GUERRA DI GAZA, Israele prepara l'assedio e l'invasione, Hamas getta i palestinesi nella trappola terroristica
8 ottobre - Al-Aqsa Flood ha provocato 300 morti e 160 ostaggi israeliani, quasi tutti civili. La reazione di Israele ha già fatto 600 vittime, migliaia di feriti e 2 milioni di ostaggi palestinesi.
Ma il vero obbiettivo di Netanyahu ora è l'invasione di Gaza e la sua annessione, dopo "una guerra lunga e difficile".
La West Bank senza elettricità, senza acqua e senza cibo, per la popolazione di Gaza sarà un lungo e terribile assedio.
Hamas ha intrappolato i palestinesi nella strategia terroristica dell'Iran e del suo misterioso capo Mohammed Deif.
Hezbollah attacca Israele dal Libano.
Da USA ed EUROPA il via libera alla reazione sproporzionata di Israele.
Gli ostaggi israeliani sono vittime innocenti e Hamas deve liberarli subito!
Assedio di Gaza
Se la dietrologia fosse una scienza esatta l'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023 potrebbe considerarsi la prova inoppugnabile della teoria "cui prodest".
Per quasi 2 decenni il boss estremista israeliano Netanyahu aveva sperato di avere un pretesto per attaccare e distruggere i palestinesi, non solo quelli del ghetto di Gaza ma anche in Cisgiordania.
Ci aveva provato nel 2008 con l'operazione "Piombo Fuso" seguita dall'occupazione dell'area urbana di Gaza nel gennaio 2009, con una gravissima crisi umanitaria per la popolazione palestinese. Israele finì sotto accusa per i metodi criminali e sproporzionati messi in atto a Gaza e la diplomazia internazionale intervenne per creare condizioni di tregua. Le truppe israeliane si ritirarono, contente di aver mostrato una forza criminale distruttrice e convinte che sarebbe bastato a dissuadere Hamas in futuro.
Ma le ragioni della Palestina hanno radici nella Storia e non si soffocano con una guerra. Per questo la Striscia di Gaza negli anni successivi non ha mai più avuto un equilibrio di pace duratura e gli attacchi israeliani e di Hamas si sono ripetuti nel corso degli anni, in una lunga e sanguinosa sequenza di sangue palestinese, il cui sacrificio però ha costretto Israele a fermarsi un attimo prima di portare a termine la distruzione totale di Gaza.
L'Operazione "Al-Aqsa Flood" lanciata da Hamas all'alba del 7 ottobre non rassomiglia ai precedenti.
E' giunta "inaspettata" e massiccia, come quella dello Yom Kippur scatenata nel 1973 dal fronte arabo anti-israeliano.
E' stata condotta non solo con il lancio di razzi (sempre più micidiali forniti dall'Iran) ma anche con "milizie" da terra, dal mare e dal cielo ... con un folcloristico parapendio.
Stranamente l'attacco di Hamas è riuscito a cogliere di sorpresa e sopraffare le truppe israeliane schierate da sempre ai confini della Striscia di Gaza, ad uccidere decine di soldati e civili e a prenderne in ostaggio circa 160.
Era questo il vero obbiettivo di Hamas, un'azione di stampo terroristico mirata a fare prigionieri molti israeliani da "utilizzare" in una "trattativa" da cui ottenere vantaggi di immagine e di scambio?. Anche, ma non solo. Il primo obiettivo è la destabilizzazione dell'area e impedire l'accordo tra Arabia Saudita e Israele. Il regime saudita non potrà mai sottoscrivere accordi con Netanyahu che massacra i palestinesi, non per amore di questi ultimi ma per opportunismo diplomatico interarabo.
Chiunque conosce Israele, soprattutto dopo il ritorno al governo dell'estremista di destra Netanyahu, sa che la risposta di Tel Aviv al micidiale attacco contro suoi cittadini e militari sarà di proporzioni enormi, esagerate, più di occhio per occhio.
Tutti abbiamo pensato:
questa volta Israele andrà oltre i limiti che la diplomazia gli aveva imposto nelle precedenti azioni contro Gaza.
