Se persino Claudio Cerasa, direttore de "Il Foglio" che aveva accolto Draghi come il "nuovo Messia", inizia ad esprimere qualche perplessità sul piano di Bilancio presentato dal governo, vuol dire che i segnali di crollo di popolarità del capo del governo di salvezza nazionale sono veri.
Il gradimento di Mario Draghi è infatti sceso dal 65% di inizio estate al 51% di questi giorni.
Se 65 esprimeva già un grado di apprezzamento inferiore a quanto in teoria espresso dalla maggioranza del 90% di parlamentari che lo appoggia, un numero vicino al 50 è una bocciatura senza appello e trasversale.
Dalla mancata riduzione delle tasse all'aumento delle bollette e dell'inflazione, dalla mancata protezione della sede CGIL dall'aggressione neofascista ai lacrimogeni contro i portuali di Trieste. Con in mezzo il fallimento del G20 sull'Afghanistan, i ventilati attacchi alle pensioni e al reddito di cittadinanza, la fine della sbornia da bonus e superbonus, i blah blah blah di Greta.
Essere appoggiato da destra a sinistra non sembra più giovare alla popolarità di Mario Draghi, al quale non resta che aggrapparsi a quello che sembra l'argomento più favorevole, cioè la riduzione della pandemia di Covid-19, con il trucco di "ringraziare il popolo per esaltare il sovrano".
Intervenendo al Senato della Repubblica italiana, il Presidente del Consiglio bulgaro Mario Draghi non ha perso occasione per autoincensarsi e sfoggiare risultati diversi dalla realtà nella lotta alla pandemia di Covid-19.
... Il premier ha ricordato che nel nostro paese la campagna procede più spedita della media europea: «A oggi, l’86% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto almeno una dose e l’81% è completamente vaccinata. Voglio ricordare che prima dell’ultimo Consiglio europeo, a fine giugno, meno di un terzo della platea aveva completato il ciclo vaccinale ...
Negli ultimi quattro mesi, il nostro Paese ha dunque vaccinato metà della popolazione con più di 12 anni. Uno sforzo straordinario, per cui dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario e all'immane opera logistica compiuta sin dall'inizio di questo governo ...
Le affermazioni di Draghi non trovano riscontro nei numeri ufficiali raccolti e diffusi dal European Centre for Disease Prevention and Control COVID-19 Vaccine Tracker - centro europeo che monitora i dati su covid-19 e sulle vaccinazioni.
Sono statistiche di facile lettura dove si scopre che l'Italia non è al primo posto tra i paesi più vaccinati dell'Unione Europea(con due dosi) e quindi Draghi si pavoneggia di risultati inesistenti o diversi dalla realtà.
Al 20 ottobre 2021 risulta che i vaccinati adulti con due dosi in Italia sono il 79,3% (Draghi ha dichiarato oltre l'81%) contro una media europea del 79,6%.
L'Italia è dietro a quasi tutti i principali paesi europei, Francia, Spagna, Svezia, Danimarca, Portogallo, Norvegia; è più o meno in linea con la Germania, e molto più avanti della Bulgaria, Romania, Lituania.
Se poi si considera il numero di decessi per milione di abitanti nelle ultime due settimane, si evidenzia che l'Italia ha un tasso elevato in confronto ai paesi più vaccinati.
Niente di cui vanagloriarsi, e soprattutto Mario Draghi farebbe bene a ringraziare, oltre che i cittadini italiani, il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha cercato di non abbassare la guardia sulle misure di protezione nonostante gli attacchi di Salvini e le spallucce dell'ex banchiere BCE.
Draghi ha citato la lezione della Gran Bretagna, seduta sugli allori di un piano di vaccinazione in primavera veloce e diffuso, a luglio ha azzerato maschere e distanziamenti e ora si ritrova 200 morti al giorno e 50mila contagiati. Ma era proprio lui che a giugno voleva imitare Boris Johnson e riaprire tutto e subito.
Anche Vladimir Putin, esattamente un anno fa, si vantava del successo della Russia contro il coronavirus con la messa in produzione del primo vaccino anticovid al mondo, lo Sputnik V. Ora il dittatore russo è costretto a proclamare un nuovo lockdown dopo aver lasciato correre il covid fino a un picco mai visto in due anni.
Post scriptum:
mentre scrivo questo post mi trovo in Svezia. Qui di mascherine non se ne vedono neanche a pagarle oro, il tasso di vaccinazione anticovid completa è circa 81%, i decessi per milione di abitanti 3,3 ( in Italia 10,13), ma nessuno minaccia di licenziare i non vaccinati, nessuno aizza i no vax e i no green pass, e nessuno se ne vanta.
https://www.menoopiu.it/blog/vaccinazione-covid-fallimento-di-draghi-e-figliuolo/