3 aprile - L'esercito russo si è ritirato dalla regione di Kyiv, ora libera anche se distrutta. Centinaia di cadaveri in fosse comuni o lungo le strade dei villaggi teatro di battaglie attorno alla capitale ucraina.
Molti rifugiati vogliono già tornare, per seppellire i ricordi, scacciare l'orrore, tornare a sperare. La guerra continua e il destino dell'Ucraina si deciderà nel Donbass.
Putin vorrebbe festeggiare la "vittoria" contro Zelensky nella parata militare del 9 maggio a Mosca ma per questo ha bisogno di occupare TUTTO il Donbass.
All'inizio della sporca guerra scatenata da Putin per annettersi l'Ucraina - la piccola Russia - tutto sembrava ruotare attorno a Kyiv, la capitale simbolo della resistenza di Zelensky e del popolo ucraino.
Il Donbass - evocato a pretesto dell'invasione per "de-nazificare" i territori a maggioranza russofona - veniva relegato in secondo piano, e in subordine all'assedio di Mariupol che del Donbass è una città limitrofa importante ma non come si vorrebbe far credere.
Con l'annessione della Crimea nel 2014, il mare di Azov su cui affacciano Mariupol e il Donbass è diventato come una bacinella chiusa, facilmente controllabile da chi occupa lo stretto braccio d'acqua tra la Crimea e la terra di Russia.
Dopo oltre un mese di guerra e di distruzioni, sia Putin che l'Occidente schierato con l'Ucraina riscoprono l'importanza del Donbass e degli sviluppi militari che si giocano nella regione.
Un territorio, è bene ricordarlo guardando la cartina, che per quasi la metà era già di fatto sotto il controllo dei russi che avevano insediato le due "repubbliche" omonime dei capoluoghi Luhansk e Donetsk.
Conquistare tutto il resto del Donbass, e poi magari tutto l'est dell'Ucraina fino alle rive del Dniepr, sembrava un gioco da ragazzi per il soverchiante esercito russo, appoggiato dalle milizie separatiste ucraine e dai tagliagola del ceceno Kadyrov.
Così non è stato, almeno finora.
Colpa della scarsa organizzazione logistica russa, secondo i guerrologi di tutto il mondo, e della strategia iniziale di puntare alla rapida presa di Kyiv concentrandovi il grosso degli sforzi bellici.
Strategia fallimentare, in parte riconosciuta anche dagli stessi russi che non a caso al tavolo negoziale hanno spacciato per "concessione" il ripiegamento delle truppe dalla regione di Kyiv.
Un riposizionamento che secondo gli stessi vertici militari di Putin dovrebbe servire a consolidare il fronte del Donbass e a scatenare l'assalto decisivo per la vittoria.
Il Donbass è importante sia per la Russia che per l'Ucraina.
Se quest' ultima riuscisse a mantenere la linea di demarcazione tra la parte del Donbass controllata dall'esercito di Kyiv e i territori delle due repubbliche separatiste, già dati per persi, l'esito della guerra sarebbe favorevole a Zelensky, e peserebbe molto sugli equilibri negoziali.
Putin non potrebbe cantare vittoria. nemmeno parziale. Mancato l'obiettivo di annettere tutta l'Ucraina, il despota di Mosca potrebbe accampare qualche ragione solo nel caso in cui riuscisse a conquistare TUTTO il Donbass.
Un'impresa che secondo gli stessi generali russi, dato l'evolversi della situazione, non è facile nè scontata.
Il Donbass è una specie di Vietnam
Il 30 marzo scorso, mentre le diplomazie internazionali si trastullavano con ipotetici accordi a Istanbul, il redivivo ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, al contrario, affermava: "ora tutta l'attenzione sarà focalizzata sul raggiungimento dell'obiettivo principale, la liberazione del Donbass".
Secondo gli analisti militari russi " il nostro principale mal di testa è la sorte dei residenti del Donbass. I bombardamenti sono ancora in corso a Donetsk. Oggi (2 marzo) ci sono stati cinque lanci di proiettili pesanti nel villaggio di Tekstilshchik.
Questa minaccia deve essere fondamentalmente eliminata. Un obiettivo che comporta la completa distruzione del gruppo (ucraino) che si trova vicino a Donetsk.
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Questo raggruppamento ha le fortificazioni più potenti. Tutto questo deve essere risolto. Il problema non è Mariupol, dove sta per finire l'operazione di bonifica della città ... molti nazionalisti ucraini sono stati uccisi, ma continuano a resistere. Questa attività devia una certa quantità di truppe e risorse."
Secondo l'analisi dei generali russi, il cattivo andamento delle operazioni militari nel Donbass è causato dal supporto fornito dagli americani e da Elon Musk ai gruppi di resistenza ucraina.
" .. tutte le informazioni su ciò che sta accadendo sul campo di battaglia sono fornite dagli americani in tempo reale. ... Attraverso le sue costellazioni di ricognizione satellitare, i satelliti per il telerilevamento della Terra, nonché attraverso i satelliti di Elon Musk. La situazione operativa è seguita sui ricevitori Starlink, che si trovano in molte unità delle forze armate ucraine e dei battaglioni nazionali. È chiaro che queste informazioni di intelligence sono già state elaborate, analizzate, sono stati delineati obiettivi ... Quindi questi dati, elaborati dal quartier generale occidentale, vengono trasferiti all'esercito ucraino.
... Ecco un esempio: il raggruppamento delle forze armate dell'Ucraina nel Donbass era stato decapitato. Sede distrutta, solo il management intermedio era rimasto. Ma non ha perso la capacità di dirigere le operazioni di combattimento, il che conferma che la vera guida delle truppe viene svolta dall'esterno. Ecco perché ci sono le battaglie più ostinate."
