Israele spara su Unifil, Crosetto abbaia e l'Europa finge di svegliarsi


ifan - 12 Ottobre 2024 - aggiornato il 12/10/2024 04:21:33 ID: 4434

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Guido Crosetto vs Bibi Netanyahu

Dopo gli attacchi del IDF alle postazioni Unifil l'Europa scopre che Israele è in pieno delirio, il ministro Crosetto alza la voce della protesta, "guai a chi tocca l'Italia in Libano" ma l'obbiettivo di Netanyahu è cacciare l'ONU e rubare terra ai libanesi




 

Tra le dichiarazioni a margine degli attacchi dell'esercito israeliano (IDF) alle postazioni della United Nations Interim Force in Lebanon (Unifil) in Libano mi ha colpito questa, rilasciata da non si sa quale brillante comico in tuta mimetica nel quartier generale di Tel Aviv.


"In mattinata, i soldati dell'Idf che operavano nel Libano meridionale hanno identificato una minaccia immediata contro di loro. I soldati hanno risposto con il fuoco verso la sua direzione. Un esame iniziale indica" che una postazione di Unifil si trovava "a circa 50 metri dall'origine della minaccia" ed è stata "colpita durante l'incidente", con il "conseguente ferimento di due membri della forza Onu". Lo riferisce l'esercito israeliano in una nota, ribadendo di aver dato "ore prima" istruzioni all'Unifil di "entrare in spazi protetti e di rimanervi".

 

L'esercito più tecnologico del Medio Oriente sbaglia a colpire un bersaglio e ne distrugge un altro a 50 metri di distanza! Una bugia tragicomica, che dimostra come stupidità e arroganza vadano a braccetto.

 

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I rozzi coloni israeliani che da tempo si sono impadroniti del governo e dei vertici dell'IDF non hanno mai apprezzato il galateo diplomatico che si pratica in Europa.

 

Le bande guidate da Benjamin Netanyahu non tollerano freni, vincoli, accorgimenti, manovre dilatorie.


Le bande criminali di Netanyahu quando individuano un obbiettivo da colpire danno il preavviso "umanitario" a chi si trova sulla traiettoria dei loro carri armati: "avete 3 minuti di tempo per sgomberare e andarvene al diavolo, allo scadere dei tre minuti saremo autorizzati a sparare, non rispondiamo di eventuali danni materiali a cose o persone".

 

In genere l'esercito israeliano, dopo aver iniziato il countdown per l'attacco, non aspetta mai lo scadere dei tre minuti, già pochi per poter racimolare le cose più essenziali, e quando ne mancano ancora due si sente autorizzato a scatenare l'inferno "ve lo avevamo detto di andarvene ...".

 

La popolazione palestinese conosce bene i "preavvisi" dei coloni travestiti da militari, soprattutto a Gaza.

 

Da qualche settimana anche il Libano sperimenta sulla propria pelle la terribile presa in giro dei "preavvisi umanitari".


In Libano il delirio di onnipotenza dell'esercito di rozzi coloni imbevuti di fanatismo da Netanyahu ha raggiunto persino le postazioni militari dell'Unifil, United Nations Interim Force in Lebanon, a cui l'IDF ha intimato due settimane fa di spostarsi di 5 km più indietro per poter sparare con più libertà contro gli Hezbollah e contro i militari dell'esercito regolare libanese che cercano di difendere il loro territorio.

 

L'IDF non sopporta i tempi biblici delle diplomazie, quando intima uno sgombero pretende che sia rapido, come i famosi preavvisi umanitari di tre minuti.


L'Unifil, che invece pensa di essere in missione per conto dell'ONU, non ha sgomberato, e sono passate già un paio di settimane.


L'IDF perde la pazienza e decide di passare dalle parole ai fatti. Perciò comincia a sparare contro le postazioni UNFIL, come se fossero covi di terroristi hezbollah.

 

 

Verrebbe da dire che questa volta Israele l'ha fatta fuori dal vaso, attaccando l'UNIFIL, cioè una emanazione delle Nazioni Unite (ONU) è come se avesse sparato sul suo segretario Guterres.

Appunto.

E' da un anno, fin dai primi crimini a Gaza dopo il 7 ottobre, che Antonio Guterres e l'ONU sono nel mirino di Netanyahu, con mille pretesti, come quello di accusare l'UNRWA di dessere un covo di Hamas.

Netanyahu non è nuovo a prendere di mira l'ONU, lo fa da trenta anni, sfruttando la pessima fama che le Nazioni Unite si sono costruite nel tempo con scandali, veti incrociati, immobilismi, burocrazia e sperperi.

 

Ma dalle critiche ora Israele passa ai fatti, cioè a sparare contro l'UNIFIL e ciò che rappresenta in Libano e in Europa.

