22 maggio - Irlanda, Norvegia e Spagna riconoscono lo Stato di Palestina. Israele richiama gli ambasciatori per protesta.
Tel Aviv contro le dichiarazioni di Norvegia, Irlanda e Spagna: oltre a convocare gli ambasciatori per "un rimprovero", il ministero degli Esteri sta valutando la possibilità di rendere più difficile il processo di rilascio dei visti, impedendo così ai diplomatici dei tre paesi di operare nel territorio dell'Autorità Palestinese.
Israele chiederà agli Stati Uniti di fare pressioni sui paesi che hanno riconosciuto lo Stato palestinese.
Il procuratore capo della Corte Penale Internazionale (ICC) Karim Khan ha chiesto di emettere ordini di arresto per crimini di guerra contro Netanyahu, Gallant e i leader di Hamas, tra cui Sinwar e Deif.
La reazione di Netanyahu è stata rabbiosa e ricattatoria, in perfetto stile mafioso.
Da almeno 3 mesi i vertici politici e militari israeliani erano stati avvisati dai giudici della Corte dell'Aia.
"Se non cambiate il modo di gestire le operazioni di guerra a Gaza, ponendo fine ai bombardamenti indiscriminati e al blocco degli aiuti umanitari per la popolazione palestinese, prenderemo in esame le accuse per crimini di guerra formulate da diversi organismi internazionali e Stati membri"
Nonostante gli avvertimenti Israele non ha cambiato tono e stile, dando inizio all'operazione di attacco a Rafah dove sono rifugiati più di un milione di palestinesi, oltre i residenti abituali.
Puntuale come un orologio svizzero il procuratore capo della ICC Karim Khan il 20 maggio, caduto nel vuoto il precedente monito, ha dato inizio alle procedure per richiedere un mandato di arresto per il primo ministro d'Israele Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e i leader di Hamas a Gaza, tra cui Yahya Sinwar e Mohammed Deif.
L'annuncio ha scatenato una ondata di polemiche e reazioni, alcune improntate ad una valutazione tecnico-giuridica dell'iniziativa di Khan, ma molte altre ispirate solo dall'arroganza con cui Israele e il governo Netanyahu trattano ogni voce di dissenso o di critica del loro operato. "Antisemiti. Amici di Hamas, ovvero terroristi".
L'ispiratore del marketing israeliano è ovviamente Benjamin Netanyahu, maestro di minacce e ricatti mafiosi.
In una intervista alla ABC il boss israeliano minaccia: "Ogni democrazia sarà trascinata sul banco degli imputati [della CPI]. Noi siamo i primi e voi i prossimi. La gente lo capisce".
"Questo (l'ICC) deve essere fermato. E a questo bisogna resistere. E posso assicurarvi che la stragrande maggioranza degli israeliani e di tutti i leader responsabili del mondo capiscono che questo dovrebbe essere contrastato", ha detto Netanyahu, che come al solito ricorre alle bugie grossolane per nascondere le sue responsabilità.
Khan sta "creando una falsa simmetria tra i leader democraticamente eletti di Israele e i capi terroristi", sostiene Netanyahu.
Niente di più falso e strumentale. Ma Netanyahu si sa è abituato a sparare grosso e ha insistito:
"È come se un procuratore capo della CPI chiedesse mandati di arresto sia per i leader degli Stati Uniti che per quelli di al-Qaeda all'indomani dell'attacco dell'11 settembre alle Torri Gemelle di New York nel 2001 ...
È anche simile all'emissione di mandati contro l'ex presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt e l'ex cancelliere tedesco Adolf Hitler", ha aggiunto.
E per finire non poteva mancare l'accusa di antisemitismo.
Neranyahu Ha accusato Khan di "gettare benzina sul fuoco dell'antisemitismo che si sta diffondendo in tutto il mondo perché sta attaccando l'unico e solo Stato ebraico" che sta combattendo una guerra esistenziale contro Hamas.
Khan sta "davvero trasformando la CPI in un'istituzione paria" e in un "tribunale canguro", ha detto Netanyahu, "La gente non lo prenderà sul serio".
Anche questa è una palese bugia ad uso interno, perché in tutto il mondo la gente protesta per i crimini dell'esercito israeliano contro la popolazione palestinese di Gaza che da 8 mesi paga le colpe Hamas (un'organizzazione che ha favorito i piani Netanyahu per oltre 20 anni) con un carneficina di decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di affamati, sfollati, derelitti senza più un futuro.
In definitiva la reazione di Netanyahu è simile a quella dei boss mafiosi sotto accusa: negare le evidenze, ricattare le istituzioni e delegittimarle agli occhi dell'opinione pubblica, perché un mondo senza istituzioni di controllo è l'ideale di ogni leader autoritario, violento e criminale.
Dispiace che anche persone equilibrate e serie, come Liliana Segre, si siano fatte distrarre dalla falsa equiparazione Israele-Hamas che secondo la propaganda israeliana sarebbe dietro l'iniziativa della ICC.
