aggiornamento 23/9
Israele bombarda le città nel Libano del Sud, più di 500 morti in 24 ore quasi tutti civili, mentre Hezbollah lancia razzi e droni sul versante israeliano.
L'IDF applica la tecnica utilizzata a Gaza: preavviso di poche ore alla popolazione e poi bombe con "obiettivi militari" che fanno strage di civili.
La Terza Guerra di Libano sarà una mattanza di innocenti come a Gaza.
Nel giugno del 1982 Israele portò morte e distruzione a Beirut, capitale di un Libano che veniva chiamato la Svizzera del Medio Oriente". Beirut fu assediata per mesi con l'obiettivo di catturare e uccidere Yasser Arafat e i leader dell'OLP, Organizzazione per la Liberazione della Palestina, che però riuscirono a fuggire in Tunisia. Israele si ritirò dal Libano solo nel 1985.
Da allora il Libano, Paese di antichissima tradizione multi-religiosa diviso a metà tra cristiani e musulmani, finì progressivamente nelle mani dell'estremismo islamico e nel 2006, dopo la seconda guerra di Israele in Libano, l'egemonia di Hezbollah, il partito di Allah, si cementò con l'estremismo palestinese sotto l'egida dell'Iran.
Dopo la Seconda Guerra del Libano nel 2006, scatenata da Israele (Netanyahu) per vendicarsi dell'uccisione di 8 suoi soldati, il Paese dei Cedri è precipitato progressivamente verso il caos politico condizioni economiche di totale dipendenza dagli aiuti esterni, con una corruzione dilagante. Il Libano è diventato "un Paese che non c'è", stretto nella morsa dei miliziani di Hezbollah che grazie alle armi iraniane impongono il loro dominio su tutte le altre fazioni ed etnie.
Hezbollah utilizza i missili iraniani per tenere sotto pressione i villaggi israeliani al confine. Dopo il 7 ottobre 2023, i coloni israeliani - più di centomila - sono stati sgombrati nel timore di incursioni di Hezbollah stile Hamas e aspettano ancora di rientrare nelle loro case.
Il governo Netanyahu utilizza l'argomento del ritorno dei coloni nel Nord di Israele per muovere guerra in Libano, occuparne una parte per dichiararla "zona cuscinetto" e ridurre la capacità militare delle milizie di Nasrallah.
In realtà tutti sanno in Israele che la Terza Guerra in Libano sarebbe rischiosa per i precari equilibri mediorientali, provocherebbe altre distruzioni e lutti senza sradicare Hezbollah ma al contrario provocando il ripetersi della situazione che ha portato il Libano ad essere un Paese che non c'è.
La Terza Guerra di Israele in Libano sarebbe la dimostrazione dell'attitudine maramaldesca di Netanyahu: "Vile, tu uccidi un Paese morto".
In Libano non c'è (per ora) una guerra ma il solito massacro targato Israele
20 settembre - Dopo le migliaia di vittime causate dai pagers e walkie-talkies trasformati in bombe dal Mossad israeliano per colpire Hezbollah, i preparativi di guerra di Israele contro quel che resta delle milizie islamiche in Libano sono sfociati in una attacco aereo a Beirut in cui è stato ucciso Ibrahim Aqil, un capo militare di Hezbollah, e almeno 5 bambini.
L'IDF ha annunciato che altri massacri camuffati da "guerra preventiva per garantire la sicurezza del nord di Israele" sono imminenti.
Nel totale immobilismo delle diplomazie internazionali e il solito biascicato imbelle fraseggio di Joe Biden. Netanyahu ha bisogno di altre guerre per riempire il suo tempo fino alle prossime elezioni.
Per Hezbollah la guerra contro Israele, dopo ls decimazione dei suoi capi militari, equivale ad una lotta per l'esistenza. Una guerra su più fronti. E' la prima volta che il partito subisce colpi così severi e dolorosi.
Fino a pochi giorni fa, prima dello scoppio dei pagers, il Partito di Allah non aveva preso la decisione di andare in guerra o di allargare lo scontro, ma solo di tenere aperto un fronte di pressione e di sostegno al cessate il fuoco a Gaza.
Ma ora la guerra si impone, con molti fronti e grandi costi, come ha detto il segretario generale di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah quando ha sottolineato che la guerra è inevitabile.
Una guerra impari per potenza di fuoco e mezzi a disposizione.
Hezbollah ha dimostrato di essere un esercito approssimativo, pieno di spie e traditori, povero di idee e di mezzi contro lo strapotere tecnologico e spionistico di Israele.
Ma Hezbollah potrebbe scegliere di imitare Hamas: sopravvivere ai bombardamenti a tappeto, cercando di limitare i danni e costringendo le truppe dell'IDF ad una logorante campagna di terra, con incursioni e agguati in grado di far pagare un prezzo elevato ad Israele.
E' una strategia sulla pelle del Libano e dei libanesi, la maggior parte dei quali non "ama" Hezbollah e mal sopporta la crisi in cui si dibatte il paese.
Ma la strategia dei miliziani filoiraniani è simmetrica a quella di Netanyahu. Il caos e la distruzione provocata dalla guerra, torneranno utile in futuro ad Hezbollah per allargare il consenso e il controllo politico sul Libano, sulla falsariga di quanto Hamas è riuscita a fare nello scontro interno alle fazioni palestinesi grazie alla complicità strategica di Netanyahu.
da almodon.com
È iniziata la seconda fase militare della guerra israeliana contro il Libano.
Una fase che prevede un'intensificazione dei raid e delle operazioni di bombardamento a sud e a nord del fiume Litani, il che significa ampliare e intensificare l'area di targeting, e prolungare la durata dei raid.
Gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato raid intensivi ed estesi su varie aree, circa 50 raid mirati sabato notte, le aree di Al-Khardali, Al-Rayhan, West Bekaa, Jabour Heights, Mahmoudiya, Haris, Zotar, Al-Zarariyeh e villaggi nella regione di Tuffah Kabsaliya e Kafr Melki.
L'esercito israeliano ha detto che le operazioni hanno preso di mira i siti dopo che i movimenti di Hezbollah sono stati rilevati mentre lanciavano razzi su Israele. I media israeliani hanno citato fonti della sicurezza che hanno detto che è stata presa la decisione di espandere e intensificare gli attacchi contro il Libano.
Netanyahu e Galant si vantano
L'intensità degli attacchi indica che gli israeliani stanno costruendo ampie cinture di fuoco, tagliando strade e linee di rifornimento. Secondo i rapporti israeliani, il Fronte Interno impartirà istruzioni in vaste aree del nord nelle prossime ore, dopo di che l'esercito israeliano ha dato istruzioni chiedendo di non radunarsi tra Haifa e il confine con il Libano.
Mentre i funzionari israeliani si vantavano delle loro operazioni, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto: "I nostri obiettivi sono chiari e le nostre azioni parlano da sole".
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Galant ha dichiarato: "Lo spettacolare attacco delle nostre forze nella periferia meridionale ha ostacolato la catena di comando operativa di Hezbollah, nel settembre 1997 12 dei nostri combattenti che erano usciti per effettuare un'operazione nel profondo del Libano sotto il comando del tenente colonnello Yossi Koren sono stati uccisi, i leader di quell'imboscata terroristica di Hezbollah erano Ibrahim Aqeel e Ahmed Wehbe, che sono stati liquidati ieri".