"Abbiamo ricevuto un altro avviso da Roskomnadzor (l'ente statale russo di controllo sui media).
Per questo sospendiamo la pubblicazione del giornale sul sito Web, nei social e sulla carta - fino alla fine dell'"operazione speciale sul territorio dell'Ucraina".
Cordiali saluti, i redattori di "Novaya Gazeta"
Quando lo scorso ottobre Dmitry Muratov ha ricevuto il premio Nobel per la Pace, assieme alla giornalista filippina Maria Ressa, Vladimir Putin ha ingoiato amaro e non si è complimentato con il giornalista della Novaya Gazeta, anzi.
Dal 24 febbraio il delirio del despota non tollera narrazioni diverse sugli orrori del suo esercito nella guerra contro l'Ucraina.
Novaya Gazeta è il giornale dove lavorava Anna Politkovskaja, uccisa il 7 ottobre del 2006 dai sicari di Putin per le inchieste sulle orribili stragi in Cecenia.
Novaya Gazeta il 28 marzo ha sospeso le pubblicazioni. Ha deciso di sospenderle per sottrarsi alla morsa di chi censura le informazioni e consente di pubblicare solo le informazioni che rispettano i requisiti di regime. Si è autospesa per evitare di incorrere nel ritiro della licenza editoriale, senza la quale in Russia sei un giornale morto.
Novaya Gazeta potrà riprendere ad informare solo se le condizioni politiche future in Russia lo consentiranno, ovvero se il regime di censura, repressione e orrore instaurato da Putin verrà rovesciato. "this man cannot remain in power".