Di ritorno dal viaggio in Asia-Oceania, sull'aereo che trasporta Papa Francesco e il suo staff si svolge una breve conferenza stampa.
Un giornalista chiede al Papa, da molti considerato (nonostante la scivolata sulla frociaggine) più progressista dei suoi predecessori Ratzinger e Wojtyla, chi vorrebbe che fosse il prossimo presidente degli Stati Uniti d'America, Kamala Harris o Donald Trump?
Domanda imbarazzante e fuori luogo per un personaggio che ha una doppia veste: diplomatica, perché il Papa è anche un Capo di Stato al centro di importanti snodi politici; e religiosa, essendo il Capo della Chiesa Cattolica i cui fedeli sono presenti in entrambi gli schieramenti politici e ideologici.
Ad una domanda malposta Papa Francesco Bergoglio avrebbe dovuto rispondere come si fa di solito in queste occasioni: svicolando, con argomenti plausibili e frasi rituali.
"Il Papa è al di sopra delle parti, si rivolge a tutti e chiunque sarà il Presidente degli USA dovrà fare i conti con le richieste della Chiesa e dei valori cattolici". Punto, senza entrare in dettagli.
Invece Papa Francesco ha voluto specificare che per lui Kamala Harris e Donald Trump "pari sono" perché sono entrambi "contro la vita", una uccide i bambini con l'aborto e l'altro respinge i migranti.
da Avvenire, giornale cattolico.
Ammettere l'aborto e respingere i migranti sono entrambi atteggiamenti «contro la vita».
«Sia quello che butta via i migranti, sia quello che uccide i bambini». Ricordando poi che già dall'Antico Testamento c'era il dovere di proteggere gli stranieri, gli orfani e le vedove, sottolinea che respingere i migranti, non dar loro la possibilità di lavorare o trattarli come schiavi «è un peccato grave». Quanto all'aborto, «è un assassinio». «La scienza dice che nel mese del concepimento ci sono già tutti gli organi formati. Quindi abortire è uccidere un essere umano. Può piacere o meno la parola - sottolinea Francesco - ma questo è e bisogna dirlo chiaramente. La Chiesa non è chiusa perché non permette l'aborto. La Chiesa non lo permette perché significa uccidere». Come deve votare dunque un cattolico? «Nella morale politica - risponde Francesco - si dice che non andare a votare è brutto.
E si deve scegliere il male minore. Chi è in questo caso il male minore, quella signora o quel signore? Ognuno in coscienza ci pensi e faccia così».
La risposta di Papa Francesco è una stupidaggine (il male minore!?) ma soprattutto una palese offesa contro le donne che decidono di abortire legalmente. Non sto qui a ripetere i fiumi di parole, idee, considerazioni, studi scientifici e morali che da decenni trattano l'argomento del diritto all'aborto.
Papa Francesco è libero di criticare la scelta di abortire, ma non può a fini strumentali paragonarla al razzismo che respinge i milioni di migranti nel mondo e poi chiedere ai cittadini di scegliere il male minore.
Sono problemi e drammi diversi, che configurano sfere di condizioni, circostanze, sentimenti, valori, completamente diversi.
Una donna che decide di abortire non lo fa per odio verso qualcuno, compie una scelta dolorosa e sofferta sulla propria pelle e non uccide un bambino, come invece afferma la propaganda cattolica reazionaria e antiscientifica.
Anche tra coloro che respingono i migranti ci sono alcuni che lo fanno per paura, per insicurezza o per condizionamenti esterni, ma non arriverebbero per questo ad uccidere un migrante in difficoltà né istigherebbe a farlo.
Però la maggior parte dei "respingitori" nutre sentimenti razzisti, incita all'odio e non esiterebbe a voltarsi dall'altra parte se un barcone carico di migranti rischia di affondare in mare, compiendo una scelta di mancato soccorso o addirittura di omicidio colposo.
Paragonando aborto e respingimento dei migranti Papa Francesco ha detto una enorme sciocchezza, utile magari a difendersi dagli attacchi di una parte della Curia ma finendo per scontentare tutti, soprattutto le donne che difendono i loro diritti, ma anche coloro che si battono per salvare milioni di immigrati.