La Corte Penale Internazionale dell'Aja ha emesso un mandato di arresto contro Bibi Netanyahu e Yoav Gallant per i crimini di guerra e per crimini contro l'umanità compiuti sulla popolazione di Gaza dall'ottobre del 2023. Un analogo mandato di arresto è stato emesso anche contro Mohammed Deif capo militare di Hamas che però è stato ucciso dall'IDF nei mesi scorsi.
La Corte penale internazionale ha annunciato quindi di aver respinto le istanze presentate da Israele per difendersi dalle gravissime accuse, e di aver emesso mandati di arresto contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e contro il ministro della Difesa (licenziato da Netanyahu poche settimane fa) Yoav Gallant.
L'Olanda ha fatto sapere che adempirà al mandato di arresto contro gli esponenti israeliani nel caso in cui dovessero entrare nel Paese. Così come anche l'Italia e tutti gli altri paesi dell'Unione Europea.
Nei fatti il boss di Israele è stato espulso dall'Europa, dall'America Latina, dal Canada, dal Sudafrica, dal Giappone e dall'Australia.
Potrà recarsi negli Stati Uniti, in Cina o in Russia, ma in ogni caso Netanyahu è un capo politico braccato dalla legge internazionale e dall'ignominia, e il popolo d'Israele dovrà prima o poi tenerne conto.
Da oggi in poi gridare nelle piazze fisiche e mediatiche del mondo intero "Netanyahu è un criminale" non potrà più essere classificato come slogan "estremistico e antisemita" ma una verità sostenuta dal mandato di cattura emesso dai giudici della Corte Penale Internazionale.
Le argomentazioni vittimistiche del governo israeliano rendono ancora più tragica la cronaca quotidiana dei massacri compiuti dall'esercito.
Poco prima che fosse comunicata l'iniziativa della Corte Penale contro Netanyahu e Gallant, un bombardamento ha fatto oltre cento morti a Beit Lahiya nel Nord di Gaza.
ALTRI CENTO MORTI ! dopo 13 mesi di bombardamenti ! altri cento morti tra cui molti bambini uccisi nel sonno! e cosa c'era di così pericoloso a Beit Lahiya tale da giustificare la carneficina di 100 morti e altrettanti feriti? Questa è la prova provata che Israele si sta accanendo contro i palestinesi di Gaza non per motivi di sicurezza, non per eliminare pericolosi terroristi, ma soltanto per annichilire un intero popolo, costringerlo a fuggire dalla propria terra per consentirne l'occupazione definitiva da parte di Israele.
Pulizia etnica e genocidio, ALTRI CENTO MORTI in un solo giorno, perché e fino a quando?
E' la prima volta che un leader di un paese considerato democratico e moderno viene accusato di crimini di guerra.
Adesso Netanyahu si trova in compagnia di dittatori e despoti, come Gheddafi e Putin.
Le conseguenze dell'iniziativa dell'ICC sono essenzialmente politiche e diplomatiche, perché difficilmente si arriverà ad un vero e proprio arresto del boss israeliano.
Molti paesi come gli Stati Uniti non aderiscono al sistema dell'ICC e quindi non sono tenuti ad eseguirne i mandati, e d'altra parte Netanyahu si guarderà bene dal visitare paesi che potrebbero invece eseguirli.
Ma certamente le conseguenze morali e politiche della decisione della Corte dell'Aja sono notevoli, e ricadranno sia sul futuro politico di Netanyahu che sull'immagine di Israele nel mondo. Un'immagine già fortemente offuscata dalle cronache di mesi e mesi di bombardamenti indiscriminati, dalle bombe che hanno dilaniato 15mila bambini, 30mila tra donne anziani, decine di migliaia di feriti ed invalidi permanenti, 2milioni di persone costrette alla fame, sete e freddo in condizioni igienico-sanitarie disastrose.
Un anno fa scrivevo:
Gaza non esiste più perché è un cumulo di macerie, i miliziani di Hamas sono stati eliminati o ridotti al brigantaggio dopo che tutti i leader politico-militari dell'organizzazione fanatica palestinese sono stati eliminati. L'accanimento di Israele contro Gaza è pura criminalità, un atteggiamento motivato dall'obiettivo della pulizia etnica e dell'occupazione permanente dei territori palestinesi, sia a Gaza che in Cisgiordania.
La Corte Internazionale dell'Aja ha di fatto equiparato gli obiettivi militari e politici di Tel Aviv a crimini ingiustificati, smantellando il teorema della sicurezza di Israele attuato mediante lo sterminio dei palestinesi.
La stragrande maggioranza dell'opinione pubblica mondiale plaude alla decisione della Corte Internazionale, non perché sia antisemita ma semplicemente perché non ha intenzione di lasciare impuniti i crimini che da un anno sono sotto gli occhi di tutti.
Anche se Netanyahu non verrà mai portato in una aula di tribunale per essere giudicato, la reputazione di Israele ha già subito un colpo durissimo, che isola lo Stato ebraico dal consesso delle diplomazie come mai non era accaduto nella sua storia.
Netanyahu e i partiti di destra che lo sostengono cercheranno di rigettare il mandato della CPI come un atto antisemita, un'aggressione all'intero popolo ebraico, un complotto ordito nelle stanze delle Nazioni Unite.
Una linea di difesa che viene fatta propria anche da una parte dell'opposizione israeliana.
Le prime dichiarazioni di Netanyahu cercano di fare leva sul vittimismo storico
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"La decisione antisemita della Corte penale internazionale è un moderno processo Dreyfus e finirà allo stesso modo", ha affermato l'Ufficio del Primo Ministro israeliano in una dichiarazione che fa riferimento al famigerato incidente antisemita degli anni '90 dell'Ottocento in cui un ufficiale ebreo francese fu falsamente accusato e condannato per tradimento, prima di essere infine assolto.
Sarebbe un errore madornale se gli israeliani e i loro alleati americani cercassero di fare scudo a Netanyahu. Questo è il momento in cui gli israeliani dovrebbero riesaminare quanto è accaduto dal 7 ottobre 2023 in poi e assegnare le vere responsabilità politiche e morali a chi ha trasformato l'orrendo attentato terroristico compiuto da Hamas in un'occasione storica per liquidare la causa palestinese compiendo atti di genocidio e di pulizia etnica,
Israele può invece cogliere l'occasione offerta dalla decisione della Corte dell'Aja per liberarsi di Netanyahu e riflettere sul proprio futuro.
Se gli ebrei vogliono sentirsi vittime dell'opinione pubblica mondiale "antisemita" se ne assumeranno le responsabilità e le conseguenze.
Se vogliono riprendersi invece il posto che meritano nella comunità degli Stati liberi e democratici, accettino la richiesta della CPI di processare Netanyahu e Gallant per i crimini immotivati compiuti sotto i loro ordini dall'esercito israeliano.
Così facendo il popolo ebraico si libererà di un cinico despota e inizierà ad emanciparsi dall'onta dei crimini compiuti a Gaza.
ifan
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Date Created: 21/11/2024 14:16:56