Sono le prime ore del mattino di Mosca mentre nella Peterson Space Force Base a Colorado Springs, Colorado, U.S.A. non è ancora calata la sera.
Squilla il telefono riservato del generale Gregory M. Guillot, capo della USAF e del sistema di allerta nucleare del NORAD. Dall'altra parte c'è il suo omologo russo il Colonnello Generale Sergei Karakayev, capo delle forze strategiche missilistiche della Federazione Russa.
Il russo avverte l'americano che entro pochi minuti verrà lanciato un missile balistico intercontinentale da una base terrestre russa verso il territorio ucraino. "il missile - precisa il generale russo - non è armato con testate nucleari ma con esplosivo convenzionale. Si tratta di un lancio di ammonimento e l'avviso rientra nelle convenzioni stabilite dai trattati reciproci".
Dopo pochi minuti sugli schermi del NORAD il missile appare e viene tracciato in direzione di Dnipro, Ucraina centrale. I sistemi di difesa antimissile forniti dagli Stati Uniti all'esercito di Zelensky si rivelano inefficaci a fermare l'attacco. La testata di Oreshnik si apre e vomita 7 bombe che colpiscono altrettanti bersagli. Le esplosioni provocano danni notevoli e almeno una decina di morti tra la popolazione civile.
Nella serata dello stesso giorno il presidente russo Vladimir Putin compare all'improvviso sulla televisione di Stato per informare il popolo russo, notoriamente disinformato dallo stesso regime, che l'esercito della Federazione ha testato un nuovo missile balistico intercontinentale denominato Орешником - Nocciola. Oreshnik.
Il test in realtà è guerra vera, sia perché le esplosioni hanno ucciso e distrutto, sia perché è un passaggio reale di quella guerra globale teorizzata dal dittatore russo per terrorizzare l'Ucraina e l'Europa con il placet di Donald Trump.
Qualcuno ha ipotizzato che la mossa di Putin sia motivata dall'alzare la posta prima dell'arrivo di Trump, non per impaurire il biscazziere neopresidente ma per consentirgli più agevolmente di giustificare l'abbandono del sostegno militare all'Ucraina "per evitare una guerra nucleare, la Terza ed Ultima Guerra Mondiale".
Piuttosto che sacrificare l'umanità intera è meglio lasciare al proprio destino gli ucraini, ovvero via libera a Putin per l'annessione delle terre occupate e di quelle che occuperà prima della resa di Zelensky.
La mossa di Joe Biden che aveva autorizzato l'uso di missili a lunga gittata ATACMS contro obiettivi in territorio russo, subito sfruttata dall'esercito ucraino con lo strike sulla base militare di Karachev, ha fornito a Putin il pretesto per la contromossa e l'escalation.
Per sottolineare che il test sia in realtà una minaccia esplicita per l'Europa i media russi hanno riportato con grande dovizia di particolari i dettagli tecnici del missile Oreshnik.
Grazie alle sue caratteristiche di alta velocità, l'Oreshnik a combustibile solido garantisce tempi di volo estremamente brevi verso le principali strutture NATO in Europa.
Pertanto, una volta lanciato dal sito di test di Kapustin Yar, il missile sarà in grado di colpire la base di difesa missilistica americana a Redzikowo, in Polonia, in circa 11 minuti.
La grande base aerea di Ramstein in Germania verrà distrutta in 15 minuti, il quartier generale dell'Alleanza a Bruxelles in 17 minuti. Prendere contromisure in un momento simile è molto problematico.
“Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro obiettivi militari di quei paesi che consentono l’uso delle loro armi contro i nostri obiettivi, e in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo altrettanto deciso e speculare raccomandare alle élite al potere di quei paesi che hanno intenzione di usare i loro contingenti militari contro la Russia”, ha avvertito Putin.
L'enfasi che il regime russo ha dato all'attacco missilistico con Oreshnik ha contagiato anche i suoi alleati in Europa. Orban si è affrettato ad elogiare Putin e a chiedere per l'ennesima volta la sospensione degli aiuti militari europei all'Ucraina.
In Russia non si parla d'altro che di Oreshnik, miracolo della tecnologia missilistica russa erede di quella sovietica e arma strategica in grado di ribaltare i rapporti di forza militari e diplomatici, segnando la definitiva sconfitta di Zelensky e costringendo la NATO ad atteggiamenti "più miti".
Ma il test di IOreshnik è davvero un punto di svolta nella guerra Russia-Ucraina e nel sostegno dell'Occidente a Zelensky?
“Sembra minaccioso. Ma non cambia nulla”. Cosa sappiamo del nuovo missile utilizzato dalla Federazione Russa per colpire il Dnepr? Che danni può causare la pianta di nocciolo? E come risponderanno gli Stati Uniti? Lo spiega l'esperto di politica nucleare Maxim Starchak.
Oreshnik è solo propaganda
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Esiste la possibilità che le minacce di Putin vengano prese sul serio e che gli Stati Uniti, ad esempio, revochino il permesso a Kiev di lanciare ATACMS in profondità nel territorio russo? Oppure un’ulteriore escalation sembra un’opzione più realistica?
“ Non capisco affatto cosa sia cambiato dopo l’attacco dei missili balistici”. La Russia ha colpito l’Ucraina con altri potenziali portatori di testate nucleari : i missili Kinzhal, Zircon, X-55, X-101 e ora un missile balistico. Sì, sembra minaccioso, ma non cambia nulla.
Perché ciò abbia effetto, devono esserci almeno centinaia di missili di questo tipo. Finora ce ne sono solo pochi, nella migliore delle ipotesi - dozzine. Un missile balistico (in equipaggiamento ipersonico privo di nucleare, come ha detto Putin) e il suo lancio è un piacere molto costoso, e il danno che provoca è molte volte meno costoso. L’efficienza di tali attacchi è bassa, ma c’è molto rumore. È proprio l’effetto informativo che Putin cerca.
— Ricordate episodi simili al discorso di Putin nella storia del confronto “freddo” tra URSS/RF e l’Occidente? Oppure questo confronto pubblico aperto è un nuovo genere nel dibattito sul nucleare?
– C’è una guerra in corso – e Putin sta usando ogni possibile passo per ridurre la partecipazione occidentale e attuare i suoi piani. Test missilistici, recesso dai trattati, TNW in Bielorussia, la nuova dottrina, il missile "Nocciola" — tutto questo è solo per spaventare e influenzare la politica attuale.
Questi passi tattici eccitano i media e il pubblico, creano dubbi e creano paura. Il pubblico, a sua volta, influenza i politici eletti nei paesi occidentali. Mosca spera che questa strategia funzioni.