"Il giornalismo non è un crimine. Riportiamo a casa Cecilia Sala", scrive il direttore del Il Foglio Claudio Cerasa dando la notizia di Cecilia Sala, giornalista 29enne del Foglio arrestata a Teheran mentre svolgeva il suo lavoro.
"La giornalista è stata arrestata in Iran lo scorso 19 dicembre, è nel carcere di Evin.
Così Teheran ha scelto di sfidare tutto quello che l'occidente considera trasversalmente intoccabile: la nostra libertà"
Il punto è tanto semplice quanto drammatico: il giornalismo non è un crimine, e per una volta tanto scriverlo non è retorica ma è una realtà viva, reale e spaventosa. Quello che segue è un articolo che non avremmo mai voluto scrivere ma la dinamica dei fatti ci costringe a dover dar conto di un fatto grave che riguarda anche questo giornale. Il 19 dicembre, la nostra giornalista Cecilia Sala è stata arrestata in Iran ed è rinchiusa nel carcere di Evin, nel nord della capitale. Cecilia era in Iran, con un visto regolare, per raccontare un paese che conosce e che ama, un paese in cui l'informazione viene soffocata a colpi di repressione, di minacce, di intimidazioni, di violenza, di detenzioni, spesso ai danni degli stessi giornalisti. Abbiamo deciso di dar conto della storia di Cecilia dopo aver avuto rassicurazioni, dai capi della nostra diplomazia, che mettere al corrente i lettori della notizia del suo arresto non avrebbe rallentato gli sforzi diplomatici per riportarla a casa.
L'Iran, come forse saprete, è uno dei posti peggiori al mondo dove essere giornalisti. E' uno dei paesi più repressivi del pianeta ...
E' il momento di ricordare l'ovvio. L'Iran vuole utilizzare la vita di Cecilia per mostrare quanto è forte il regime. Facciamogli vedere noi quanto siamo forti facendo tutto il possibile per non far sparire per un solo giorno la sua storia dalle pagine dei nostri giornali, facendo tutto il possibile per ricordare alle autorità competenti quanto sia pericoloso cavillare intorno a un attentato alla libertà di stampa e facendo tutto il necessario per riportarla a casa. Il giornalismo non è reato, nemmeno nei paesi che reprimono tutte le libertà, compresa quella di stampa. Riportatela a casa.
Riportiamola a casa, con la mobilitazione di tutta l'opinione pubblica mondiale.
Cecilia Sala deve essere liberata, subito!
Masoud Pezeshkian Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran deve garantire il rilascio immediato di Cecilia Sala.
Cecilia Sala arrestata a Teheran: «Sto bene ma fate presto»
La giornalista, redattrice del quotidiano Il Foglio e autrice di podcast per Chora, è da nove giorni nel carcere di Evin nella capitale dell'Iran. Ha parlato due volte con i genitori. Si trova in una cella di isolamento
Cecilia Sala si trovava in Iran da una settimana e aveva già realizzato alcune puntate del suo podcast quotidiano. Aveva parlato della comica iraniana Zeinab Musavi, arrestata per gli sketch fatti, e intervistato Hossein Kanaani, uno dei fondatori delle Guardie rivoluzionarie.
Chora Media ha rilasciato una nota in cui spiega il silenzio di questi giorni, voluto da autorità e famiglia, per una rapida liberazione che però non è arrivata.
C'è l'hashtag #FreeCecilia e si legge: «Conoscendo Cecilia che ha sempre mandato gli audio delle puntate del podcast con estrema puntualità anche nei momenti più difficili ci siamo preoccupati e, insieme al suo compagno, il giornalista del Post, Daniele Raineri, abbiamo allertato l’unità di crisi della Farnesina. Quel 19 dicembre il suo telefono si è poi riacceso, Cecilia ha chiamato sua madre, le ha detto che era stata arrestata e portata in carcere e che aveva avuto il permesso di fare una breve telefonata. Non ha potuto dire altro. La voce libera di Cecilia è stata silenziata. L’Italia e l’Europa non possono tollerare questo arresto arbitrario. Cecilia Sala deve essere liberata subito».
i.fan.
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Date Created: 27/12/2024 15:47:00