La pace di Trump significa resa di Zelensky e vittoria di Putin


aggiornamento 24/4 - Missili e droni russi lanciati su Kyiv fanno strage di civili. Dodici morti e 90 feriti

Il tradimento di Trump ormai è ufficiale: la proposta di pace degli USA umilia l'Ucraina, delegittima Zelensky e consente a Putin di proclamare la vittoria completa. Opporsi al tradimento di Trump sarebbe un atto necessario da parte dell'Europa

Trump torna ad attaccare Zelensky
Trump torna ad attaccare Zelensky

i. fan. - 23 Aprile 2025 ID: 4698

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Putin fa strage di civili a Kyiv, Trump non condanna

aggiornamento 24/4 - Missili e droni russi lanciati su Kyiv fanno strage di civili.

 

Dodici morti e 90 feriti sono il bilancio della risposta di Putin alla resistenza di Zelensky.

 

Trump: la concessione della Russia è quella di non impadronirsi di tutta l'Ucraina

Trump ha affermato che la Russia è pronta a fare concessioni per porre fine alla guerra. Lo ha detto ai giornalisti dopo i colloqui con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store, riporta The Hill. I giornalisti hanno chiesto a Trump quali concessioni avesse fatto la Russia "per avvicinare la pace". "Fermando la guerra e non prendendo il controllo dell'intero Paese, si fa una bella concessione", ha affermato il biscazziere americano.

 

Zelensky dovrà rassegnarsi, altrimenti i prossimi missili russi cadranno sul suo bunker e saranno teleguidati dai satelliti americani!

 

 

 

Donald Trump con un vergognoso commento si rivolge all'amico Vladimir chiedendogli di fermarsi, senza però condannare la strage compiuta a Kyiv. Si limita ad osservare che l'attacco missilistico "non è necessario, e capita in un momento sbagliato".

 

@realDonaldTrump

"I am not happy with the Russian strikes on KYIV. Not necessary, and very bad timing. 

Vladimir, STOP! 5000 soldiers a week are dying. Lets the Peace Deal get DONE!

 


Un altro inequivocabile segno della sudditanza di Trump al criminale russo, mentre non lesina attacchi e critiche a Zelensky e alla resistenza ucraina per non voler accettare la resa incondizionata all'aggressione di Putin.


 

Con il solito stile mafioso che tutto il mondo ha imparato a conoscere e rigettare, Donald Trump pressato dal suo burattinaio Putin sta cercando di chiudere in un angolo Zelensky e l'Ucraina per constringerli ad accettare "un piano di pace" che è la riedizione del tradimento annunciato il 28 febbraio nel famigerato scontro nello Studio Ovale trasmesso in mondovisione.

 

Il copione della sceneggiata questa volta prevedeva un incontro a Londra tra il segretario di Stato americano Rubio e le delegazioni di Ucraina, Gran Bretagna, Francia e Germania per discutere di tregua.
Trump invece ha imposto che si discutesse su una proposta scritta su un solo foglio che il Witkoff aveva concordato con Putin durante il suo ultimo viaggio in Russia. Il foglio conteneva le stesse proposte, con piccole varianti, che il biscazziere aveva cercato di imporre a Zelensky il 28 febbraio.

 

Zelensky, oggi come allora, ha giudicato le proposte di Trump-Putin come irricevibili, scatenando la reazione prevedibile del biscazziere americano, attaccando duramente su Truth il presidente ucraino per il suo rifiuto di riconoscere la Crimea come russa, definendolo un uomo "senza carte da giocare".
"Sono dichiarazioni incendiarie come quelle di Zelensky che rendono così difficile risolvere questa guerra. Non ha nulla di cui vantarsi! La situazione per l'Ucraina è disastrosa: può ottenere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l'intero Paese», abbaia Trump sostenendo che "la dichiarazione rilasciata oggi da Zelensky non farà altro che prolungare il "campo di sterminio"".

 

 

Due mesi per ritrovarsi allo stesso punto di partenza e ottenere gli stessi risultati: la resa incondizionata di Zelensky, la rapina dei territori e delle risorse ucraine con il "congelamento delle posizioni lungo la linea del fronte", niente adesione alla NATO (forse quella alla UE) e adirittura il riconoscimento ufficiale da parte degli USA dell'annessione della Crimea alla Russia dopo l'invasione del 2014. Il tutto condito con la fine delle sanzioni economiche e politiche nei confronti della Russia di Putin, legittimata da Trump a riprendersi i propri affari e commerci.

 

Persino un gentiluomo come l'ex primo ministro svedese Carl Bildt è costretto a usare toni poco diplomatici per denunciare il piano di Trump.

 

Scrive Carl Bildt:

....

Putin ha quindi impiegato tutte le risorse a sua disposizione per giocare con Trump. Tutti sanno che il presidente degli Stati Uniti è altamente suscettibile alle adulazioni, e Putin ha esagerato sostenendo che le elezioni presidenziali statunitensi del 2020 siano state "rubate" e che la guerra non sarebbe mai scoppiata con Trump in carica. Vuole farci credere di essersi recato nella sua cappella privata per pregare per Trump dopo l'attentato del 2024, e ha persino fatto dipingere un ritratto di Trump dall'artista di corte del Cremlino come dono.

 

Oltre alle adulazioni, i russi hanno anche accennato a lucrose prospettive commerciali a Trump e Witkoff. Nel primo incontro tra i negoziatori statunitensi e russi a Riad , il team di Putin ha portato un elenco di opportunità di investimento multimiliardarie che si sarebbero presumibilmente aperte se solo Trump avesse abbandonato l'Ucraina e revocato le sanzioni contro la Russia. Secondo Witkoff, buona parte del suo ultimo incontro con Putin è stata dedicata a questo argomento.

