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Il 1° aprile Israele uccide a Damasco una dozzina di iraniani tra cui due alti generali delle Guardie Rivoluzionarie. L'operazione avviene senza aver ottenuto il consenso americano, in territorio straniero (palese violazione del diritto internazionale) e nei locali di proprietà dell'ambasciata iraniana. Da un lato Tel Aviv vuole vendicarsi dell'appoggio di Teheran all'attacco di Hamas del 7 ottobre, dall'altro c'è il tentativo di Netanyahu di aprire un altro fronte di guerra per giustificare la sua permanenza al potere.
Il suo solito azzardo criminale.
Ovvio che tutti si aspettino una massiccia reazione iraniana, capace di allargare l'incendio da Gaza a tutto il Medio Oriente. Ma l'Iran segue percorsi strategici diversi, vuole rimanere in posizione defilata rispetto alla guerra di Gaza, pur abbaiando con forza.
Teheran inoltre ha ben chiaro che la sua risposta deve puntare a salvare la faccia ma senza un vero e proprio scontro diretto, né con Israele né con gli Stati Uniti e i suoi alleati.
un drone iraniano nel cielo di Gerusalemme
Nasce l'operazione "fuochi d'artificio", uno spettacolo pirotecnico che si sviluppa nella notte tra il 13 e il 14 aprile, con centinaia di oggetti volanti ma senza gravi conseguenze. Si scopre che l'Iran aveva preavvisato l'attacco e accettato l'intervento dei paesi alleati di Tel Aviv - oltre agli USA anche GB, Francia e addirittura la Giordania - nel bloccare i droni e i missili sparati come fuochi d'artificio.
Pari e patta, direbbe qualcuno. L'Iran ha potuto "mostrare i muscoli" anche se Israele non è stato scalfito dai missili iraniani, grazie all'appoggio determinante di Joe Biden che ha messo in campo forza e diplomazia per evitare l'escalation da tutti temuta.
Biden è apparso in questo difficile frangente come quello che da le carte. Ha detto chiaramente agli iraniani che la potenza di fuoco americana è a difesa di Israele "senza se e senza ma", ha ottenuto la reazione soft e teleguidata di Khamenei, ha ammonito Netanyahu di non cercare a sua volta di reagire in modo sproporzionato come è solito fare.
Ma anche Netanyahu pretende di salvare la propria faccia. Nonostante l'attacco iraniano non abbia provocato vittime o danni materiali rilevanti, il boss israeliano non ci sta ad accontentarsi dello scampato pericolo. Non gli serve dal punto di vista politico interno e in chiave elettorale futura.
"Nessuno può lanciare attacchi ad Israele nel suo territorio impunemente", dice Netanyahu, ma tutti sanno che Israele di solito va in Libano o in Siria o in Iraq a lanciare missili senza chiedere il permesso a nessuno.
Quindi anche lui vuole i "fuochi d'artificio", andare a sparare su Teheran precisando "senza uccidere nessuno". Come a Gaza?
LA VERSIONE DI TEL AVIV
Il gabinetto di guerra ha detto di aver deciso una risposta "forte" all'Iran, ma che non scatenerà una guerra più ampia
Secondo gli analisti, la risposta di Israele a Teheran potrebbe essere "già lunedì"; Secondo quanto riferito, Gallant ha detto alla controparte statunitense che Israele non ha "altra scelta" che rispondere ai missili balistici
Il gabinetto di guerra lunedì pomeriggio ha concluso una discussione sulla risposta di Israele alla massiccia raffica di missili e droni iraniani, tra gli appelli a Gerusalemme a esercitare cautela, in modo da non innescare una guerra regionale, e le notizie che una mossa di rappresaglia potrebbe arrivare "già lunedì".
In un rapporto senza fonte, Channel 12 ha affermato che il gabinetto di guerra ha deciso di rispondere "chiaramente e con forza" contro l'Iran con una risposta progettata per inviare il messaggio che Israele "non permetterà che un attacco di tale portata contro di esso passi senza una reazione".
