salvini - putin La visita di Matteo Salvini negli Stati Uniti e' stata un mezzo fiasco, anche se i media italiani hanno battuto la grancassa per farlo apparire come un "viaggio di Stato" sottolineando le "vedute comuni" con Trump sull'immigrazione e sulla flat tax. Ma se si cerca la notizia del viaggio in terra americana del ministro in campagna elettorale permanente si fa fatica a trovarne traccia anche su un canale "amico" come quello del trumpiano e ultrapopolare FoxNews. Salvini in pratica non e' stato avvistato dai radar della Casa Bianca, non ha incontrato Trump ma il suo vice Pence e il segretario di stato Mike Pompeo, ha scambiato frasi di circostanza, ha elogiato il Trump anti-immigrati e pro-flattax, ha confuso Washington con Philadelphia. Ma soprattutto Salvini ha fallito l'obbiettivo di accreditarsi come ponte diplomatico tra Trump e Putin, una sorta di traduttore degli interessi di entrambi nel campo di battaglia dell'Unione Europea. Se si paragonano le attenzioni e gli onori che Trump ha riservato a Nigel Farage in Gran Bretagna al silenzio tombale - neanche un tweet, lui che ne fa a centinaia - nei confronti del boss leghista, si comprende bene come il fiasco di Salvini e' davvero clamoroso. Perche' Donald Trump ha trattato male Salvini? Perche' i media filotrumpiani hanno ignorato il boss leghista? La spiegazione ruota attorno ai rapporti tra la Lega e i movimenti filorussi legati e finanziati dalla nomenclatura di Putin. L'oscuro Konstantin Malofeev ad aprile scorso dichiarava ad Huffpost: "Rispetto Salvini. L'Italia e' un'avanguardia europea nella difesa della cristianita'" . Il 13 settembre 2018 BuzzFeed News scriveva "Uno stretto collaboratore del leader di fatto della destra italiana ha legami con presunti mercenari che combattono con le milizie filorusse e neonaziste in Ucraina, secondo i documenti della procura di Genova esaminati dal sito d�informazione BuzzFeed News. Una circostanza che solleva sempre maggiori perplessita' sui rapporti del governo italiano con Mosca. I documenti rivelano che Gianluca Savoini, 54 anni, ha avuto contatti con una delle dieci persone accusate dai magistrati italiani di reclutare e finanziare i mercenari di estrema destra nella regione del Donbass, in Ucraina orientale. Savoini collabora da tempo con Matteo Salvini � il segretario della Lega, nominato a giugno ministro dell�interno e vicepresidente del consiglio � e lo ha accompagnato, non e' chiaro a che titolo, in visita ufficiale a Mosca a luglio." Matteo Salvini e Mariane Le Pen sono considerati dei filorussi senza mezzi termini, i marescialli di Putin per riprendersi il controllo sulle ex colonie sovietiche in Europa. Con questi sospetti, all'indomani della vittoria elettorale di Salvini del 26 maggio, sia Nigel Farage sia il leader polacco che quello ungherese si sono defilati da una possibile alleanza parlamentare con il boss leghista, i cui rapporti con la Russia sono ben noti ai servizi segreti dei rispettivi paesi. Donald Trump, come e piu' di altri suoi predecessori, ha interesse ad indebolire l'Unione Europea, e per questo appoggia la Brexit di Farage e la destra nazionalista polacca di Jaroslaw Kaczynski, ma quando si entra nella sfera dei rapporti con la Russia, il biscazziere americano pretende di essere l'unico interlocutore di Putin e non accetta pontieri e messaggeri, nemmeno se sono anti-musulmani, fanatici di Aleksandr Dugin e Steve Bannon. Il viaggio di Matteo Salvini a Washington (oppure a Filadelfia??) comunque e' servito a fare campagna elettorale, e a ribadire che e' lui il vero primo ministro del governo Conte. Se ne stanno convincendo sia gli elettori che i mercati finanziari, con lo spread ai minimi, che Salvini abbaia ma non morde, anzi con lui al potere si preannunciano ottimi affari per le cosche di arraffoni, corrotti ed evasori. Di Maio invece non abbaia e non morde.