Penso che Giuseppe Conte, l'ex Conte Bis, sia un uomo fortunato.
Almeno da quando Salvini gli lanciò la sfida del Papeete per farlo cadere, offrendogli invece l'occasione di mettere in mostra doti di insospettato spessore politico. L'attacco del leghista fece crescere le simpatie attorno a lui, dentro il M5S e dentro il PD. Da allora si iniziò a parlare di un "partito di Giuseppe Conte"
La fortuna per l'avvocato del popolo si è manifestata anche in occasione della recente crisi, cucinata tra Londra e Parigi e servita a tavola dallo sceicco di Rignano.
La pugnalata di Renzi, amico di Mohamed bin Salman "lo squartatore", ha fatto guadagnare punti e solidarietà a Conte, un buon viatico per iniziare la vera carriera da leader politico.
Uscito da Palazzo Chigi Conte ha approfittato del nuovo tempo libero per mettere mano all'impresa più ardua. Tirare fuori dalle sabbie mobili il Movimento 5 Stelle, a cui il governo Draghi sta dando il colpo di grazia con l'aiuto di Beppe Grillo e Davide Casaleggio.
Grillo e Casaleggio Jr da diverso tempo, e ciascuno per motivi propri, tengono in ostaggio il Movimento.
Il primo dice di essere solo un "Garante" ma quando c'è da decidere vuole essere quello che detta la linea e dice l'ultima parola. Come nelle consultazioni per la formazione del governo Draghi.
Grillo ormai non garantisce nemmeno se stesso, è fuori dalla realtà e fuori di testa, come ha dimostrato con l'ignobile attacco alla ragazza che accusa Ciro, figlio di Grillo, di averla stuprata insieme ad altri tre amici.
La volgarità e l'arroganza del Garante ne hanno mostrato i limiti politici e l'incapacità di poter "garantire" il Movimento 5 Stelle.
Giuseppe Conte aveva già intuito che la presenza del fondatore M5S era ingombrante e fastidiosa, ma non sapeva come liberarsene, dato l'ascendente che Grillo ancora esercita sulla sua creatura.
La fortuna gli è venuta ancora una volta in soccorso.
Il video dell'ex comico che non fa più ridere ha fatto pensare ai vertici (!?) che era giunta l'ora di dirgli: fatti da parte, fatti curare, lascia stare la politica.
Fuori Grillo, resta Casaleggio, figlio del co-fondatore Roberto, anche lui un simbolo.
Ma Davide Casaleggio è soprattutto quello che negli anni ha costruito l'avatar del Movimento 5 Stelle, la piattaforma Rousseau, l'oracolo di Delfi a cui si inchinano Di Maio e Di Battista quando non sanno cosa raccontare agli iscritti / elettori.
Nel dibattito interno al Movimento 5 Stelle Davide Casaleggio ha assunto posizioni diverse da quelle del trio Di Maio - Crimi - Patuanelli. Dicono che sia più vicino alle posizioni di Di Battista. Ma sono voci difficili da verificare, perchè la trasparenza politica nel M5S è inesistente ed oscura. Oppure è affidata a Rousseau, appunto.
Casaleggio ha cercato di far pesare oltremisura il ruolo di Rousseau. Il dibattito è scaduto sullo squallido terreno del vil denaro.
Casaleggio ha preteso che gli fosse pagato il debito accumulato e Giuseppe Conte, di nuovo baciato dalla fortuna, ha colto la palla al balzo. Gli ha detto: "i debiti si onorano", cioè ti paghiamo, di dai l'archivio degli iscritti e ti togli dai piedi. Fine dell'imbarazzo.
Eliminati i due macigni ingombranti, Giuseppe Conte ha la strada libera per provare a trasformare l'ectoplasma del M5S in un soggetto politico vivo e pensante.
Non ha molto tempo. Tra qualche mese si vota a Roma Milano e Napoli.
L'impresa sembra disperata, ma la fortuna ha dimostrato di stare dalla parte di Giuseppe Conte.