La risposta sarebbe anche progettata per chiarire che Israele non permetterà agli iraniani di "stabilire l'equazione" che hanno cercato di affermare negli ultimi giorni, dice il rapporto. Questo era un apparente riferimento all'avvertimento dell'Iran che i futuri attacchi israeliani sul territorio iraniano, comprese le sue sedi diplomatiche internazionali, saranno d'ora in poi di nuovo affrontati da attacchi di rappresaglia iraniani contro Israele.
Premessa doverosa per non essere frainteso.
L'Iran è una tirannide paranoica-religiosa. Il suo regime guidato da Ali Khamenei ha compiuto crimini orribili contro la popolazione iraniana e in particolare le donne che vogliono emanciparsi dai simboli dell'islamismo maschilista. L'Iran è a fianco di Putin nell'aggressione all'Ucraina e gli garantisce la copertura all'oppressione del popolo siriano.
Il coinvolgimento dell'Iran nella strage del 7 ottobre non è provato ma il salotto di Ali Khamenei era una meta abituale dei leader di Hamas.
Israele è una democrazia ossessionata e arrogante. Nata nell'urgenza di ripagare gli ebrei dopo gli orrori nazisti, e senza prevedere gli sviluppi dell'immediato futuro, Israele ha compiuto crimini e ingiustizie contro la popolazione palestinese e negli ultimi 20 anni si riconosce e si sottomette alla visione cinica e affarista di Benjamin Netanyahu, che non ha esitato a manipolare Hamas pur di raggiungere i suoi obiettivi. L'ecatombe che Israele sta compiendo a Gaza è un colpo durissimo alla reputazione e credibilità dello Stato ebraico e al suo modello di democrazia in tutto il mondo.
L'Iran utilizza Hamas, al pari di Hezbollah e Houthi, come mercenari, per accerchiare Israele e condizionare gli equilibri del mondo arabo mentre continua a sviluppare la costruzione di bombe nucleari.
Il regime di Khamenei è fanatico ma abile nel muoversi sullo scacchiere internazionale, affiancando gli interessi di Russia e Cina ma senza diventarne totalmente schiavo. Anche con gli Stati Uniti - il Grande Satana - mantiene canali di comunicazione sotterranei, per la convenienza di entrambi e consapevoli dei rischi di esplosioni incontrollate in quell'area nevralgica.
L'attacco del 1° aprile all'ambasciata iraniana di Damasco in cui sono stati uccisi importanti vertici delle Guardie Rivoluzionarie iraniane è stata una "pensata" di Netanyahu, l'ennesima all'insaputa di Biden. Il quale nei giorni successivi, e consapevole dell'escalation che si sarebbe scatenata oltre la Striscia di Gaza in tutto il Medio Oriente, ha rotto gli indugi e ha messo in moto una capacità diplomatica insospettata utilizzando i canali di comunicazione sotterranea con l'Iran.
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ATTACCO DI IRAN A ISRAELE FALLITO, JOE BIDEN DETTA LA LINEA
14 Aprile - L'attacco di rappresaglia dell'Iran contro Israele è praticamente fallito. Più di 200 tra droni e missili sono stati neutralizzati dal sistema Iron Dome e dallo scudo degli USA. Tutto il mondo ha visto i fuochi d'artificio di Teheran e il sostanziale fallimento della rappresaglia.
Il presidente USA Joe Biden prende il comando delle operazioni e ordina a Netanyahu di non reagire. E' solo l'inizio o la fine che tutti si augurano?.
GUERRA IRAN-ISRAELE, DRONI E MISSILI SU TEL AVIV
14 Aprile - L'Iran ha dichiarato guerra ad Israele, lanciando un attacco di 500 droni e missili che dovrebbero raggiungere Tel Aviv nel cuore della notte.
Teheran annuncia: "Stiamo punendo Israele con l'Operazione "Truthful Promise"
La rappresaglia di Teheran era prevista, dopo che Israele aveva ucciso due generali iraniani a Damasco.
