Il sito russo Kommersant rivela che dal 24 giugno la Bank of China ha sospeso le operazioni con le banche russe inserite dagli Stati Uniti nella lista Specially Designated Nationals (SDN).
Un avvertimento di Xi Jinping all'eterno amico Putin?
Una filiale della Bank of China ha sospeso gli accordi con la Russia a causa delle sanzioni statunitensi
Kommersant.ru :
I pagamenti verso la Cina da parte delle grandi banche russe diventeranno più complicati.
Come è diventato noto a Kommersant, Bank of China, la filiale russa della Chinese Bank of China, la cui attività di regolamento è incentrata sui pagamenti in yuan tra la Federazione Russa e la Cina, sospende le operazioni con le banche russe dalla lista Specially Designated Nationals SDN degli Stati Uniti.
La banca continuerà a collaborare con altri partner.
Secondo gli esperti, la Bank of China rappresenta una parte significativa del traffico dei pagamenti, anche se ora si sta spostando sempre più verso intermediari non bancari.
Dal 24 giugno, la Bank of China interrompe l'elaborazione dei pagamenti in yuan da parte delle banche russe nella lista SDN degli Stati Uniti, hanno detto a Kommersant diverse fonti del mercato finanziario. La banca continuerà a lavorare con gli istituti di credito non sanzionati, chiariscono gli interlocutori di Kommersant.
Il sito web Bank of China afferma che "è specializzato nella fornitura di servizi di trasferimento di denaro" in Cina: "L'instradamento dei pagamenti viene effettuato attraverso i conti nostri della banca nelle filiali della Bank of China in Cina".
La Bank of China non ha risposto alla richiesta chiarimenti da parte di Kommersant.
Alla fine di aprile il Wall Street Journal, citando fonti, ha riferito che gli Stati Uniti stavano lavorando a sanzioni contro alcune banche cinesi. Negli ultimi sei mesi, strutture e cittadini della Repubblica Popolare Cinese si sono trovati regolarmente soggetti alle sanzioni americane contro la Russia, compreso il prossimo pacchetto di restrizioni annunciato il 12 giugno.
Come farà Putin ad incassare le esportazioni di petrolio, gas, e prodotti alimentari dalla Russia alla Cina?
Dopo le sanzioni emanate da Joe Biden contro le imprese e banche russe a seguito dell'invasione dell'Ucraina, il commercio tra Russia e Cina, garantito dalla "eterna amicizia" tra Xi Jinping e Putin, aveva assicurato al despota russo un livello di entrate adeguato a finanziare l'enorme spesa militare russa necessari a sostenere l'invasione e la guerra contro l'Ucraina.
Da alcuni mesi si parlava di una crescente difficoltà tra Russia e Cina per il prezzo del petrolio richiesto dai russi e troppo alto secondo i cinesi.
Se l'annuncio di Kommersant riguardo l'adesione della Bank of China alle sanzioni verso la Russia è vero, significa che Xi Jinping ha iniziato a mandare messaggi non troppo velati all'amico Putin.
Le pressioni americane, volute in particolare da Joe Biden, associate a qualche altra promessa diplomatica su Taiwan, potrebbero aver cominciato a sortire qualche effetto, convincendo il dittatore cinese a mandare qualche messaggio verso Mosca.
Anche la visita di Putin a Kim Jong-un, fornitore di armi a costo quasi zero, non è stata molto gradita a Pechino che l'ha considerata una intromissione sul proprio territorio geopolitico.
per Putin 3 brutte notizie in un giorno
Se la notizia della Bank of China sarà confermata per Putin si tratta di un colpo molto più duro di quello causato dal missile ATACMS lanciato dall'Ucraina ed esploso su Sebastopoli in Crimea, dove sono morti 5 cittadini russi in vacanza sul Mar Nero.
E più minaccioso anche dell'attacco dei terroristi islamici in Daghestan che fanno intravedere una crisi più profonda tra Mosca e le repubbliche russe a maggioranza musulmana, nonostante le promesse di "sicurezza" fatte da Putin dopo la strage del Crocus, 150 morti, di tre mesi fa.
Cosa sono le SDN
Sanzioni primarie e secondarie
Le sanzioni primarie sono sanzioni imposte direttamente contro Paesi, organizzazioni e/o individui che il governo americano ritiene colpevoli di crimini internazionali o che lavorano contro gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Esse si applicano generalmente a tutte le transazioni che hanno un nesso con la giurisdizione degli Stati Uniti e devono essere rispettate da “US persons” (“persone statunitensi”), ovvero da cittadini statunitensi o residenti permanenti, entità organizzate negli Stati Uniti (comprese le filiali straniere) e chiunque si trovi negli Stati Uniti (incluse le filiali statunitensi di entità straniere e individui che si trovano fisicamente negli Stati Uniti). Alcuni programmi di sanzioni si applicano altresì alle filiali non statunitensi di persone statunitensi. Le sanzioni primarie riguardano anche le transazioni processate attraverso il sistema finanziario degli Stati Uniti così come qualsiasi transazione in dollari USA. Nella pratica, persone ed entità collegate agli USA devono quindi verificare che i loro clienti non figurino nella lista degli Specially Designated Nationals (SDN). Per agevolare l’analisi, l’OFAC ha approntato un motore di ricerca.
Le sanzioni secondarie si rivolgono specificamente a “non-US persons” (“persone non statunitensi”) e sono volte a impedire a terzi di avere attività commerciali con Paesi oggetto delle sanzioni americane. Più in generale, le sanzioni secondarie sono destinate a rafforzare gli effetti delle sanzioni primarie e a proteggere gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Esse hanno generalmente come obiettivo determinati settori economici (es. settore oil & gas) e/o transazioni con SDN del Paese sanzionato. Le persone non statunitensi possono continuare a operare nei Paesi oggetto di sanzioni secondarie purché evitino le parti e i settori vietati. Tra le misure punitive per il mancato rispetto delle sanzioni secondarie figurano vari livelli di esclusione dal mercato statunitense, quali il divieto di fare affari con il Paese o restrizioni di accesso al suo sistema finanziario. Nella pratica, il rischio principale per le persone che violano le sanzioni secondarie è di essere aggiunte alla lista SDN. Le banche che violano le disposizioni OFAC sostenendo attività finanziarie e/o commerciali oggetto di divieto possono ad esempio vedersi negare la possibilità di avere conti di corrispondenza e conti di passaggio e di negoziare valute in contropartita con dollari.