La faccia della vergogna non è quella di Recep Tayyip Erdoğan, tiranno e aguzzino del popolo turco e ideologo dell'inferiorità delle donne. Da lui non ci si può aspettare nulla, e nessuno si stupisce dell'arroganza e crudeltà con cui nega i diritti delle donne ed esercita il potere.
La faccia della vergogna, per noi europei illusi, è quella di Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo (?!) che in veste di accompagnatore di Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione Europea, non ha perso l'occasione per mettere in mostra il suo servilismo maschilista nei confronti del sultano e si è preso la sedia che spettava ad Ursula, lasciando quest'ultima con un palmo di naso e una grande femminile umiliazione.
Molti si sono chiesti perché e cosa siano andati a fare i due alti rappresentanti delle istituzioni europee alla corte del sultano. Domanda legittima, che però è oscurata da quella ancora più importante che ormai tutti si pongono.
Perché un personaggio che sul piano politico è più insignificante di Matteo Renzi si permette di umiliare una donna in eurovisione? cosa gli fa credere che i cittadini europei che hanno assistito allibiti al video umiliante della donna von der Leyen segregata su un divano laterale mentre i maschi Michel e Erdogan troneggiavano sulle poltrone centrali possano sentirsi rappresentati dalla sua faccia?
Perché il signor Michel non riesce a capire che l'umiliazione ricevuta dalla von der Leyen rappresenta un danno irreparabile per le istituzioni e la credibilità di tutti i suoi rappresentanti? Arroganza, maschilismo, sete di potere, affarismo, in un colpo solo Michel ci ha sbattuto davanti agli occhi la realtà dell'Europa che da qualche tempo avevamo dimenticato.
Charles Michel è la faccia odiosa dei tecnocrati, quelli che ci fanno pentire di sentirci cittadini europei, quelli che in un'intera vita non capiranno mai perché è umiliante umiliare una donna.
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Draghi: «Erdogan? Un dittatore di cui si ha bisogno»
Oggi Mario Draghi, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa ha chiarito il pensiero del tecnocrate:
« Mi è spiaciuto moltissimo per l’umiliazione che la presidente von der Leyen ha dovuto subire. La considerazione da fare è che con questi dittatori ... di cui però si ha bisogno di collaborare, o meglio di cooperare, uno deve essere franco nell’esprimere la differenza di vedute, di comportamenti, di visioni, ma pronto a cooperare per gli interessi del proprio paese», trovando l’«equilibrio giusto».
Ovvero come ridurre le questioni di principio e i valori etici a merce di scambio e a valutazioni di convenienza. Grazie a questo atteggiamento, finora l'unico ad aver trovato un "equilibrio giusto" é stato Erdogan.
Cosa spera di ottenere l'Europa in cambio dell'umiliazione di Ursula von der Leyen, Draghi non ce lo ha detto. E al giornalista che gli chiedeva cosa avrebbe fatto se fosse stato al posto di Michel, Draghi si è dimenticato di rispondere.