Finito il pessimo spettacolo realizzato dai partiti politici per la scelta del nuovo Presidente della Repubblica ne va in scena un altro, altrettanto indecoroso con gli stessi recitanti e cori, con pannelli scenografici diversi.
Il titolo potrebbe essere "Mattarella Bis a Tempo Determinato" o "il Precario del Quirinale".
Come far credere a tutti che resterà sul Colle per altri 7 anni, portando a termine il mandato che gli è stato conferito dai Grandi (!?) Elettori e invece sgattaiolare con una scusa qualsiasi tra un paio di anni, passate le elezioni politiche del 2023 e magari aver assolto all'incarico del nuovo governo che ne scaturirà. Che non potrà essere un Draghi Bis, perché c'è un limite alla libidine, anche nella più pornografica delle sceneggiature, ma nemmeno si potrà lasciare disoccupato il SuperMario al quale i Poteri Forti (!?) e l'Ego smisurato non concederanno di andare in pensione.
Ma Mattarella ha detto che ha intenzione di onorare il settennato fino in fondo, che il suo Bis non ha una scadenza prefissata, come i malevoli vorrebbero far credere.
E chi gli crede più a Mattarella, dopo la sceneggiata di cercare una casa nuova, il trasloco degli scatoloni, le sottolineature sulla Costituzione e il rischio di creare un precedente che sarebbe stato sfruttato dai successori per estendere di fatto il mandato presidenziale a 14 anni ...
Tutte affermazioni di principio svanite su richiesta del Parlamento, una strana entità che non coincide con i suoi membri parlamentari. Il Parlamento è nobile, e ha dato prova di saggezza, i parlamentari invece sono dei cialtroni incapaci, interessati solo al vitalizio che, grazie a Mattarella Bis, sarà sano e salvo.
Anche Mario Draghi avrebbe chiesto, in modo disinteressato, al Presidente Uscente di accettare di fare il Presidente Entrante. A tempo determinato.
E nessuno dica, maliziosamente, che la richiesta di Draghi è giunta solo dopo aver constatato l'impossibilità di traslocare subito da Palazzo Chigi al Quirinale, data la profonda e trasversale avversione che i parlamentari - quelli cialtroni e incapaci - avevano nei suoi confronti.
Quando i Poteri Forti si sono accorti del rischio di perdere sui due fronti, trovandosi magari l'incognita di una Elisabetta Belloni Presidente donna, hanno chiesto ai parlamentari cialtroni e incapaci di diventare nobili, facendo eleggere Mattarella Bis e lasciando Mario Draghi in "vigile attesa" per un paio di anni.
Avendo già detto una mezza bugia, Mattarella non avrà difficoltà a smentirsi ancora nel prossimo futuro. Lascerà il posto a Mario Draghi non per un tacito accordo sottobanco, giammai, ma perchè ci sarà qualche accadimento, imprevisto e imprevedibile, come quello che ha trasformato i parlamentari incapaci in Parlamento Nobile.
Questo è quello che impone la favola del Mattarella Bis, raccontata in modo edulcorato e patriottico dai media di ogni tendenza.
Secondo i quali ci sono stati attori bravi, Enrico Letta, Matteo Renzi, Luigi Di Maio e altri cattivi, il solito caimano Berlusconi, il solito somaro Salvini con in groppa la Alberti Casellati, l'avvocato dei cinquestelle Giuseppe Conte, ma alla fine tutti si sono meritati un applauso perchè l'attore protagonista Sergio Mattarella ha salvato lo spettacolo.
Molti italiani hanno visto una sceneggiata diversa, brutta fino all'inverosimile, finita perhè doveva finire, lasciando una sensazione di amaro e di inganno da parte di tutti i recitanti.
"Il governo Draghi è salvo e si metterà al lavoro con più determinazione di prima", titolo della prossima sceneggiata.
Guai a dubitarne, c'è il Festival di Sanremo. Non appena sarà finito, sperando che non lo vinca il solito Mattarella, c'è una lunga agenda di priorità sulle quali costruire altre favole da propinarci.
Un'agenda che arriva fino al 2023, anno terzo dopo PNRR, quando il Covid sarà un ricordo per anziani e nessuno potrà accampare scuse o dubbi su chi debba essere il vero inquilino del Quirinale, Mario Draghi, l'unico che avrà in tasca un contratto lungo 7+7=14 anni di Presidente della Repubblica presidenziale.
Post Scriptum
Consiglierei a Giuseppe Conte di lasciare la guida del Movimento Cinque Stelle a Luigi Di Maio alias Beppe Grillo e se proprio vuole restare in politica di farsi un partito nuovo. Entrambi, con i rispettivi partiti, potranno aspirare ad ottenere un bel 3,5% alle prossime elezioni.
Consiglierei inoltre ad Enrico Letta di assumere Matteo Renzi come consulente speciale del Partito Democratico. Non è giusto che solo gli sceicchi arabi possano avvalersi dei preziosi contributi dello studioso rinascimentale.
i.fan.
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Date Created: 31/01/2022 14:16:07