Quanti dei droni e missili lanciati dall'Iran - ma anche dal territorio dello Yemen, dal Iraq e dal Libano - riusciranno a superare l'Iron Dome israeliano e le difese messe a disposizione dagli USA? Quali danni provocheranno? La risposta di Israele sarà come al solito sproporzionata? è l'esito scontato e drammatico dei 6 lunghi mesi di guerra a Gaza? è solo l'inizio di una guerra ed escalation in Medio Oriente?
Attacco Iran contro Israele, fuochi d'artificio o vera escalation?
13 aprile - L'Iran scatenerà la rappresaglia contro Israele per vendicare l'uccisione dei suoi generali nell'ambasciata a Damasco.
Una pioggia di droni e missili balistici saranno lanciati da più fronti in direzione di Tel Aviv e di alcuni centri nevralgici dell'esercito israeliano.
Hezbollah dal Libano e Houthi dallo Yemen parteciperanno agli attacchi. Probabilmente la difesa aerea israeliana Iron Dome intercetterà gran parte degli attacchi e in caso di necessità anche i sistemi missilistici americani proteggeranno Israele.
Il vero interrogativo è se l'Iran si accontenterà di una rappresaglia violenta ma una tantum o se la spirale di escalation è solo all'inizio. Molto dipenderà dalle reali intenzioni di Netanyahu e Khamenei ... si salvi chi può
LA VERSIONE DI KHAMENEI
l'Iran sostiene che l'attacco con droni e missili contro Israele - in risposta all'assassinio dei suoi generali a Damasco il 1° Aprile - sarebbe stato preavvisato e senza l'intenzione di "uccidere civili"
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian
ha detto che il suo paese non intende continuare gli attacchi contro Israele, ma non esiterà a rispondere a qualsiasi possibile attacco.
Questo è arrivato in un post sul suo account sulla piattaforma "X", domenica.
"L'esercizio da parte dell'Iran del suo diritto all'autodifesa dimostra il suo approccio responsabile alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale", ha detto.
Abdollahian ha osservato che gli attacchi diretti contro Israele sono finiti.
"L'Iran non ha intenzione di continuare le operazioni difensive in questa fase, ma non esiterà, se necessario, a proteggere i suoi legittimi interessi da qualsiasi nuovo attacco".
Durante l'incontro del ministro degli Esteri iraniano con gli ambasciatori stranieri a Teheran, Abdollahian ha detto di aver informato i paesi della regione della natura della risposta a Israele con 72 ore di anticipo.
Abdollahian ha spiegato che la risposta iraniana è stata una risposta reciproca, limitata e di autodifesa.
Ha aggiunto che le forze armate iraniane hanno preso di mira una base militare israeliana con droni e missili guidati e "con calcoli accurati".
Abdollahian ha detto che la base è stata utilizzata dai jet F-35 israeliani, che hanno partecipato all'attacco al consolato iraniano a Damasco.
"Non hanno preso di mira nessun civile per autodifesa e punizione del regime sionista", ha detto.
Sabato sera, la televisione di stato iraniana ha affermato che "le Guardie rivoluzionarie hanno iniziato un'operazione aerea con droni contro obiettivi nei territori occupati (riferendosi alla Palestina)", mentre l'esercito israeliano ha annunciato che l'Iran aveva lanciato un attacco con droni e missili.
L'attacco iraniano arriva in risposta all'esposizione della sezione consolare dell'ambasciata iraniana a Damasco all'inizio di aprile a un attacco missilistico descritto da Teheran come "israeliano", che ha provocato il martirio di 7 Guardie Rivoluzionarie, tra cui il generale Mohammad Reza Zahedi.
Israele non ha riconosciuto ufficialmente l'assassinio di Zahedi, ma non ha nemmeno negato la responsabilità.
i.fan.
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Date Created: 15/04/2024 21:47:17