Netanyahu vuole cacciare un milione di palestinesi da Gaza. Per sempre. E invadere Gaza City. Per sempre.
Dopo l'ultimatum di 24 ore - lo stesso intervallo di tempo che in genere i terroristi concedono quando vogliono ricattare uno Stato o una istituzione, prima di iniziare ad uccidere gli ostaggi -Netanyahu ha ordinato ai carri armati di entrare in Gaza City per completare l'opera delle bombe sganciate dagli aerei.
Netanyahu usa l'esercito israeliano come una ramazza, per spostare con la forza centinaia di migliaia di persone. Famiglie in fuga dalla morte certa, che cercano di trascinarsi quel poco che possono, soprattutto i bambini e i materassi.
Un esodo che il mondo osserva minuto per minuto, sostituendo le orribili scene dell'assalto criminale di Hamas al Rave e ai kibbutz con quelle altrettanto orribili delle bombe che piovono sulle case di Gaza, sulle madri che abbracciano e piangono il figlio morto, su gente che soffriva e ora soffre ancora di più.
Hamas ha regalato a Netanyahu il pretesto per distruggere Gaza, cacciare da Gaza City un milione di palestinesi, occupare le macerie con l'esercito e riprendersi per sempre la città.
Con il risultato di restringere ancora di più la "prigione a cielo aperto" in cui dovranno adattarsi i palestinesi che restano nel sud della Striscia.
Se Israele non ferma Netanyahu passerà dalla parte del torto. Per sempre.
Ho letto sul Corriere della Sera le riflessioni di Yuval Noah Harari sul Washington Post
"... Per un certo verso, noi israeliani stiamo pagando il prezzo di anni e anni di arroganza, durante i quali i nostri governi, e molti cittadini comuni, si sono sentiti talmente superiori ai palestinesi da permettersi il lusso di ignorarli. C’è molto da criticare nel modo in cui Israele ha rinunciato a ogni tentativo di fare la pace con i palestinesi e per decenni ha tenuto milioni di loro sotto occupazione.
Questo, però, non giustifica le atrocità commesse da Hamas, che in nessun caso ha mai ammesso la minima disponibilità a siglare un accordo di pace con Israele e, anzi, ha sempre fatto il possibile per sabotare il processo di pace di Oslo. Chiunque aspiri alla pace dovrà condannare Hamas e imporre sanzioni a questo movimento, esigendo al contempo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi e il disarmo completo delle sue milizie.
Per molti anni, Israele è stato governato dall’uomo forte del populismo, Benjamin Netanyahu, che sarà pure un genio delle pubbliche relazioni, ma resta un primo ministro incompetente. Costui ha costantemente curato i propri interessi a scapito dell’interesse nazionale, e costruito la sua carriera aggravando le spaccature del Paese. Ha nominato i suoi uomini in posizioni chiave in base alla loro sudditanza, anziché alle loro competenze, ha rivendicato il merito di ogni successo scansando tutte le responsabilità per i fallimenti, e ha sempre mostrato scarso interesse nel dire o ascoltare la verità.
La coalizione imbastita da Netanyahu nel dicembre del 2022 è stata di gran lunga la peggiore. È un alleanza di fanatici messianici e opportunisti spudorati che hanno ignorato le molte criticità di Israele — tra cui il degrado della sicurezza — per concentrarsi invece sull’accaparramento di potere per loro stessi. Nel perseguire questo obiettivo, hanno adottato politiche estremamente divisive, diffuso scandalose teorie complottiste sulle istituzioni che vogliono contrastare le loro scelte politiche, nonché accusato le classi dirigenti di essere traditori del deep State. Il governo è stato ripetutamente ammonito dalle stesse forze di sicurezza e da numerosi esperti che le sue politiche mettevano in pericolo Israele, indebolendo le sue forze di deterrenza proprio nel momento in cui si accrescevano le minacce esterne. Eppure, quando il capo di stato maggiore dell’IDF (l’esercito israeliano) ha chiesto un colloquio con Netanyahu per avvertirlo sulle conseguenze delle politiche del governo in materia di sicurezza, Netanyahu si è rifiutato di incontrarlo. Quando il ministro della difesa, Yoav Gallant, ha lanciato l’allarme, Netanyahu lo ha sollevato dall’incarico. Successivamente, è stato costretto a reintegrarlo sotto la spinta dell’indignazione popolare. Un simile comportamento, nel corso di molti anni, ha spalancato le porte alla calamità che ha tramortito Israele.
..."
Netanyahu è un volgare affarista che ha turlupinato gli israeliani per anni, prima che si rendessero, solo in parte, conto di che razza di delinquente fosse.
L'errore che gli israeliani stanno compiendo in questi giorni è quello di lasciare Netanyahu al posto di comando, aspettando che la guerra finisca, per poi sostituirlo.
Questo credono in molti, anche nelle diplomazie internazionali, soprattutto Europa e Stati Uniti.
La verità è che Netanyahu dovrebbe essere cacciato subito, prima che possa compiere altri disastri non solo contro i palestinesi inermi ma anche contro gli interessi israeliani.
La risposta di Israele all'attacco terroristico di Hamas non può prescindere dalle conseguenze sugli equilibri internazionali e sui rischi che i veri mandanti di Hamas, Iran e Qatar, possano approfittare dell'escalation israeliana per mettersi alla testa di un fronte arabo estremizzato dalle immagini di morte e sofferenze provocate dai bombardamenti indiscriminati degli israeliani.
ELIMINAZIONE ETNICA a Gaza, Netanyahu trascina Israele dalla parte del Terrore
13 ottobre 2023 - Netanyahu ha diffuso un ultimatum di 24 ore per 1 milione di Palestinesi: "Lasciate Gaza City, o rischiate la vita".
Come avevo previsto fin dal primo giorno del criminale attacco terroristico di Hamas che ha causato la morte di 1300 israeliani (e molte decine di altre nazionalità) l'obiettivo di Netanyahu è di "svuotare" la città di Gaza con le bombe dal cielo, l'assedio e l'invasione da terra, costringendo più di un milione di palestinesi ad abbandonare Gaza City e a rifugiarsi nel Sud della Striscia di Gaza, la parte che confina con l'Egitto a Rafah.
Israele proclamerà l'occupazione del territorio palestinese di Gaza City, stracciando gli accordi precedenti.
Si tratta di una ELIMINAZIONE ETNICA, condannata da tutti i trattati internazionali e dall'ONU.
Sono già 2000 i morti palestinesi e 10000 i feriti nell'inferno di Gaza.
i.fan.