Il 30 giugno entrera' in vigore la legge di sicurezza nazionale emanata dal regime di Xi Jinping per porre fine alle rivendicazioni di liberta' e indipendenza del popolo di Hong Kong. Giusto in tempo per impedire l'anniversario del 1 luglio 2019, giorno in cui 2 milioni di hongkongers scesero in piazza per manifestare contro la "legge di estradizione" che avrebbe consentito al Pechino di arrestare i dissidenti ad Hong Kong e processarli in un tribunale in Cina. C'e' una sadica soddisfazione in stile nazista sui mass media di Xi Jinping per l'approssimarsi della resa dei conti finale, e lo testimonia un articolo su Global Times del 27 giugno con cui si anticipa di qualche giorno l'introduzione della legge di sicurezza che permettera' di arrestare centinaia di esponenti del movimento di Hong Kong senza nemmeno una indagine sommaria. Nell'articolo viene presa di mira "la banda dei quattro" di Hong Kong - e gia' l'accostamento storico la dice lunga - si espongono le fotografie di 4 esponenti identificati come "secessionisti" - la nuova legge individua i secessionisti in coloro che reclamano liberta' di espressione - e si preannuncia il loro arresto, anzi la loro scomparsa. Un particolare accanimento viene riservato nei confronti di Anson Chan Fang On-sang, una ex funzionaria del regime comunista passata all'opposizione negli anni scorsi e che di recente dopo la morte della figlia aveva annunciato di volersi ritirare dalla scena politica. Il giornale di regime ironizza sulla sua decisione dopo il lutto familiare, accusandola in pratica di una furberia per sottrarsi al futuro arresto per "secessione e sovversione". da Global Times "Anson Chan Fang On-sang, ex segretario capo di Hong Kong, una severa sostenitrice delle cosiddette "riforme democratiche" di Hong Kong e figura chiave che si ritiene abbia avuto un ruolo nei disordini della citta', ha detto venerdi' che fara' un passo indietro dagli impegni politici e civili in futuro. Adducendo la recente perdita della sua amata figlia, l'ex funzionaria ha detto che voleva concedersi tempo e spazio per piangere e riprendersi. Il ritiro di Chan arriva quando la massima legislatura cinese, il National People's Congress, si prepara ad approvare la legislazione sulla sicurezza nazionale per Hong Kong. La legge mira a rimuovere la secessione, la sovversione del potere statale e la collusione con forze straniere ed esterne. Li Xiaobing, esperta di Hong Kong, Macao e Taiwan, dell'Universita' di Nankai, ha dichiarato al Global Times di venerdi' che Chan e' una rappresentante politica obsoleta che negli ultimi anni si era messa alla testa del movimento politico di Hong Kong . "Ma con la legislazione sulla sicurezza nazionale da emanare, c'e' poco spazio per lei per cercare guadagni opportunistici. Leggendo la sua dichiarazione di ritiro, si puo' intuire che e' riluttante a riconciliarsi, ma e' ben consapevole della situazione", ha detto Li. Chan viene spesso definita un "camaleonte" politico, abile nel cercare i suoi interessi privati ??nei movimenti. e' stata indicata come un membro della "Gang of Four" che ha lo scopo di disgregare Hong Kong, che comprende anche Martin Lee Chu-ming, Albert Ho Chun-yan e Jimmy Lai Chee-ying, che sono tutti considerati dietro i disordini dell'anno scorso a Hong Kong Kong. I "Quattro" sono criticati per aver usato la liberta' e la democrazia come una maschera e giovani studenti come carne da cannone, e colludendo con forze straniere per seminare il caos a Hong Kong. La legge sulla sicurezza nazionale ancora da approvare dovrebbe avere un effetto dissuasivo su coloro che minacciano la sicurezza nazionale, compresi i membri della "banda dei quattro". L'articolo di Global Times e' esemplare nel prefiguare quello che accadra' ad Hong Kong dopo l'introduzione ufficiale della legge sulla sicurezza. La magistratura verra' completamente sostituita da funzionari nominati direttamente da Pechino, i giornali di regime indicheranno alla pubblica opinione i nomi dei "sovversivi" da arrestare e la polizia andra' a prenderli per trasferirli in ignote carceri sulla terraferma. Le liste di "sovversivi" che minacciano la sicurezza di Pechino sono gia' pronte da tempo e le retate in stile nazista partiranno non appena saranno completate le ultime formalita'. Global Times, megafono di Xi Jinping, ha dato l'esempio indicando i primi quattro da arrestare. Ne restano un altro paio di milioni, ma le carceri cinesi, come sanno bene gli Uighur, sono tante e capienti.