I passeggeri hanno iniziato a radunarsi alla stazione principale di Wuhan martedi', molto prima della mezzanotte di mercoledi', l'ora stabilita per porre fine alle restrizioni sull'abbandono della citta'. Migliaia di residenti che lavorano in altre citta' della Cina erano rimasti bloccati dalla decisione di mettere in quarantena la metropoli di 11 milioni di abitanti dove a dicembre 2019 si era manifestato e scatenato il "nuovo coronavirus" che in poche settimane avrebbe sconvolto il Mondo. La revoca del divieto e' arrivata due settimane quella nel resto della provincia di Hubei, che ha una popolazione di 60 milioni. Chi vuole ora puo' lasciare Wuhan se puo' dimostrare di essere in un buono stato di salute, utilizzando i servizi di trasporto della citta'. La rimozione delle restrizioni a Wuhan arriva una settimana dopo la decisione di Pechino di vietare l'ingresso alla maggior parte dei cittadini stranieri, poiche' il numero ufficiale di casi segnalati all'interno del paese e' rimasto basso mentre la pandemia ha guadagnato slancio in altre grandi economie, e i casi di contagio ormai provengono in gran parte dai cinesi che rientrano in Cina dall'estero. Nelle ultime due settimane la maggior parte dei negozi di generi alimentari e dei supermercati di Wuhan e' stata riaperta e il traffico all'interno della citta' e' diventato un po' piu' vivace. Secondo la polizia municipale i livelli di traffico nella metropoli di Wuhan hanno raggiunto circa la meta' di quelli di dicembre scorso, prima dell'inizio dell'epidemia. Secondo i dati ufficiali del regime cinese, nel capoluogo dell'Hubei sarebbero morte meno persone che a Bergamo. Non ci crede nessuno, perche' di quelle migliaia che avevano pronto il biglietto per salire su un treno superveloce prima del capodanno lunare, ora che ripartiranno ne mancheranno all'appello almeno 40mila, la stima per difetto del numero di morti a Wuhan.