Chi possiede un piccolo oliveto in Italia - in particolare quella centrale - sa bene quanto sia problematica la cura delle olive contro gli attacchi di Bactrocera oleae (mosca dell'olivo) senza ricorrere ai trattamenti chimici a base di pesticidi.
Un fattore determinante per la riuscita della lotta biologica agli insetti nocivi come la mosca delle olive è rappresentato dall'andamento climatico. Un'estate calda e asciutta riduce l'attività della mosca, che non riesce ad attaccare le olive per deporvi le micidiali uova che trasformate in larve distruggono la polpa.
Negli ultimi due anni l'estate nell'Italia centrale è stata più calda e siccitosa della media, già alta. Condizioni climatiche che in genere sono associate al deprecato e allarmante fenomeno del global warming causato dai cambiamenti climatici collegati all'aumento delle emissioni di CO2 e altri gas serra.
Grazie al surriscaldamento della Terra le olive del mio giardino crescono sane, belle e senza trattamenti chimici. Almeno da alcuni anni a questa parte. Quello che per molti è una sciagura - il global warming - per le olive è una fortuna, ma solo se sono riuscite a passare indenni le improvvise e violente tempeste che distruggono i fiori appena sbocciati o i raccolti appena maturi.
Coltivare ortaggi e frutta seguendo le pratiche naturali e biologiche è come giocare un terno al lotto. Un anno si vince, altri anni o in altre zone del Pianeta si perde tutto e a volte per sempre.
Durante un viaggio in Sicilia 20 anni fa acquistai una pianta di Olivo "Noce dell'Etna" in un vivaio vicino Catania. E' cresciuto nel giardino di Roma e anche quest'anno ha prodotto belle olive completamente naturali (quelle della foto invece sono di cultivar Carolea). Pochi giorni fa un uragano mediterraneo ha distrutto tutti gli oliveti (e le olive) alle pendici dell'Etna.
#blahblahblah, vengono i brividi a sentire Mario Draghi parlare di "successo" alla fine del G20 di Roma
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Il Global Warming è una sciagura causata dall'incremento spropositato delle attività umane, dalla produzione di energia con combustibili fossili, dalla deforestazione di enormi aree per far posto alle coltivazioni intensive e all'allevamento per soddisfare la crescente richiesta di proteine alimentari, in particolare quelle di origine animale.
Il fenomeno del Global Warming causato dalle emissioni di CO2 è conosciuto da almeno 20 anni. Se ne conoscono le cause e gli effetti estremi e devastanti, dallo scioglimento dei ghiacciai all'innalzamento degli Oceani, dalle alluvioni alla siccità, dagli incendi agli uragani.
Da 20 anni gli scienziati calcolano che un aumento di 1.5C della temperatura del Pianeta rispetto all'epoca preindustriale rappresenta il punto di non ritorno dei cambiamenti climatici. Il punto oltre il quale non sarà più possibile "raffreddare" la Terra, ricreare i ghiacciai, ridurre l'intensità dei fenomeni estremi.
Una Terra che si surriscalda è destinata per sempre ad un futuro invivibile, per gli esseri umani come per tutte le specie animali e vegetali.
“ State of Climate in 2021: Extreme events and major impacts”, diagnosi dello stato di salute meteorologico e climatico del pianeta. Quello del 2021 è in linea con i precedenti, ovvero l’ennesimo campanello d’allarme o una campana a morte? .
Gli ultimi 7 anni sono stati i più caldi mai registrati, l’innalzamento del livello del mare ha raggiunto un nuovo massimo, con il continuo riscaldamento e acidificazione degli oceani e gli eventi estremi sono «la nuova normalità». La conclusione è piuttosto pessimista: «Le concentrazioni record di gas serra nell’atmosfera e il calore accumulato associato hanno spinto il pianeta in un territorio inesplorato, con ripercussioni di vasta portata per le generazioni attuali e future - si legge nel rapporto -. Gli ecosistemi si stanno degradando a un ritmo senza precedenti, che si prevede accelererà nei prossimi decenni».
Da 20 anni si parla di evitare l'aumento di 1.5C, un grado e mezzo centigrado, come anche COP21 a Parigi nel 2015.
Di COP in COP l'aumento della temperatura globale è già il doppio di 1.5C
La verità è che siamo nel 2021 oltre i 3 gradi centigradi di aumento, ma i governanti tecnocrati e autocrati del Pianeta continuano a far finta di nulla, continuano a parlare di un obiettivo di 1.5C entro il 2050, o forse il 2060, o forse chi vivrà vedrà.
La bugia più colossale, ma molto di moda tra politicanti, banchieri e plurimiliardari, è che il Pianeta si può raffreddare continuando a surriscaldare l'economia, con la crescita esponenziale dei debiti, dei consumi, del PIL e delle disuguaglianze.
La Transizione Ecologica è solo un'occasione di business, nuovi affari che si aggiungono a quelli vecchi, senza sostituzioni significative. Anche con l'auto elettrica continueremo a mangiare carne di animali allevati con la soia coltivata distruggendo foreste e consumando suolo fertile.
Tra 30 anni i miei nipoti saranno costretti a coltivare gli olivi oltre il Circolo Polare Artico, perchè il deserto sarà arrivato alle Alpi, ma quelli del G20 e della COP26 continueranno a promettere di ridurre le emissioni per non superare 1.5C di aumento della temperatura globale.
#blahblahblah, vengono i brividi a sentire Mario Draghi parlare di "successo" alla fine del G20 di Roma. La sua vanagloria lo porta a dire bugie contro ogni evidenza scientifica.
Per ora le mie olive ringraziano G20 e COP26. Continuate pure nel vostro #blahblahblah, avete già convinto le mosche.