aggiornamento 23 luglio - Dopo il via libera di Nancy Pelosi, Kamala Harris si è assicurata più di 2.200 delegati alla convention DEM, ed é quindi ormai certa di ottenere la nomination del partito il mese prossimo.
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Kamala Harris è stata "nominata" da Joe Biden, dopo il suo ritiro, candidata alle elezioni USA 2024 contro Donald Trump, ma è una grande incognita sia per l'opinione pubblica che per gli analisti politici.
Kamala Harris ha il vantaggio di essere una donna e di partire con un piede già dentro la Casa Bianca, ma secondo molti opinionisti (maschi) la Harris è isterica e antipatica, altezzosa e incompetente, incapace di conquistare il cuore della base democratica.
I primi sondaggi la vedono perdente 40 a 60 contro Donald Trump, nel migliore dei casi Harris raggiunge 45 contro 55, ma la macchina elettorale è tutta da riprogrammare.
JOE BIDEN SI RITIRA E LANCIA KAMALA HARRIS CONTRO TRUMP
21 Luglio - Come avevo preannunciato 3 giorni fa, il Presidente Joe Biden si è convinto a ritirarsi dalla corsa per le elezioni USA 2024.
"I believe it is in the best interest of my party and the country for me to stand down and focus solely on fulfilling my duties as President for the remainder of my term".
"Era mia intenzione cercare di essere rieletto, ma credo che ritirarmi sia la scelta migliore da fare".
Joe Biden indica Kamala Harris, attuale vicepresidente, come sua "erede" ma nel Partito Democratico Nancy Pelosi fa sapere di non gradire una investitura dall'alto perchè preferisce che siano i rappresentanti eletti a scegliere nella convention di agosto lo sfidante di Donald Trump.
Hillary Clinton appoggia la Harris, Obama non si pronuncia.
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19 luglio - Il Presidente Joe Biden, rifugiatosi nella sua casa a Rehoboth nel Delaware, ha finito di scrivere il discorso in cui annuncia il ritiro della sua candidatura alle elezioni presidenziali 2024 contro Donald Trump.
Ufficialmente Biden è in convalescenza dopo la diagnosi di COVID-19 dei giorni scorsi, ma in realtà sta raccogliendo le ultime idee per ritirarsi, dopo che anche i "santoni" del partito Nancy Pelosi e Obama hanno fatto filtrare i loro ultimatum.
Biden nel suo discorso di ritiro annuncerà l'intenzione di rimanere in carica fino alla fine del mandato (gennaio 2025), non appoggerà l'investitura di Kamala Harris, aspettando che sia la convention Dem a designare lo sfidante di Donald Trump.
La reazione di Donald Trump all'annuncio del ritiro di Joe Biden è stata rabbiosa e ha segnato un abbandono dello stile "istituzionale" che Trump sta cercando di darsi in questa campagna elettorale per far dimenticare gli appelli golpisti del 2020.
Trump ha definito il ritiro di Biden "una truffa di cui i repubblicani dovrebbero essere rimborsati", e ha rilanciato la richiesta di dimissioni subito dell'attuale presidente. "Se bon è capace di fare la campagna elettorale. Biden non può fare nemmeno il presidente".
Senza Biden, Trump diventa il candidato più "vecchio", temendo che si avveri la profezia di Nikki Haley che in gennaio, quando era ancora in corsa alle primarie repubblicane, disse: “La maggior parte degli americani non vuole un nuovo scontro fra Biden e Trump. Il primo partito che manderà in pensione il suo candidato ottantenne vincerà le elezioni”.
Kamala Harris non mancherà di ricordare alle elettrici americane che Trump è stato condannato nel processo Stormy Daniels e in altri casi di molestie contro le donne e su di lui pesa anche l'ombra delle frequentazioni sessuali con le minorenni di Jeffrey Epstein.
Ma le possibilità della Harris di battere Trump sono molto scarse, perché mentre il biscazziere "unto da Dio" è in grado di mobilitare tutta la parte rabbiosa e conservatrice della società americana, altrettanto non può dirsi del partito democratico, imbalsamato nell'establishment affaristico che gli aliena le simpatie e la partecipazione di larghi strati di elettorato popolare.
I primi sondaggi diffusi dopo la notizia del ritiro di Joe Biden e del suo endorsement a favore di Kamala Harris, indicano che Trump ha un ampio vantaggio nei confronti della vicepresidentessa degli Stati Uniti.
Ma la nuova corsa è appena cominciata e sarà decisivo l'atteggiamento dei notabili democratici - dai Clinton a Obama, da Pelosi a Shumer - nel sostenere o meno la Harris.