Elezioni Italia: vince Meloni, perde Letta, miracolo Conte, frana Salvini, sghignazza Berlusconi, sesto polo Calenda. Astensione ai massimi, oltre il 36%
Dopo il voto, Enrico Letta ammette la sconfitta e lascia il PD, "colpito da fuoco amico"
Le elezioni di settembre in Italia si chiudono quasi come previsto, con qualche sorpresa e una sola certezza: il futuro governo scelto dagli italiani si chiamerà Giorgia Meloni (FdI 26%), prima donna e prima estrema destra a Palazzo Chigi, un secolo dopo la Marcia su Roma che durò un ventennio.
Da mesi ci ripetiamo che è inutile e fuorviante fare accostamenti storici.
I guai del Mondo di oggi li abbiamo prodotti noi, e non i nostri bisnonni.
Il successo di Giorgia Meloni è la congiunzione astrale dovuta alla scomparsa della sinistra, all'inquinamento dei banchieri, allo strapotere dell'affarismo e delle mafie.
Per i più pessimisti, è la riprova che l'umanità si avvia allegramente verso un'altra catastrofe politica e militare.
Per gli ottimisti, è un brutto incubo che farà risvegliare le coscienze assopite.
Il successo di Giorgia Meloni si chiama in realtà Silvio Berlusconi (FI 8,2%) .
Non solo perché il boss è riuscito a rimanere a galla nonostante l'età avanzata, ma soprattutto perché è sua la strategia che ha portato al successo l'estrema destra e sconfitto il centrosinistra.
Berlusconi è stato lo spin doctor di Fratelli d'Italia e ha convinto Calenda - Renzi a correre da soli anziché allearsi al PD di Letta (19%) illudendoli che sarebbero arrivati al 15%.
Li ha "fregati" con l'illusione della creazione del Terzo Polo (7,7%) moderato, che poi è arrivato sesto.
Il futuro governo si chiamerà Meloni-Berlusconi, e quest'ultimo passerà all'incasso chiedendo di diventare Presidente della Repubblica subito, a furor di popolo.
La legge elettorale di Renzi ha consentito di amplificare l'effetto della vittoria della Destra, ma sarebbe sbagliato pensare che la sinistra non sia il colpevole principale della propria sconfitta.
Enrico Letta non è riuscito ad allargare il campo perché ha pensato più ad umiliare il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte (15,5%) piuttosto che a costruire un programma e una coalizione vincente.
E' rimasto invischiato nell'agenda Draghi verniciata con qualche spruzzo di diritti civili.
Troppo poco per riprendersi i voti di larghi strati di popolazione in povertà.
Quello che non ha saputo fare il PD lo ha fatto Giuseppe Conte, un miracolo politico con cui si è conquistato definitivamente il Movimento 5 Stelle, togliendosi di dosso Beppe Grillo e Luigi Di Maio, e ridando un volto popolare al Movimento.
Se riuscirà anche a costruire una classe dirigente più preparata e attenta di quella passata Giuseppe Conte potrebbe superare di nuovo il PD.
La Lega di Salvini (8,9%) crolla e il piacere associato alla notizia in parte compensa le altre preoccupazioni.
Il 36% degli elettori si astenuto, quasi il 10% in più del 2018, ma nessuno se ne ricorderà.
P.S.
Mi dimenticavo dei Verdi di Bonelli!.
Assieme alla Sinistra di Fratoianni superano lo sbarramento con il 3,5%. Pensavano di valere qualcosa in più, ma non si rendono conto che sono loro ad essere al di sotto delle aspettative di molti italiani.
Sono in troppi a contendersi il primato della questione ambientale e della giustizia sociale, con scarsi risultati.
P.S.
Mario Draghi dopo pochi mesi di governo lascia un conto salato da pagare! Ne valeva la pena?