Oggi il Presidente Sergio Mattarella formalizzera' la nascita del nuovo governo M5S - PD, dando l'incarico di primo ministro per la prima volta della Repubblica ad una donna?, portando a termine la missione impossibile di fermare il barbaro alle porte di Montecitorio (a meno che Zingaretti non faccia il guastatore). L'alleanza di governo proposta da Matteo Renzi e presa al volo da Beppe Grillo, per quanto inedita, stravagante, inimmaginabile per gli insulti e i fossati scavati e approfonditi dall'epoca di Bersani in poi e per quanto debole perche' nata dalle sconfitte di entrambi i contraenti, e' comunque l'unica in grado nell'immediato di togliere il megafono elettorale a Matteo Salvini e dare tempo ai vari schieramenti di posizionarsi sul campo di battaglia in vista dei prossimi scontri. Inutile far finta di avere il palato fine e rifiutarsi di digerire il mostro GrilloRenzi: tutto il PD, compresi i vicini di ombrellone di Leu ma con l'esclusione del segretario Zingaretti, ha tirato un sospiro di sollievo mentre tutto il M5S si e' svegliato festoso per aver ritrovato il suo fondatore smarrito. L'avvocato Conte ha realizzato brillantemente l'incarico che Mattarella gli aveva affidato, cioe' dimettersi a qualunque costo e con molto onore, mentre Luigi Di Maio resta in attesa che qualcuno gli affidi qualche altro compito, purche' semplice e scopiazzabile. Resta la mina vagante di Nicola Zingaretti, che Renzi accusava di filogrillismo ed ora e' diventato un acerrimo nemico del governo PD-M5S ovvero del GrilloRenzi. L'attuale segretario del Partito Democratico infatti ha una convenienza diametralmente opposta a quella di Renzi che lo porta a preferire le elezioni subito, anche a costo di aprire le porte di Montecitorio (e Quirinale) ai barbari leghisti: con un voto anticipato il suo PD potrebbe raccattare qualche punto percentuale in piu' rispetto a marzo 2018 e avere deputati e senatori nuovi e non-renziani. Ovviamente tutto questo nell'ipotesi che Renzi non vada alle elezioni con un proprio schieramento ... ma Zingaretti Nicola non sembra ancora averlo capito e fa sfoggio di sicumera. Se Zingaretti evitera' il suicidio del PD, la vera incognita del futuro governo GrilloRenzi non sta a Roma ma a Berlino, dove gli apparati di Angela e Ursula dovranno concedere molto piu' di quanto abbiano fatto fino ad oggi per evitare un ritorno dei barbari, ancora piu' inferociti, nella piazza di Montecitorio e del Quirinale.