"Non possiamo credere che siamo qui": gli Stati Uniti raggiungono 700.000 morti per COVID-19, un traguardo che non ci saremmo mai aspettati di raggiungere,
titolava pochi giorni fa UsaToday, quando la statistica dei decessi per covid-19 ha segnato un altro lugubre record. Alla fine del 2020 (gestione Trump) i morti erano 350.000 e sembravano un'enormità.
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"Gli Stati Uniti hanno raggiunto i 600.000 morti a giugno, quando i decessi giornalieri erano scesi a meno di 400 e molti erano ottimisti sul fatto che la fine fosse vicina alla spietata crisi mondiale, almeno in patria. I vaccini erano ampiamente disponibili per tutti gli adulti e gli adolescenti americani. Gratis.
Più di tre mesi e 100.000 morti dopo, 2.000 americani muoiono al giorno. E milioni di persone hanno perso interesse nella lotta. Gli stadi di calcio sono pieni di tifosi senza maschera, alcuni Stati ostacolano la vaccinazione e l'obbligo di mascherina."
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Dopo l'indecorosa sconfitta in Afghanistan, Joe Biden deve rispondere anche del mancato obiettivo promesso in primavera, la vaccinazione di almeno il 70% della popolazione entro il 4 luglio e l'uscita dalla pandemia prima dell'inizio dell'autunno.
Promesse irrealizzate, mentre Covid-19 uccide ancora 2000 persone al giorno e Biden si fa fotografare mentre gli iniettano la terza dose di vaccino.
Eppure i numeri degli Stati Uniti non sono più tragici di quelli di altri paesi, ad esempio l'Italia.
Le statistiche su Covid-19 forniscono una enorme quantità di dati, indici, trend, raffronti. Ciascun governo li utilizza per confermare le proprie scelte, gli azzardi e gli ottimismi.
In alcuni casi si tratta di vere e proprie manipolazioni o occultamenti.
Maneggiare i raffronti statistici sugli effetti della pandemia nel mondo è un'impresa rischiosa per un motivo banale: Covid-19 da quasi due anni procede per onde asincrone, aggredisce un'area geografica mentre latita in altre parti del mondo, dove poi si manifesta a distanza di qualche mese, e così via.
Ma essendo passati più di diciotto mesi dalla comparsa del coronavirus di Wuhan, un raffronto globale è possibile e attendibile, se si fa la tara di quelli che hanno sistemi sanitari arretrati o dei regimi che alterano volutamente i dati.
Il calcolo è molto semplice: per ogni nazione si prende il numero di decessi ufficialmente rilevati e lo si divide per il numero di abitanti. Il risultato in forma percentuale è un indice di "mortalità"di quel paese.
L'indice di mortalità generato dai 700mila morti negli Stati Uniti è pari a 0,216; l'indice di mortalità Covid in Italia, 131mila morti, è 0,221.
In Italia, nonostante le misure restrittive e il piano di vaccinazioni, la mortalità procapite è superiore a quella degli Stati Uniti, ma anche a quella della Francia (0,17) della Germania (0,11) della Gran Bretagna (0,20) di Israele (0,08).
Si tratta di paesi che hanno un sistema di rilevazione simile a quello italiano e quindi con raffronti omogenei.
Altri Stati come il Brasile (0,27) la Russia (0,15) l'India (0,03) o l'Indonesia (0,05) hanno rilevazioni meno affidabili o fattori ambientali e politici particolari.
Per quel che riguarda l'Italia il confronto è utile per tirare una conclusione amara: abbiamo pagato un prezzo in vite umane molto più alto di quello che ci si racconta, nonostante le vaccinazioni e una tuttosommato disciplinata adesione alle misure di prevenzione.
Lo 0,22% della popolazione italiana è morto di covid-19, e una percentuale sconosciuta ma certamente alta di quei 5milioni di contagiati dovrà sopportare conseguenze lunghe e penose.
L'algebra di Covid-19 è tragicamente semplice da capire, per questo i governanti si guardano bene dall'applicarla.
Considerati questi numeri c'è ben poco da rallegrarsi e anzi bisognerebbe chiedere conto ai politici e alle istituzioni di smetterla di autocompiacersi, perché i pessimi risultati ottenuti meritano una bocciatura.
Mario Draghi aveva promesso che al 30 settembre i vaccinati in Italia sarebbero stati l'80%.
Obiettivo non raggiunto, e l'Italia è sempre ultima tra i grandi paesi europei per numero di vaccinati con doppia dose, nonostante il green pass obbligatorio, una percentuale di No-Vax inferiore ad altri e il maggior numero di morti in confronto alla popolazione.
i.fan. twitter: menoopiu
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Date Created: 03/10/2021 18:13:44