aggiornamento 4 novembre - Al grido di "asesinos" la rabbia popolare si scaglia contro il Re Felipe e il premier Pedro Sanchez in visita ai luoghi del dolore di Valencia dopo l'alluvione.
Nella città di Paiporta ancora coperta di fango e macerie Sanchez viene minacciato e messo in fuga con i bastoni, i reali di Spagna sono costretti a rinviare la visita, entrambi sono il segno della confusione e del precipizio politico in cui rischia di affogare la democrazia in Spagna.
La gestione della tragedia causata dal DANA mostra ancora gravissime lacune e impreparazione. Dopo unba settimana non si conosce ancora il numero dei dispersi e le loro identità, e non si sa dove cercarli.
Le vittime ufficiali sono 223 ma fortunatamente nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Aldaia i soccorritori non hanno trovato nessuno, mentre si temeva che ci fossero centinaia di persone intrappolate e affogate.
La Spagna trema smarrita e rabbiosa dopo la tragedia del Dana a Valencia
L'estrema destra di VOX cavalca la protesta e la rabbia, nascondendo le gravissime responsabilità nella tragedia di Valencia per aver smantellato le istituzioni di prevenzione e gestione dei disastri ambientali assieme al governatore regionale Carlos Mazon.
A VALENCIA DUEMILA VITTIME DEL CENTRODESTRA NEGAZIONISTA
2 novembre - A Valencia sono 211 le vittime accertate dell'alluvione provocata dal DANA e dall'irresponsabilità del governo regionale di centrodestra, ma potrebbero arrivare a DUEMILA perché ci sono ancora 1900 dispersi di cui si ignora la sorte.
Nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Aldaia sono rimaste intrappolate centinaia di persone, colte di sorpresa dall'alluvione per colpa dei ritardi provocati dalle criminali valutazioni di Carlos Mazón, capo dell'alleanza di centrodestra PP-Vox che governa Valencia
Per questo Carlos Mazón ha ritardato l'allarme meteo di oltre 12 ore, nonostante gli avvisi delle autorità nazionali, perché per i negazionisti del cambiamento climatico l'importante è negare anche l'evidenza, anche a costo di centinaia di morti! IL POST DI MAZON CON IL VIDEO E' STATO CANCELLATO DA X
Dall'allarme rosso all'SMS: la presidenza sostiene che Mazón avrebbe detto che Dana se ne sarebbe andata dopo aver parlato al telefono con Aemet
Il momento di attivare l'organismo di coordinamento, l'invio del bando, la reazione disparata delle amministrazioni e la solitudine dei sindaci emergono dopo la DANA
... la gestione di Mazón è in discussione. La cronologia di ciò che è accaduto è che l'AEMET, che Feijóo ora interroga, ha alzato il livello di allerta rossa lungo tutta la costa di Valencia e l'interno settentrionale della provincia nelle prime ore del mattino, dopo giorni di allerta. Tuttavia, a mezzogiorno Mazón ha assicurato che l'intensità di DANA si sarebbe ridotta a partire dalle 18, cosa che ha pubblicato sul suo account X (ex Twitter) e che poi ha cancellato a causa degli avvenimenti . L'allarme sui cellulari dei valenciani, che dipendono dall'amministrazione regionale, è arrivato quando le inondazioni stavano già devastando il territorio. Nessuno si è preparato perché nessuno è stato avvisato.
L'incertezza del parcheggio allagato di Bonaire
Il centro commerciale Aldaia è uno scenario dantesco, pieno di negozi di prodotti portati via dalla corrente e con un parcheggio sotterraneo ancora allagato e dove si teme che possano esserci delle vittime.
Dopo 3 giorni ci sono ancora 1900 dispersi
Il sindaco di Chiva teme “centinaia” di morti
Il sindaco, Amparo Fort, conta dieci morti ma dice che sono molte le auto ribaltate dei cui occupanti non si sa nulla
"Abbiamo un territorio comunale molto vasto. Ci sono centinaia di auto cadute dalla strada. La Guardia Civil ha detto che molte sono ribaltate e in molte ci saranno persone all'interno; hanno già messo i cani nei burroni e nei fiumi dove auto o i trattori non possono entrare e ci sono molti corpi", ha osservato.
