per ora continuiamo ad assistere all'Armageddon della Ragione.