La Francia vota Le Pen (Marine Le Putin), il Fronte Popolare barcolla e Macron-Draghi scompare
La Francia stanca di 7 anni di macronismo arrogante e tecnocratico si fida più della destra razzista e filo-Putin di Marine Le Pen che del Nuovo Fronte Popolare di Glucksman-Melenchon. Comunque vada la carriera di Macron è finita.
Ultimo sondaggio
Si prevede che al termine del voto, il 37% (-1 punto rispetto alla settimana scorsa) dei francesi auspica la vittoria del Rassemblement National. Il Raggruppamento Nazionale precede di 7 punti il Nuovo Fronte Popolare, la cui vittoria è auspicata dal 30% dei francesi (+1 punto rispetto alla settimana scorsa). Infine, solo il 22% spera in una vittoria di Macron il 7 luglio, collocando la maggioranza presidenziale al terzo posto.
L'unica incognita è rappresentata dalla possibilità che già dal primo turno si possa prospettare una vittoria della destra razzista che gli consenta la maggioranza assoluta nel parlamento, senza la necessità di alleanze e mediazioni con i resti dei repubblicani.
O se al secondo turno gli elettori di Macron si riversino tutti sul Nuovo Fronte Popolare per arginare il successo del RN.
L'Assemblea nazionale, situata a Parigi nel Palais Bourbon, è la Camera bassa del Parlamento francese, mentre la Camera alta è il Senato. Composta da 577 deputati eletti in altrettante circoscrizioni, l’Assemblea esercita il potere legislativo, proponendo, modificando e votando le leggi. Ha poteri più ampi rispetto al Senato e svolge un ruolo di controllo sull’operato del governo attraverso interrogazioni pubbliche e commissioni parlamentari
L'editoriale di Paul Quinio su Liberation
Elezioni Legislative: paura del peggio
Dossier elezioni legislative 2024 in Francia
Alle soglie di un'elezione ansiogena, la sinistra deve assumersi la responsabilità di portare avanti una lotta morale e proposte credibili di rottura per contrastare il RN, la cui vittoria sarebbe sinonimo di disastro democratico, economico, sociale ed ecologico.
La Francia, come altre democrazie liberali prima di lei, cederà questo fine settimana e il 7 luglio alle sirene mortali dell'estrema destra?
Dopo le elezioni europee in cui il Rassemblement National è uscito vincitore, tutti i sondaggi d'opinione effettuati durante questa campagna legislativa lampo indicano il rischio che lo scioglimento a sorpresa deciso da Emmanuel Macron apra le porte di Matignon a Jordan Bardella.
Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare questa prospettiva. E questo senza aspettare il secondo turno.
Una buona parte del pianeta, e certamente la maggior parte dei paesi dell'Unione Europea, sta assistendo con angoscia allo scenario di una Francia guidata dall'estrema destra. Perché, anche se ha perso la sua influenza e il suo potere, la Francia, patria dei diritti umani e dell'Illuminismo, conserva un posto speciale nel concerto delle nazioni. Se si avventurasse lungo lo stesso percorso populista degli Stati Uniti, del Brasile, dell'Ungheria o dell'Italia, sarebbe un terremoto oltre i nostri confini.
La vicinanza dell'estrema destra alla Russia, ad esempio, avrebbe conseguenze importanti per il futuro dell'Ucraina, che Vladimir Putin ha voluto invadere perché i suoi cittadini amanti della libertà guardano all'Europa con troppa voglia e insistenza. L'Europa appunto: l'arrivo dell'estrema destra al potere in Francia avrebbe conseguenze devastanti per il progetto europeo. Anche se il RN non sostiene più ufficialmente l'uscita dall'UE o dall'euro, il suo DNA è visceralmente nazionalista e anti-europeo. E la Francia, per risolvere le sue difficoltà, ha bisogno di più Europa, non certo di ripiegarsi su se stessa.
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