Non esiste alcuna equiparazione tra Israele e Hamas, come non c'è alcuna identificazione tra Netanyahu e lo Stato ebraico.
Punto.
Perché il mandato di arresto della ICC contro Netanyahu è una iniziativa importante (e legittima)
Oltre la demagogica reazione di Israele (ma anche USA e alcuni paesi europei) c'è anche però chi valuta con maggiore attenzione l'iniziativa del procuratore Khan.
Dal 2009 al 2021, Israele ha impedito con successo alla Corte penale internazionale ICC (CPI) di aprire un'indagine completa sui crimini di guerra contro di essa, tenendola a bada con una revisione preliminare delle questioni giurisdizionali.
Da giugno 2021 a ottobre 2023, Israele ha tenuto a bada il procuratore della CPI Karim Khan, che ha parlato a malapena di Israele e dei palestinesi per i primi due anni e mezzo del suo mandato, e, in assenza della guerra in corso, molti credono che Khan avrebbe dato a Gerusalemme un lasciapassare sul conflitto di Gaza del 2014, forse anche sull'impresa degli insediamenti.
In meno di un mese tutto è cambiato.
Khan ha lanciato avvertimenti a Israele, avvertimenti che implicavano che avrebbe avanzato con mandati di arresto contro funzionari israeliani se Gerusalemme avesse portato avanti Rafah. Il mese scorso, Israele ha ricevuto messaggi ad aprile che i mandati di arresto potrebbero essere in arrivo.
L'impatto della decisione del Khan su Israele
Accadde qualcosa che spinse Khan oltre il limite. O è stata Rafah o i molteplici duri colpi che gli Stati Uniti hanno inferto a Israele nelle ultime settimane, comprese le dichiarazioni esplicite secondo cui parti dell'IDF hanno violato il diritto internazionale negli ultimi anni. Qualunque cosa sia stata, ha lasciato Israele in un disastro di proporzioni mastodontiche.
Ciò avrà un impatto sul modo in cui l'IDF combatte a livello macro, su come combattono i singoli soldati e potrebbe eventualmente avere un impatto sul reclutamento per le unità di combattimento; avrà un impatto negativo su Israele dal punto di vista diplomatico ed economico, e sarà una macchia sul nome di Israele nel mondo democratico e civile dell'opinione pubblica.
Anche se i mandati in seguito vengono ritirati, questo danno non sarà completamente annullato.
Detto questo, per gli osservatori più attenti, la verità è che in realtà sarebbe potuta andare molto peggio, e la verità è tutta nei dettagli.
I mandati d'arresto richiesti sono stati emessi per tre alti funzionari di Hamas – forse i critici di Israele che hanno difeso Hamas come combattenti della resistenza ci ripenseranno.
Inoltre, la CPI non ha emesso mandati di arresto contro i ministri della guerra Benny Gantz o Gadi Eisenkot – questo non è un caso.
Sarebbe terribile per qualsiasi funzionario israeliano essere etichettato con l'etichetta di presunti crimini di guerra; E' ancora peggio se quella persona è il Primo Ministro.
Benjamin Netanyahu rimarrà forse premier per i prossimi 6 o 12 mesi, ma se non lo sarà, e Gantz lo farà, la CPI avrà in qualche modo aiutato Israele a schivare un proiettile peggiore e più esteso.
Allo stesso modo, Khan ha aspettato fino alla metà dell'operazione di Rafah – osteggiata da quasi tutti – ed è quella che probabilmente sarà l'ultima grande battaglia della guerra, dopo gli israeliani.
E, quando l'ha fatto, ne ha fatti solo due, e Khan, che è molto più esperto politicamente del suo predecessore Fatou Bensouda, sa che Netanyahu è profondamente impopolare in questo momento in tutto il mondo, anche nei sondaggi israeliani.
Perseguire Gallant ha senso in quanto è il ministro della Difesa e non sarà indagato. Inoltre, nella foga del momento successivo al 7 ottobre, Gallant ha fatto dichiarazioni pubbliche contro Gaza che potrebbero aiutare un caso contro di lui.
Gallant è anche nel partito di Netanyahu – anche se, internamente, i due sono ai ferri corti – quindi Khan potrebbe pensare di aiutare Gantz e altri partiti di centro o di sinistra.
Che influenza avranno gli Stati Uniti? Da un lato, non è nemmeno membro della CPI e non la finanzia. Inoltre, sembra improbabile che l'amministrazione Biden sanzionino la CPI come ha fatto l'amministrazione Trump.
D'altra parte, la voce morale degli Stati Uniti che raduna (se lo farà) altri paesi occidentali che finanziano la CPI (come Francia e Germania) potrebbe avere un impatto ad un certo punto.
In ogni caso, a partire da lunedì, il mondo è un posto diverso per Israele, e se gli avvocati israeliani stavano aspettando di attivarsi per presentare il caso di Israele su ciò che sta facendo per sondare la guerra, il loro tempo è scaduto.
i.fan.
Key1: Netanyahu keywords: Netanyahu, ICC, Israele, Hamas, Sinwar, Gaza, Khan,
Date Created: 22/05/2024 06:42:29