La notizia data oggi dai circuiti finanziari internazionali:
Le azioni di Deutsche Bank sono crollate venerdì, mettendo sotto i riflettori la salute di un'altra banca di importanza sistemica a livello globale nel fine settimana.
Il valore delle azioni della banca tedesca è sceso del 10% negli scambi di Francoforte e l'indice bancario Euro Stoxx SX7E, -4.61% è sceso del 5%.
I credit default swap a 5 anni di Deutsche Bank erano cresciuti giovedì, in quello che Reuters ha riportato è stato il più grande aumento di un giorno nella sua storia. E venerdì si sono allargati di nuovo.
Va notato che il credit default swap a 5 anni di Deutsche Bank, che venerdì era a 215, non è neanche lontanamente vicino al picco di Credit Suisse, che era a 1.194, secondo i dati di S&P Global. Più alto è il valore del CDS, più è probabile che il mercato veda l'emittente inadempiente.
Le obbligazioni AT1 di Deutsche Bank sono crollate di valore dopo che la Svizzera ha spazzato via il CSGN di Credit Suisse, -5.77% titoli nell'operazione per essere rilevata da UBS UBSG, -5.11%.
Invesco AT1 Capital Bond UCITS ETF AT1, -1,90%, che investe in queste obbligazioni convertibili, è sceso del 18% questo mese poiché gli investitori hanno perso fiducia nei titoli. Le autorità di regolamentazione bancaria europee e di altro tipo in tutto il mondo hanno insistito sul fatto che non seguiranno il precedente della Svizzera e prima hanno lasciato che il capitale delle banche scendesse a zero prima di spazzare via i titoli convertibili in caso di fallimento.
“È dubbio che le banche saranno in grado di emettere nuovi AT1 in tempi brevi, aumentando la probabilità che le note AT1 in circolazione vengano estese. Riteniamo che i recenti eventi nel settore bancario abbiano portato a un sostanziale aumento dell'incertezza, che probabilmente continuerà a riflettersi in una sostanziale volatilità a breve termine nei mercati del credito", hanno affermato gli analisti di ING.
UBS, -4.33% sente anche lo stress per un accordo che, secondo le banche, potrebbe non essere completato quest'anno. Le azioni UBS sono scese del 6%.
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Mercoledì scorso mentre pranzavo con alcuni familiari ascoltando il telegiornale che parlava di banche, mi è sfuggita una battuta "Non abbiamo ancora visto il peggio, ce ne accorgeremo quando inizierà il crollo di Deutsche Bank"
"Ma cosa dici? Deutsche Bank può davvero fallire? E' una grande banca solida e tedesca!"
"Deutsche Bank sarebbe già dovuta fallire alcuni anni fa, quando si cominciò a capire che era invischiata in titoli tossici e derivati, ma il denaro facile e gratuito della BCE di Draghi evitò che il gigante tedesco fallisse, trascinandosi molte altre banche, Too Big To Fail, ma prima o poi i problemi non risolti tornano.
Dopo Credit Suisse, tutto è possibile, anche Deutsche Bank perderà la fiducia dei risparmiatori e inizierà la spirale al ribasso."
Il giorno dopo hanno iniziato a salire i prezzi dei Credit Default Swap di Deutsche Bank. I CDS sono un indicatore della rischiosità di una banca, sono come il prezzo di un'assicurazione, più è grande il rischio più bisogna pagare per garantirsi dal Default.
Venerdì mattina (oggi) anche le Borse azionarie hanno iniziato il tam tam sul titolo DB che è arrivato a perdere più del 10% in poche ore, circa il 25% dall'inizio della nuova crisi bancaria iniziata con il fallimento della SVB - Silicon Valley Bank e proseguita con il "salvataggio" del Credit Suisse.
Oltre alle scorie del passato nascoste sotto l'armadio, sulla crisi attuale di DB e di altre grandi banche europee pesano anche le conseguenze dell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS.
Aver favorito gli azionisti di maggioranza (Arabia Saudita e Qatar) e penalizzato i portatori di obbligazioni AT1 ha convinto molti di coloro che avevano investito in questa forma di titoli bancari a disfarsene. Le AT1 sono titoli subordinati non garantiti in caso di fallimento. Rendono di più ma sono più rischiosi.
Quando Mario Draghi ha fatto credere che avrebbe salvato tutto, whatever it takes, le AT1 sono state considerate "sicure" e convenienti, fino a quando Credit Suisse ha dimostrato il contrario. E ora tutti fanno a gara a vendere AT1 (ne circolano circa 250 miliardi di euro), con crollo conseguente dei prezzi e della liquidità delle banche che li hanno emessi. Tra cui Deutsche Bank.
Elementare Watson, solo i banchieri non lo capiscono e sono riusciti nella difficile impresa di rendere pericolosi persino i vecchi e tranquilli Bund tedeschi.
Il mito della solidità (e serietà) tedesca è in frantumi, ma se la crisi coinvolge Deutsche Bank (e la Germania) ci obbligheranno a fare una grossa, molto grossa, colletta per salvarla.
Tutti i cittadini europei contribuenti, volenti o nolenti, saranno coinvolti e anche le loro generazioni future.
Whatever it takes.