8 novembre 2023 -
Ehud Olmert, ex primo ministro di Israele: "Netanyahu e ministri estremisti religiosi come Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir non considerano la guerra di Gaza come un modo per distruggere Hamas, bensì la usano come un corridoio per creare il caos, la fine dei tempi che per loro è parte di un disegno divino, approfittarne per buttare all’estero i palestinesi dei territori occupati e quindi annetterli finalmente allo Stato ebraico.
Nei loro disegni anche gli arabi israeliani dovrebbero essere scacciati"
Hamas rappresenta il popolo palestinese? Si, perchè da 17 anni lo ha preso in ostaggio a Gaza per volontà di Netanyahu e di Israele.
Netanyahu governa o condiziona la vita di Israele da 27 anni. Ha fatto di tutto per umiliare e rubare ai palestinesi la terra e la speranza di costruire uno Stato palestinese. Ha aiutato lo sviluppo del fanatismo islamista per la disperazione, povertà, segregazione, apartheid dei palestinesi.
Hamas è una creatura di Netanyahu. I Palestinesi devono liberarsi di Hamas (e simili) come gli Israeliani devono liberarsi da Netanyahu (e simili) se vogliono ritrovare la strada per costruire una pace vera, libera, in due Stati per due Popoli.
Se Israele distrugge Gaza e la sua popolazione, bombardandola, affamandola, disperdendola, avrà fatto per l'ennesima volta un piacere ad Hamas e ad Hezbollah.
Se Israele (e le diplomazie internazionali) consente a Netanyahu di gestire la guerra di Gaza, il suo successore, chiunque sia, proseguirà nel solco della negazione di uno Stato per i Palestinesi, continuerà l'occupazione illegittima e violenta della Cisgiordania, continuerà a far crescere l'odio e la rabbia tra i due milioni di palestinesi a Gaza. Perché avrà sempre un Hamas che gli darà il pretesto per farlo.
Hamas è una creatura dell'oltranzismo cinico e idiota della destra maggioritaria israeliana.
Pensare di distruggere Hamas, dopo averla creata, passando sui cadaveri di migliaia di bambini palestinesi a Gaza, è un pensiero criminale e autolesionista per Israele.
I paesi interessati a bloccare la nascita di 2 Stati x 2 Popoli hanno da tempo capito quanto sia facile l'impresa: basta aizzare Israele con qualche gesto terroristico per provocare una risposta simmetrica ed esagerata, a cui sarà facile rispondere con altrettanta simmetria. In questo gioco delle parti tutto il mondo resta intrappolato negli orrori visti il 7/10 e nei giorni della distruzione di Gaza, impotente e atterrito dalla possibile escalation di un conflitto mondiale.
Mai come in questi giorni il sentimento di odio reciproco tra Palestina e Israele ha raggiunto livelli così alti e pericolosi, capaci di trascinarci tutti indistintamente verso la catastrofe della guerra. E' come se tutti gli orologi del mondo si stessero sincronizzando verso l'ora X di un conflitto epocale.
Israele ed Hamas sono sordi a qualsiasi appello alla ragione e all'umanità. Usano gli stessi modelli di pensiero e quindi parlano la stessa lingua, entrambi utilizzano le immagini dei bambini dilaniati dalla follia omicida per dimostrare le proprie ragioni. Entrambi parlano la stessa lingua.
Nell'infinita logica circolare del "causa-effetto-causa" Israele e Palestina troveranno sempre una causa ed un effetto con cui rivendicare le proprie ragioni, soprattutto quando servono a giustificare crimini orrendi.
Le accuse di Israele al timido segretario ONU Guterres, colpevole di aver detto che i Palestinesi sono "soffocati da 56 anni", si traducono in un lugubre avvertimento a chiunque voglia "intromettersi" nel regolamento di conti voluto da Netanyahu e da Hamas. Altro che "cessate il fuoco", altro che "liberate gli ostaggi", il desiderio di entrambi è quello di avere altre vittime da sbandierare, altre ragioni per reclamare più morti e più distruzione.
Per questo Hamas è una creatura di Netanyahu.
Nel mio primo post a commento del raid terroristico di Hamas del 7/10 avevo scritto che la dietrologia indicava il perfido disegno di Netanyahu: ignorare gli avvertimenti delle fonti di intelligence che segnalavano un pericolo imminente da parte di Hamas, fingendo di essere colti di sorpresa, in modo da "facilitare" l'azione dei terroristi per poter poi scatenare l'inferno della rappresaglia e chiudere i conti.
E' dietrologia, indimostrabile, ma sono convinto che il governo Netanyahu e i vertici dell'IDF fossero a conoscenza che Hamas preparava qualcosa. Non immaginavano la portata criminale dell'attacco. Nessuno immaginava che Hamas potesse organizzare un attacco sofisticato e uccidere 1400 israeliani e rapirne più di 200. Gli israeliani erano convinti che si sarebbe trattato del solito lancio di razzi, magari più potenti e precisi, di qualche azione di disturbo. E invece si sono sbagliati, la situazione è sfuggita di mano ...
Gli stessi terroristi autori della strage si sono meravigliati della facilità con cui hanno potuto agire indisturbati per molte ore.
Il governo israeliano, nonostante gli avvertimenti dei servizi segreti egiziani e americani, non aveva predisposto nessuna particolare difesa.
Netanyahu aveva bisogno di un nuovo scontro con Hamas per poter distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalla riforma del sistema giudiziario e dirottarla sulla priorità di difendere l'integrità nazionale. Altre volte il trucco aveva funzionato.
24 ottobre - Il Segretario dell'ONU Antonio Guterres ha detto parole di buon senso su Gaza e sulla Palestina, mentre Israele e Netanyahu sono in piena paranoia e fanno il gioco di Hamas.
"Gli attacchi di Hamas non sono avvenuti dal nulla ... il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione ... anche se le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas ... i terribili attacchi di Hamas non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese ..."
Per aver pronunciato queste parole, pacifiche e condivise dalla maggioranza dell'opinione pubblica mondiale, il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres si è guadagnato gli insulti da parte dei ministri del governo Netanyahu. L'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan chiede le dimissioni del segretario Guterres, mentre il ministro degli Esteri Eli Cohen farnetica "Non incontrerò il segretario generale dell'Onu. Dopo il 7 ottobre non c'è spazio per un approccio equilibrato".