Ha anche aggiunto che nel comune ci sono 21 centri abitati sparsi e l'acqua "ha spazzato via case e intere famiglie", di cui non sanno "nulla; mancano", e ha aggiunto che le nove urbanizzazioni di Chiva sono "incommunicado ".
La politica di emergenza non è mai stata una priorità per il presidente della Generalitat Valenciana, Carlos Mazón. La prova è stata la catastrofe DANA nella provincia di Valencia. Ma i precedenti dimostrano che il seme del disastro gestionale è stato piantato già all’inizio della legislatura. E tutto, nonostante meno di tre anni fa una pandemia abbia colpito il mondo e nel 2019 un’altra violenta tempesta abbia devastato la regione di Vega Baja. Nemmeno la virulenza con cui gli effetti del cambiamento climatico stanno colpendo le coste del Mediterraneo è un segnale sufficiente per allertare.
"L'allarmismo è di sinistra, la destra è speranza e ottimismo"
La negazione del rischio è uno dei tratti distintivi della destra in tutto il mondo, da Donald Trump a Matteo Salvini, da Giorgia Meloni a Marine Le Pen, da Narendra Modi a Jair Bolsonaro.
La tragedia dell'alluvione causata dalla DANA a Valencia amplificata dalla sciagurata negazione del pericolo da parte del governo locale di centrodestra Popolari-Vox è l'ennesima conferma dell'ideologia negazionista, che si palesa in ogni circostanza, dal COVID-19 al surriscaldamento causato dai cambiamenti climatici.
"L'allarmismo è di sinistra, la destra è speranza e ottimismo".
Anche in Italia Giorgia Meloni e Matteo Salvini si erano scagliati contro l'inutile allarmismo generato dalle mascherine e dal lockdown, fino ad emanare di recente pene più severe per chi manifesta contro l'inerzia dei governi nell'affrontare i cambiamenti climatici. Perché disturbano i benpensanti ottimisti, creano allarmismi pericolosi.
Il negazionismo riduce tutto a banali semplificazioni, e a Valencia la struttura di Protezione Civile per la gestione delle emergenze, creata dalla precedente giunta, è stata abolita per decreto da Mazon "perché costava troppo" e "non serviva a nulla", e perché era nel programma elettorale di Vox.
Con il passare delle ore e dei giorni la tragedia di Valencia assume un significato che va ben oltre la Spagna e la DANA.
Il modo in cui un fenomeno meteo estremo è stato gestito è indice di una mentalità e di un atteggiamento cinico e criminale, con cui si cerca il facile consenso senza preoccuparsi delle conseguenze.
Nella tragedia di Valencia c'è un concentrato di tracotanza, incompetenza, affarismo, superficialità, sfrontatezza, che sommati hanno causato un crimine gigantesco amplificando gli effetti già di per sé disastrosi della furia climatica.
La stragrande maggioranza delle vittime di Valencia poteva essere evitata se fossero stati ascoltati e valutati gli allarmi meteo, se la gente non si fosse messa in auto per andare a lavoro o se fosse stata invitata a non permanere in locali a pianoterra. Sarebbe bastato un semplice messaggio per allertare la popolazione, ma non è stato fatto. Anzi i capi del centrodestra hanno fatto a gara a diffondere messaggi ottimistici, "alle 18 sarà tutto finito".
"L'ottimismo" del centrodestra ha impedito di valutare i rischi, creando una miscela apocalittica di "clima estremo" ed "estremo negazionismo" causando una delle più gravi tragedie della storia recente.
Quello che è accaduto a Valencia, di cui purtroppo ancora non si conoscono le esatte catastrofiche proporzioni, dovrà essere tenuto a mente in ogni angolo d'Europa per i prossimi decenni, come un crimine del centrodestra negazionista.