Quando aveva saputo che a Modena più di tremila "giovani drogati" si stavano radunando in un vecchio immobile abbandonato per tenervi un Rave, cioè "un'orgia illegale di sesso droga e rock'n roll", il nuovo ministro degli Interni Matteo Piantedosi Salvini ancora fresco di vernice del "governo Meloni" si era fregato le mani, preparandosi al gran debutto.
"Gliela faccio vedere io la musica a questi delinquenti!!" ha esclamato giulivo Piantedosi Salvini.
"Prima di Modena ero solo uno dei tanti horribili ministri di Giorgia Meloni, ora potrò diventare il più horribile!"
Apro parentesi: il doppio cognome gli è stato affibbiato da Matteo Salvini, affinchè fosse chiaro a tutti che il vero ministro degli Interni, quello passato alla storia per aver combattuto l'aspra battaglia contro le ONG che andavano a salvare gli immigrati nel mar Mediterraneo e si era guadagnato i voti dei razzisti d'Italia, era lui e nessun altro.
Essendosi la Meloni accorta del giochino di Matteo, gli ha negato il palcoscenico diretto, dovendogli però concedere di nominare un altro Matteo, come lei nemico giurato degli immigrati.
Salvini non ha perso tempo e ha istruito a dovere il suo parrot Piantedosi: "devi ripetere tutto quello che dico io, così la gente saprà chi è il vero padrone del Viminale".
Matteo Piantedosi era ben contento di essere diventato parrot di Salvini, al punto da assumere il doppio cognome.
Mentre i delinquenti drogati imperversavano a Modena e l'Italia intera si stringeva in preghiera attorno alla Meloni affinchè ci proteggesse dai nuovi barbari ravisti antifascisti, il Piantedosi Salvini presentava un ddecreto legge per mettere in galera per 6 anni chiunque partecipasse alle orge collettive occupando suolo pubblico e molestando la quiete altrettanto pubblica.
Un decreto anticostituzionale, chiaramente liberticida, ma necessario a mettere in mostra i muscoli contro chi avesse voglia di sfidare il governo di destra.
Sei anni di galera ai Ravisti e medaglie d'oro ai commercialisti evasori fiscalisti in contanti.
Mentre il "decreto antiravisti" era ancora in cottura, Piantedosi Salvini aveva intimato alla Polizia di recarsi sul luogo del delitto e manganellare tutti, come aveva fatto alcuni giorni prima all'Università di Roma contro gli studenti che protestavano.
Sarebbe stata una battaglia campale, molotov e lacrimogeni, manganelli contro drogati, uno spettacolo da vera inaugurazione del nuovo ordine pubblico in Italia.
"Basta lassismo", gli aveva fatto eco Giorgia Meloni dandogli la sua benedizione.
Tutti avrebbero applaudito o "obbedito tacendo" come si faceva una volta nel Ventennio.
Qualcosa però è andato storto.
Forse di nascosto (forse dalle oscure stanze del Quirinale) qualcuno ha mandato un messaggio al capo della polizia, invitandolo a far di tutto per rovinare la festa a Piantedosi Salvini, nel timore di quello che avrebbe potuto seguirne.
Non si sa perché, ma i poliziotti anzichè manganellare si sono messi a discutere con i ravisti e questi si sono messi a raccontare storielle innocue e divertenti.
Magari sotto l'effetto di qualche canna si sono addirittura impegnati a ripulire l'immobile occupato rimuovendo i rifiuti lasciati come fossero i ragazzi di Legambiente.
Il Rave di Modena è finito senza spargimento di sangue, senza scene di violenza e Matteo Piantedosi Salvini è rimasto a bocca asciutta, con la faccia imbronciata per l'occasione perduta.
Si era preparato alla grande battaglia e si è ritrovato con tanti sacchi di immondizia raccolta.
Non preoccuparti Matteo Piantedosi Parrot Salvini: ci sarà un'altra occasione, ci sono tanti barconi da affondare nel mar Mediterraneo...