Da Indian Express
L'indignazione corre sui social per la tragica storia di una elefantessa incinta, morta nello Stato indiano del Kerala, dopo aver mangiato una noce di cocco o un ananas riempito con petardi. Probabilmente l'animale stava vagando nella foresta del Silent Valley National Park in cerca di cibo e si e' avvicinata al frutto esplosivo, forse utilizzato per allontanare i cinghiali dai villaggi.
L'altra ipotesi e' che le abbiano dato l'ananas apposta, e che dunque si sia trattato di uno scherzo crudele.
Prima di morire, il pachiderma si e' diretto verso le acque del fiume Velliyar, dove e' rimasta immerso per lungo tempo. Gli agenti forestali hanno tentato il possibile per salvare l'animale e il cucciolo che portava in grembo, ma non c'e' stato nulla da fare. I soccorritori hanno deciso quindi di riportarla nella foresta per cremarla.
Questa e' la storia vera di Mamma Ele, una elefantessa in attesa che il suo piccolo Dumbo uscisse dalla pancia per conoscere il mondo, quel mondo che gli appartiene o che dovrebbe appartenergli se non fosse che altri animali, presuntuosamente classificatisi come evoluti, glielo hanno rubato.
Mamma Ele viveva nello stato indiano del Kerala, nella foresta del Silent Valley National Park. Il 12 maggio si era messa in cerca di cibo, come faceva ogni giorno per sfamare se stessa ma soprattutto il suo piccolo in grembo.
Quando hai fame, allenti le difese e vai incontro a rischi imprevisti. La foresta del Kerala e' contesa, come tutte le foreste del mondo, dagli esseri umani in competizione con le specie animali che vi vivono, meno numerose e piu' impaurite che mai.
Mamma Ele doveva nutrirsi per nutrire il suo piccolo nascituro. Come tutte le mamme del mondo, dall'alba della Natura in poi, lo fanno per cura e amore dei loro figli.
Nonostante gli elefanti siano esseri viventi di straordinaria intelligenza, la necessita' spinge Mamma Ele ad allentare le difese, le precauzioni, la costringe a correre dei rischi. Dopo tutto quella foresta era la sua casa, il suo universo, perche' avrebbe dovuto diffidare di quegli alberi, di quelle acque, di quei frutti ?
Mamma Ele quel 12 maggio trova una noce di cocco - o forse un'ananas, e' un dettaglio irrilevante - lungo il confine tra il parco-prigione in cui vive e la zona abitata dagli esseri umani. Ha fretta di sfamarsi per sfamare il suo feto, non si accorge e non sospetta che dentro la noce di cocco possa esserci una trappola mortale, vigliacca quanto inutile.
La noce era una bomba camuffata, gli esplode in bocca, devastandola e provocandole ferite profonde e dolorose.
E' il 12 maggio e Mamma Ele inizia il suo calvario. Ha la bocca distrutta, non puo' piu' alimentarsi, non puo' piu' nutrire il suo piccolo Dumbo che si agita nel suo grembo.
Per una madre e' lo strazio piu' profondo che si possa provare.
Sentire il lamento della tua creatura e non potergli dare risposte, non poterla tranquillizzare, non potergli dare serenita', sicurezza, vita.
Anzi, giorno dopo giorno, nei giorni seguenti a quel 12 maggio, Mamma Ele e' costretta a sentire il pianto crescente del suo elefantino provenire dalle viscere
"Ho fame, Mamma, ho fame".
Ma Mamma Ele non puo', non puo' separare il suo infausto destino da quello del suo Dumbo. Per due settimane Mamma Ele, sempre piu' sofferente e debole, e il suo piccolo vagano nella foresta in cerca di una soluzione, una salvezza, ma quale?
La mattina del 25 maggio, Mamma Ele, completamente esausta e contorcendosi dal dolore, ha raggiunto le rive del fiume Velliyar.
In quelle acque amiche che l'avevano vista nascere e crescere pensava di poter trovare sollievo, di resistere il tempo necessario per dare alla luce il suo piccolo.
Non poteva mangiare, a malapena poteva bere. E' stata avvista da una squadra di forestali, che si sono subito resi conto che l'elefantessa era gravemente ferita.
Con l'aiuto di due elefanti kumki, hanno cercato di salvarla, ma senza successo.
La sera del 27 maggio, Mamma Ele si e' accasciata nelle acque del fiume ed e' morta con il suo piccolo Dumbo.
Possiamo immaginare quali siano stati gli ultimi pensieri di Mamma Ele, morta per non aver sospettato che dietro l'apparenza di un'ananas appetitosa ci fosse la crudelta' di qualche essere disumano.