Secondo i russi in Donbass ci sono almeno 50mila soldati ucraini, attestati lungo la linea che delimita le due repubbliche separatiste e il resto della regione controllata dalle forze di Kyiv.
E' come una lunga interminabile trincea, scavata negli anni scorsi, che attraversa decine di piccoli villaggi rurali, ciascuno dei quali diventa un caposaldo di resistenza e una spina nel fianco dell'esercito di occupazione.
All'inizio i generali di Mosca erano ottimisti sulle possibilità di accerchiare la linea di difesa del Donbass, in una manovra a tenaglia da nord, da sud-ovest e da est.
Ma adesso stanno incontrando una resistenza inaspettata, che faticano a spiegarsi e a contrastare, anche se i russi sono convinti che
"... c'è una differenza significativa nella posizione delle parti opposte: le nostre truppe (russe) possono ricevere rinforzi e ruotare, mentre le truppe ucraine non hanno tale opportunità. Le riserve materiali delle Forze armate ucraine stanno diminuendo e questo porterà inevitabilmente al loro collasso"
A distanza di due giorni (1 aprile) gli strateghi dell'esercito russo cambiano tono e sostanza del racconto.
Si inizia ad ammettere una "difficoltà inaspettata" nel contrastare la resistenza ucraina nel Donbass e a riconoscere che l'impresa di conquistare la regione è più difficile del previsto.
Interpellato da MK.ru, l'esperto militare Vladislav Shurygin ha descritto la situazione nel Donbass in termini meno trionfalistici dei giorni precedenti:
- Molte volte abbiamo sentito affermare che il raggruppamento delle Forze armate ucraine nel Donbass è circondato e sta per essere completamente sconfitto. Perché invece continuano i bombardamenti di Donetsk?
- Il raggruppamento non è circondato. Pertanto, è possibile rifornirlo in un modo o nell'altro, trasferire rinforzi e, di conseguenza, alimentarlo. Pertanto, le sue capacità di combattimento sono piuttosto elevate.
- Dove si trova questo gruppo in questo momento?
- E' localizzato in una zona da Maryinka a Kramatorsk e Slavyansk. Kramatorsk era il quartier generale dell'intera ATO, poi l'OOS (Joint Forces Operation). Questa è una roccaforte nella parte posteriore, un territorio con un raggio di 100-150 km. 50 chilometri lungo il fronte e 30-60 chilometri di profondità.
Un'area molto vasta che è stata trasformata in un sistema di difesa continuo. Di conseguenza, in questo sistema, ogni villaggio viene trasformato in una roccaforte, in modo tale da poter sostenere gli insediamenti vicini. In modo che nel caso in cui le truppe russe lo occupino, sarebbe possibile continuare a colpirlo e infliggergli perdite fino alla sconfitta da almeno due punti.
Pertanto, come abbiamo visto in molti video da lì, le persone si lamentano del fatto che le truppe ucraine non hanno avuto il tempo di lasciare il villaggio, quando i russi hanno iniziato a colpirlo. Per smettere di sparare al villaggio, è necessario liberare almeno altri due insediamenti nelle vicinanze: a destra e a sinistra. Non ci sono altre opzioni.
- Qual è la forza del gruppo di Donetsk delle forze armate ucraine?
- Inizialmente c'erano circa 75mila soldati, inclusi quelli a Mariupol. Poi questo raggruppamento è stato tagliato in due, cioè una parte 15, 18 mila è andata a Mariupol, gli altri sono rimasti.
Per tutto questo mese sono stati effettuati attacchi di artiglieria su di loro e questo raggruppamento è stato lentamente circondato ai fianchi, ma lì sono stati trasferiti anche rinforzi. Pertanto, stimo che la difesa ucraina sia costituita da 35 a 40 mila soldati.
"Aprire" questo raggruppamento è un compito molto serio e grande che finora è stato bloccato o ritardato perché c'erano molti altri compiti. Ora la distruzione del Gruppo Ucraino in Donbass diventa una priorità e il compito principale.
Pertanto, penso che nei prossimi giorni verrà avviata una nuova fase dell'operazione, che sarà collegata alla distruzione di questo particolare raggruppamento ...
Questa è la speranza dell'esercito russo, a cui ovviamente si contrappone la resistenza ucraina.
Quello che i vertici militari russi non possono nascondere è che la resistenza ucraina in Donbass, regione che loro ritenevano "simpatizzante" della Russia, è molto radicata nella rete di villaggi agricoli dispersi sul territorio.
Ogni villaggio è una piccola roccaforte collegata a "rete" con gli altri villaggi.
Se i russi ne occupano uno, immediatamente dai villaggi vicini parte la controffensiva ucraina per liberarlo.
E molto spesso, come si è visto in diverse situazioni, sono gli stessi contadini a guidare l'attacco con i trattori ai carri armati russi.
Una situazione che si sta verificando non solo nella provincia di Donetsk ma lungo l'asse dal Dnepr a Kharkov, passando per Zaporozhye.
Una vasta "giungla" piatta, che per l'esercito russo potrebbe diventare il vietnam ucraino.
Putin non si farà scrupoli nel concentrare in Donbass gli orrori compiuti dal suo esercito nelle altre regioni dell'Ucraina, in particolare Kyiv e Mariupol.
Trasformerà villaggi e campagne in un enorme campo scavato dalle bombe. Ha fretta di "seminare orrore" per raccogliere i frutti della guerra prima del 9 maggio, giorno della Vittoria nel calendario russo, che un tempo accomunava anche altre popoli nel ricordo della sconfitta nazista.
Una data che mai come quest'anno offuscherà quella memoria per ricordare invece al mondo intero gli orrori compiuti dall'esercito russo a Grozny, ad Aleppo, a Mariupol ...