La morte di Yahya Sinwar è stata celebrata e paragonata a quella di Osama Bin Laden, il capo dei terroristi di Al Qaeda, la mente dell'attentato alle Torri Gemelle del 11 Settembre 2001, ucciso da una squadra speciale dei Marines americani nel suo rifugio in Pakistan il 2 maggio 2011.
Il paragone è improprio per due aspetti importanti.
Il primo è che Bin Laden fu "scovato" e ucciso intenzionalmente, dopo una lunga operazione di intelligence che richiese molti anni, ai margini della sanguinosa invasione dell'Afghanistan.
Yahya Sinwar invece è stato "ucciso per caso" nel pieno dell'invasione israeliana di Gaza, durante una delle tante operazioni di rastrellamento dopo aver ridotto tutto ad un cumulo di macerie. I soldati dell'IDF che lo hanno ucciso e riconosciuto non pensavano di essere arrivati al rifugio di Sinwar tra le case sventrate di Rafah, tutti pensavano che fosse nascosto in un tunnel con attorno alcuni degli ultimi ostaggi sopravvissuti a fargli da scudo.
Ma la seconda differenza tra l'uccisione di Bin Laden e quella di Sinwar è forse la più importante.
La decisione del Presidente americano Obama fu quella di non mostrare le scene dell'uccisione, non esibire il cadavere del capo di Al Qaeda e di disperdere il suo corpo nelle acque dell'oceano Indiano. La scelta fu dettata dalla motivazione di non dare all'immagine del terrorista Bin Laden l'aureola del martire, dell'eroe eterno morto eroicamente per mano degli americani.
La scelta di Obama si rivelò vincente e contribuì ad oscurare il personaggio Bin Laden nell'opinione pubblica del fanatismo islamico, o quantomeno a non regalargli un'eterna icona.
Nel caso di Sinwar invece gli israeliani, per scelta di Netanyahu e dei vertici dell'IDF, hanno voluto mostrare il suo volto e il suo corpo crivellato e, non contenti, hanno anche diffuso un video ripreso da un drone poco prima dell'uccisione in cui si vede il capo di Hamas che, già ferito e nascosto in un appartamento distrutto, lancia un bastone contro il drone come ultimo gesto di sfida verso l'odiato nemico israeliano.
Inutile dire che quel video immortala Sinwar nell'anima dei suoi sostenitori come un eroe, più che un martire, un santo, un'icona incancellabile della lotta dei palestinesi contro gli ebrei, e alimenterà la propaganda di Hamas nei prossimi decenni.
Diffondendo quel video, Netanyahu ha voluto riproporre ai palestinesi la trappola dell'estremismo, una sfida che a lui serve per proclamarsi vincitore e per assicurarsi un futuro fatto ancora di odio e fanatismi e distruzione, un incitamento ai palestinesi a NON abbandonare la lotta armata contro Israele.
Netanyahu sa che l'enorme supremazia militare garantita dalla tecnologia dell'esercito e dal sostegno americano non consentiranno mai ai palestinesi di sperare in una guerra vittoriosa, soprattutto dopo aver messo nell'angolo l'Iran e gli Hezbollah, ma cerca di mantenere ancora viva la rabbia oltre la disperazione, perché a lui serve che la guerra secolare non finisca, che l'odio dei palestinesi si alimenti ancora di idoli e di illusioni di rivincita.
Per questo ha scelto di mostrare il video che mostra "l'eroico Sinwar" morire con le armi in pugno, sfidare il drone assassino con un bastone di legno scagliato in una impari lotta. Quel video è una chiamata ad una Intifada continua, sulle macerie di Gaza e dopo il massacro di 150mila palestinesi.
Netanyahu vuole che Sinwar anche da morto continui a giustificare la sua guerra sproporzionata e disumana.
Non a caso il fratello di Sinwar, Mohammed, viene indicato come futuro capo di Hamas, utile a tenere in vita la "saga dei Sinwar" e a giustificare il proseguimento delle rappresaglie e dell'occiupazione a Gaza e in Cisgiordania.
Mentre il resto del mondo spera che i palestinesi non cadano più nella trappola tesa da Israele e cancellino nella memoria definitivamente Sinwar e Hamas per intraprendere quello che oggi appare un impossibile cammino di liberazione.
ifan
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Date Created: 18/10/2024 18:32:52