...

La seconda richiesta riguarda il predominio della sicurezza e il controllo sul resto dell'Ucraina. Putin vuole bloccare qualsiasi futura presenza militare o di sicurezza occidentale in Ucraina, o qualsiasi forma di assistenza a essa. Trump ha già ceduto sulla questione della futura adesione dell'Ucraina alla NATO, ed è ovviamente pronto a promettere a Putin la cessazione totale degli aiuti statunitensi.

 

Ma è qui che entrano in gioco gli europei . Né Putin né Trump li volevano al tavolo, e questo è un bene. Finché gli europei rimarranno fermi nella loro determinazione a continuare ad assistere l'Ucraina finanziariamente e militarmente, Putin e Trump potranno accettare qualsiasi accordo. Non ci sarà alcun impatto concreto sul terreno.

Trump stesso potrebbe cambiare rotta esercitando forti pressioni su Putin e aumentando il sostegno all'Ucraina. Se ciò accadesse, potrebbe quindi ottenere il cessate il fuoco che desidera.

 

L'Europa ha quindi una carta vincente. Se riuscirà a raccogliere la volontà politica, sarà pienamente in grado di impedire un vergognoso tradimento dell'Ucraina in stile Monaco. I leader europei devono chiarire che proseguiranno con i loro piani a sostegno della difesa e della sovranità dell'Ucraina, a prescindere da tutto.

 

In teoria, Trump stesso potrebbe cambiare rotta esercitando forti pressioni su Putin e aumentando il sostegno all'Ucraina. Se ciò accadesse, potrebbe ottenere il cessate il fuoco che desidera. Altrimenti, continuerà a fallire, con Putin e i suoi amici che lo deridono alle spalle.

Oggi come due mesi fa Trump cercherà di ricattare l'Ucraina e l'Europa nell'unico modo che conosce: la minaccia di togliere all'Ucraina ogni aiuto militare, soprattutto logistico e di intelligence e potrebbe addirittura ordinare alle agenzie di intelligence americane di fornire informazioni preziose - tramite Tulsi Gabbard - all'esercito russo per agevolarne l'avanzata.

 

Un tradimento a 360 gradi, che finora non è stato attuato perché sarebbe un clamoroso salto nel buio e settori importanti del Pentagono si oppongono al rovesciamento di fronte che danneggia gli alleati storici degli USA.

 

Ma Putin ha fretta e preme su Trump affinché acceleri in tutti i modi la caduta di Kyiv.

Altrimenti perché avrebbe agevolato il ritorno del suo "agente Krasnov" a Washington?

 

 


La versione di Mosca 

 

(Petr Akopov su ria.ru)

... Il contenuto esatto del piano è sconosciuto, ma è chiaro che era già stato comunicato sia a Kiev che agli europei. E a Londra gli americani volevano sentire parole di sostegno e di approvazione, così che poi Witkoff sarebbe tornato a Mosca (la visita era già stata annunciata) e avrebbe cercato di approvare finalmente tutto con Putin.

Sembra però che Zelensky abbia deciso di giocare ancora una volta sulle contraddizioni tra Stati Uniti ed Europa e si sia rifiutato di sostenere la bozza di accordo. Ciò significa che Rubio e Witkoff dovettero sentirsi dire di no da Sibiga e decisero di non tenere affatto l'incontro. Che Kiev abbia mantenuto la posizione è emerso chiaramente dalle dichiarazioni di Zelensky di ieri: si è espresso categoricamente contro la discussione della questione dello status degli ex territori ucraini. A giudicare dalle fughe di notizie, gli americani avrebbero proposto di riconoscere la Crimea come territorio russo, ma Kiev non vuole assolutamente farlo. Zelensky ha addirittura affermato che la discussione stessa della questione dello status dei territori significa “una transizione verso un formato di prolungamento della guerra: questo è esattamente ciò che vuole la Russia”.

Ma la proposta di riconoscere la Crimea viene probabilmente da Witkoff, cioè da Trump: vogliono dimostrare a Putin la serietà delle loro intenzioni sia di risolvere il conflitto sia di ripristinare le relazioni tra Stati Uniti e Russia. Ma poi arriva Zelensky e respinge tutto.

 

... In sostanza, Trump sta offrendo all'Europa una scelta tra la sottomissione alla volontà americana e la completa indipendenza nella questione ucraina. Ma non può esserci indipendenza da parte degli europei sulla questione ucraina: inizialmente era un gioco anglosassone e gli europei vi furono coinvolti semplicemente per via dei fatti. E ormai nessuno può sostituire Washington, nemmeno Londra, che a parole finge di essere “la più violenta”, ma in realtà non ha alcuna intenzione né di litigare con Trump né di assumersi la responsabilità di guidare la guerra con la Russia in Ucraina.

 

... Ciò significa che l'Europa non è pronta all'escalation e dovrà cedere agli americani. Zelensky lo capisce? A giudicare dal suo comportamento, no. Continua a scommettere sul fatto che “l’Europa ci aiuterà”, senza accorgersi che perfino gli stessi europei hanno già ritirato tutte le loro scommesse sulla politica indipendente dell’Europa sulla questione dell’insediamento ucraino. Per ora, la stampa europea continua a incoraggiare Zelensky, sostenendo che non può riconoscere la Crimea come russa, poiché ciò rappresenterebbe un suicidio politico per lui. In realtà, però, il modo più rapido per suicidarsi sarebbe rifiutare l'accordo stipulato tra Washington e Mosca.


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Date Created: 23/04/2025 19:17:14


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