 


Fonti UNIFIL di Al-Modon indicano che le tensioni tra le forze dell'esercito israeliano e quelle dell'UNIFIL sono apparse per la prima volta domenica scorsa, 6 ottobre, quando un funzionario delle Nazioni Unite ha confermato che le forze israeliane stavano per  costruire una base operativa su territorio libanese, pericolosamente vicino a un sito delle Nazioni Unite a Maroun al-Ras.

 

La fonte ha confermato che la parte israeliana ha rifiutato di rivelare il motivo del posizionamento vicino a queste forze, nonostante abbia ricevuto ripetute richieste di ritirata.

Si noti che UNIFIL ha il diritto legale di difendersi e di rispondere alle fonti di attacco esterno.

 



Una fonte delle Nazioni Unite afferma che questa mattina le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro un posto di osservazione della forza di mantenimento della pace UNIFIL nella sua base principale a Naqoura, nel Libano meridionale, ferendo due persone.

La notizia è stata resa pubblica dopo che due membri delle forze di peacekeeping sono rimasti feriti in un incidente simile il giorno prima.

L' IDF non ha rilasciato dichiarazioni immediate in merito al rapporto.

 


Francia, Italia, Irlanda e Spagna e le istituzioni UE condannano l'IDF per aver colpito i caschi blu dell'ONU in Libano.

 

Francia, Italia e Spagna condannano le ferite riportate dai membri della missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Libano, UNIFIL, a causa del fuoco delle Forze di difesa israeliane e hanno affermato che tali incidenti sono "ingiustificabili" e dovrebbero "cessare immediatamente".

 

"Esprimiamo la nostra indignazione dopo che diversi peacekeeper sono rimasti feriti a Naqoura. Questi attacchi costituiscono una grave violazione degli obblighi di Israele ai sensi della UNSCR (United Nations Security Council Resolution) 1701 e del diritto internazionale umanitario", afferma una dichiarazione congiunta.

"Ricordiamo che tutti i peacekeeper devono essere protetti e ribadiamo la nostra lode per l'impegno continuo e indispensabile delle truppe/personale UNIFIL in questo contesto molto difficile", aggiunge, chiedendo "un cessate il fuoco immediato".


In Italia il ministro della Difesa Guido Crosetto ha rilasciato le dichiarazioni più dure e perentorie, arrivando a definire l'attacco di Israele alle postazioni UNIFIL "un crimine di guerra".

La reazione di Crosetto, probabilmente non pienamente concordata con Giorgia Meloni, è stata insolitamente dura e ha fatto il giro del mondo, riscuotendo applausi da parte dell'opinione pubblica internazionale.

Alle parole di Guido Crosetto si sono poi aggiunte quelle di Macron, che ha rinnovato la richiesta di embargo delle armi verso Israele, e del leader spagnolo Pedro Sanchez.

 


Sembra che i toni duri di Crosetto abbiano colto nel segno e risvegliato per qualche giorno l'Europa dal torpore della inconsistenza nella crisi mediorientale e in particolare a Gaza.

 

Nel coro europeo a difesa della missione Unifil si nota il mutismo della Germania.

Scholz, come suo solito, muove le labbra ma senza far uscire suoni particolari, il che significa che l'Europa, essendo divisa, non potrà fare altro che il solletico a Netanyahu, abituato agli insulti inoffensivi di Joe Biden.


 

 

Perché Israele non vuole Unifil in Libano?

Elemenrae Watson. 

Israele ha due obbiettivi nell'invadere il Libano. Il primo è di consentire il ritorno di circa duecentomila coloni ebrei che hanno dovuto abbandonare i villaggi a confine Nord perché minacciati di attacchi da parte di Hezbollah simili a quello di Hamas del 7 ottobre.

Per far tornare in sicurezza i coloni è necessaria una zona cuscinetto da militarizzare e presidiare. Perché Israele non crea la zona cuscinetto nel proprio territorio di confine?

Elementare Watson, Israele crede che sia un suo diritto rubare la terra altrui, come fa da decenni con i territori palestinesi.

Quindi per neutralizzare Hezbollah è necessario occupare il LIbano, "ripulirlo" a suon di bombe e poi tornarsene a casa dopo aver sottratto in permanenza un'altra striscia di terra altrui.

Su quella striscia di terra libanese c'è da quasi 50 anni anche l'Unifil e quindi Israele si sente in diritto di cacciare via anche i peacekeepers dell'ONU, tra i quali l'Italia vanta il primato di presenze e rilevanza.

 

Nella logica criminale di Bibi Netanyahu tutto questo non fa una piega, perché "we are winning".

 

 

 


in aggiornamento


 

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Key1: UNIFIL keywords: Unifil, Libano, Israele, IDF, Netanyahu, Gaza, Palestina, Hezbollah, Crosetto, Europa, Italia,

Date Created: 12/10/2024 03:17:03


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