D'ora in poi se volete contestare la credibilità e l'immagine di un leader politico, di un capo di stato di governo o di partito, un uomo potente e astuto, che ha al suo servizio catene di mass media che controllano, censurano, manipolano milioni di cittadini, che si avvale dell'opera incessante di migliaia di guru, portaborse e banchieri. Se volete smontare un regime con 4 lettere dell'alfabeto basterà pronunciare: Blah Blah Blah.
E' quello che ha fatto Greta Thunberg sfruttando il palcoscenico del Youth4climate a Milano, evento mediatico che doveva servire a Mario Draghi per accreditarsi come il leader più green del mondo - green pass compreso - e ha visto invece nascere un nuovo slogan di contestazione globale, il #blahblahblah, dilagante da Milano a New York, da Berlino a Kabul, da Hong Kong a Rio de Janeiro.
“Hope doesn’t come from politicians’ blah, blah, blah”
“Hope doesn’t come from inaction and empty promises that everything will be alright, they say trust us we are doing everything we can, that is not hope, hope is this, hope is us, the people, hope is when people gather to make change.”
“Build back better, blah, blah, blah. Green economy, blah, blah, blah. Net-zero by 2050, blah, blah, blah. Climate-neutral, blah, blah, blah. This is all we hear from our so-called leaders. Words, words that sound great but so far has led to no action”
Le parole per essere efficaci hanno sempre bisogno di un contesto, una cornice che entra a far parte dell'immagine evocata dalle parole stesse.
E la cornice alle parole di Greta Thunberg l'ha fornita involontariamente uno degli uomini più opachi e potenti del mondo Mister Mario Draghi in persona, il guru mediatico del Whatever it takes.
Il Blah Blah Blah di Greta Thunberg, simbolo della lotta al disastro ambientale contro il Whatever it takes del banchiere-politico simbolo della fede nella potenza del denaro.
Mario Draghi a Milano ha provato a resistere all'onda del blah blah blah di Greta. Molti speravano in una sua frase efficace a controbattere alla sferzante ragazzina svedese, una replica che diventasse virale ed entusiasmante per la comunità dei greenwashers internazionali.
Quando è salito sul palco del Youth4climate Mario Draghi è apparso noioso e scontato, una replica poco credibile e poco entusiasmante del whatever it takes: “Questa generazione, la vostra generazione, è la più minacciata dai cambiamenti climatici. Avete ragione a chiedere una responsabilizzazione, a chiedere un cambiamento. La transizione ecologica non è una scelta - è una necessità".
Necessità. Bravo Mario.
La guerra ai disastri ambientali, alle alluvioni e agli incendi, allo scioglimento dei ghiacciai e alla desertificazione del Pianeta, è una necessità. Sembrava quasi credibile Mario Draghi, quasi quanto Miss Blah Blah Blah Greta Thumberg.
Poi qualcuno ha visto Roberto Cingolani fare capolino per applaudire Mario Draghi, circondato da una schiera di affaristi, banchieri, generali, amministratori delegati, cardinali, portaborse, giornalisti, lobbisti.
La cornice che rende credibili o meno le parole.
La cornice di Mario Draghi whatever it takes e di quanti come lui fanno parte del Mondo dei Blah Blah Blah.
i.fan.
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Date Created: 02/10/2021 09:02:08