aggiornamento: Donald Trump valuta di bloccare tutte le forniture di armi e gli appoggi logistici a favore dell'Ucraina.
E' il Piano B richiesto da Putin al biscazziere americano per annientare la resistenza di Zelensky, dopo l'agguato alla Casa Bianca.
Se gli USA si ritirano, solo l'Europa potrà aiutare l'Ucraina a difendersi dalla Russia.
Von der Leien annuncia il Piano "Rearm Europe" per sostenere l'Ucraina e difendere tutta l'Europa dalla minaccia di Putin & Trump, mentre il leader britannico Starmer dichiara di essere pronto a "stivali a terra e aerei in aria" per aiutare l'Ucraina a difendersi dalla Russia.
Sullo sfondo del drammatico agguato teso nella Sala Ovale della Casa Bianca da Donald Trump e dal buttafuori JD Vance all'incredulo Zelensky c'è un motivo ricorrente: l'accordo sulle risorse minerarie dell'Ucraina e in particolare dei minerali contenenti terre rare, un accordo che il presidente ucraino, nonostante le enormi e giustificate perplessità si apprestava a firmare in cambio almeno di una dichiarazione esplicita da parte degli Stati Uniti sull'impegno a garantire la sicurezza dell'Ucraina.
"Vogliamo un accordo ma garantiteci con un impegno di sicurezza militare che Putin non possa ripetere l'aggressione del 2022".
Questo è quello che Zelensky chiedeva agli Stati Uniti per non essere preso in giro e truffato due volte: una, con il furto neocoloniale del 50% delle risorse ucraine da parte degli USA e la seconda con una nuova aggressione della Russia facilitata dalla mancanza di adeguate difese militari dell'Ucraina.
Chiunque si rende conto che la richiesta di Zelensky era più che giustificata, ma Trump non ha voluto (o forse non ha potuto essendo un pupazzo del criminale russo) concedere nemmeno una minima garanzia, la cui assenza avrebbe trasformato l'accordo in una resa incondizionata. E ponendo Zelensky di fronte ad un ricatto "se non accetti il piano A delle Terre Rare ti costringeremo con il piano B".
Il piano B di Trump (sempre sotto dettatura di Putin) consiste nella eliminazione di Zelensky dalla scena politica, con una pressione congiunta di ricatti militari e disinformazione sull'opinione pubblica, compresa quella ucraina, per creare un rivolgimento sociale e politico. Eliminato Zelensky e con un fantoccio malleabile a Kyiv, l'obiettivo di Putin-Trump sarebbe comunque raggiunto.
Il Piano B è un pò più complicato ed incerto del Piano A, perché la maggioranza dei paesi europei, compresa la Gran Bretagna post-Brexit, ha capito l'antifona e si appresta a fornire a Zelensky una parziale copertura per sostituire il "falso amico americano".
Il Piano A quindi resta l'opzione preferita da Trump, che sul suo account Truth Social utilizza una citazione dell'analista di Gartner Michael McCune, secondo il quale Zelensky ora " non ha altra scelta che fare marcia indietro e accettare le condizioni di Trump ", il che suggerisce che Trump è chiaramente soddisfatto dell'esito del fiasco di venerdì alla Casa Bianca. Ovvero che l'incontro nello Studio Ovale era un agguato mafioso contro Zelensky.
"Ora Zelensky non avrà altra scelta che fare marcia indietro e accettare le nostre condizioni" quelle di Trump e Putin, camuffate nel Cavallo di Troia delle Terre Rare.
Resta il piccolo particolare delle "garanzie di sicurezza", senza le quali anche l'opinione pubblica americana griderebbe allo scandalo.
Ma ecco la parte geniale che Putin ha suggerito al suo pupazzo americano: l'accordo sulle Terre Rare è già di per se una garanzia di sicurezza! e quindi non ne servono altre! non serve una presenza militare per garantire l'Ucraina da una futura aggressione russa.
Quindi Trump sta "effettivamente proteggendo l'Ucraina senza trascinare gli Stati Uniti in guerra".
E come, in che modo? Ecco l'idea geniale, degna di Ulisse.
"Negoziando un accordo sui minerali, Trump assicura che gli americani saranno coinvolti nell'industria mineraria ucraina. Ciò impedisce alla Russia di lanciare un'invasione, perché attaccare l'Ucraina significherebbe mettere in pericolo vite americane, cosa che costringerebbe gli USA a rispondere".
E una volta che le aziende statunitensi avranno attività minerarie in Ucraina, Putin non sarà in grado di attaccarla senza innescare conseguenze a livello internazionale.
I media pro-Trump ( e pro-Putin) si sono immediatamente appropriati di questa brillante idea, lanciando una campagna di pressione sull'opinione pubblica americana, per contrastare gli accenni di protesta tipo "JD Vance vai a sciare in Russia".
Se Zelensky rifiuta l'accordo sulle risorse ucraine, che implicitamente garantisce anche la sicurezza da futuri attacchi russi, allora si passa al Piano B, cioè l'eliminazione del presidente ucraino.
Questo ragionamento diffuso a piene mani dai media russi e trumpiani è la prova che l'accordo sulle Terre Rare è un Cavallo di Troia, un inganno meschino e fraudolento per privare l'Ucraina delle capacità di difendersi con le armi e subire l'umiliazione di diventare una "colonia africana" nel cuore dell'Europa.
L'accordo delle Terre Rare prevede l'istituzione di un Fondo per lo sfruttamento delle risorse minerarie al 50% Ucraina e al 50% USA, ma a quali condizioni di prezzo, volumi e durata? e chi decide i prezzi, i volumi e la durata del Fondo?
Gli USA ovviamente, secondo le proprie convenienze e soprattutto con la possibilità, una volta messi i piedi dentro le stanze del potere politico ed economico dell'Ucraina di scegliersi i rappresentanti politici e gli interlocutori di affari di proprio gradimento.
Nel giro di un paio di anni (entro il mandato presidenziale di Trump) il Fondo delle Terre Rare diventerebbe una potente armata economica, politica e militare, facilmente addomesticata agli interessi del Cremlino.
In grado di corrompere dall'interno il sistema ucraino e realizzando la presa di Kyiv senza le armi.
Questa è la trappola, il Cavallo di Troia delle terre rare con cui Trump crede di poter ingannare gli ucraini e gli europei per servire gli interessi di Putin.
A riprova di questo affarismo geopolitico dell'amministrazione Trump c'è la notizia che nei colloqui in Arabia Saudita tra Lavrov e Rubio si è parlato anche di sviluppi congiunti russo-americani per lo sfruttamento delle risorse dell'Artico.
In sintesi Putin ordina a Trump di eliminare le sanzioni, ripristinare relazioni economiche, concludere affari con gli oligarchi russi. Trump non aspetta altro, e una volta messa in moto la macchina del business congiunto Russia - USA, sarà del tutto ovvio utilizzare il Fondo delle Terre Rare per ricattare e piegare l'Ucraina.
Sarà del tutto normale eleggere a Kyiv un presidente oligarca, gradito a Putin e a Trump.
E se gli europei non rompono le scatole con il "Rearm Europe" c'è già pronto anche un nuovo Nord Stream per portare il gas russo a Berlino al prezzo deciso a Mosca e Washington.
i.fan.
Key1: Ucraina keywords:
Date Created: 03/03/2025 13:50:02