Questa volta è in gioco l'esistenza stessa della West Bank e degli accordi che portarono milioni di palestinesi a vivere nell'enclave come prigionieri.
Questa volta Netanyahu non si lascerà sfuggire l'occasione per regolare una volata per tutte i conti con Hamas e con l'intera questione palestinese. Netanyahu vuole passare alla storia come colui che ha definitivamente risolto la questione palestinese, cancellandola per sempre. Il momento storico è unico e forse irripetibile, i paesi arabi, tranne l'Iran, non si stracceranno le vesti in difesa della Palestina. Europa e USA sono impegnati nella guerra in Ucraina e poi ...
E poi Hamas ha dimostrato la sua attitudine terroristica, uccidendo e facendo ostaggi tra i civili, quindi nessuno potrà criticare Israele se la sua reazione all'attacco Al-Aqsa Flood sarà esagerata e puntata ad annientare definitivamente Hamas, ovvero Gaza, ovvero la Palestina.
Hamas ha fornito a Netanyahu il pretesto che prima non aveva ...
La scienza della dietrologia a questo punto dimostrerebbe la sua tesi iniziale: Netanyahu ha consentito che Hamas si preparasse indisturbata all'operazione Al-Aqsa, ha consentito che l'Iran trasferisse a Gaza migliaia di razzi più potenti, ha consentito che i capi di Hamas si convincessero di avere, questa volta, la forza militare per scatenare un attacco in profondità nel territorio presidiato dall'IDF.
In poche parole Netanyahu ha creato le condizioni, pur dolorosissime e costose in termini di vite umane, per convincere Israele e le diplomazie internazionali che questa volta Hamas deve essere distrutta senza alcuna pietà, che Gaza deve passare di nuovo sotto il pieno controllo di Israele e i palestinesi che la abitano devono essere dispersi e ridotti all'impotenza eterna.
Il cinico Netanyahu può aver orchestrato l'operazione Al-Aqsa, è la conclusione dietrologica guardando gli avvenimenti di queste ore, Hamas si è messa in trappola da sola e purtroppo ha trascinato tutta la Palestina in questa trappola dando inizio ad una guerra "lunga e dolorosa" ma secondo la logica israeliana "inevitabile".
Una guerra che invece deve essere fermata, non per difendere Hamas e i suoi boss filoiraniani, ma per evitare una catastrofe umanitaria per i palestinesi sia a Gaza che in Cisgiordania, per evitare che la guerra si allarghi a tutto il Medio Oriente, coinvolgendo Hezbollah e Iran, ed evitare che i palestinesi in fuga dagli orrori israeliani inizino una nuova diaspora che vedrebbe l'Europa come tappa natutale.
Per evitare che la Palestina perda per sempre la speranza di poter vivere in pace in un proprio Stato.
La mente criminale di Netanyahu pensa di poter distruggere l'idea di Palestina e i palestinesi, e trova in Hamas e nell'Iran due alleati "naturali".
La Palestina e Israele hanno invece bisogno di orizzonti diversi e pacifici.
PALESTINA, A CHI GIOVA UNA GUERRA TRA ISRAELE E HAMAS ADESSO?
7 ottobre -Il "vulcano" Palestina ha ripreso ad eruttare boati di guerra, con un fitto lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso tutte le principali città di Israele. Miliziani di Hamas hanno attaccato alcuni insediamenti israeliani attorno Gaza, e hanno preso in ostaggio decine di soldati israeliani. Oltre 20 morti già accertati..
Il governo Netanyahu non perde l'occasione e dichiara che la guerra è iniziata. La rappresaglia contro i Palestinesi è già in atto, oltre 200 i civili a Gaza uccisi dalle bombe israeliane. Per la prima volta nella storia del conflitto, Israele è stata colta di sorpresa dall'attacco massiccio di Hamas, "Alluvione Al-Aqsa".
A chi giova la nuova escalation di violenza in Palestina in questo momento? Netanyahu, Khamenei, Erdogan, Putin i principali indiziati
Diretta Al Jazeera