E' il giorno delle comparse ministeriali sul caso Almasri, il "generale criminale" libico che l'Italia ha prima arrestato su mandato della Corte Penale Internazionale e poi scarcerato su ordine del governo Meloni che lo ha anche riaccompagnato trionfante con aereo di Stato in Libia.
Oggi la vera notizia è che Giorgia Meloni non si presenterà in Parlamento e come lei anche Salvini e Tajani.
Il governo è latitante e si presenta in aula con la faccia del ministro della Giustizia Nordio e del ministro dell'Interno Piantedosi.
I due ministri non riescono nemmeno a mettersi d'accordo tra di loro sulla pericolosità di Almasri.
Nordio difende il criminale libico meglio di un avvocato difensore, accusando la CPI di aver costruito un caso giudiziario sbagliato, e per questo lui non ha autorizzato l'arresto. Lui è uno preciso, che le carte le studia e anche se ci mette un pò troppo tempo, pazienza.
Piantedosi invece dice che Almasri era così pericoloso e criminale da rappresentare, anche da carcerato, un pericolo pubblico e perciò è stato rispedito in tutta fretta a casa sua con un comodo volo di Stato messo a disposizione dal suo ministero.
Nessuno dei 2 osa chiarire se avessero informato o meno la presidente del Coniglio - così l'ha definita ironicamente Elly Schlein - Giorgia Meloni, la quale potrà continuare a mentire o a far credere che su un caso così importante lei non ne sapeva nulla, o tuttalpiù ammetterà che è stata informata ma che poi ha dato istruzioni ai 2 ministri di decidere loro sul cosa fare, "mica posso decidere sempre io su tutto!".
La verità l'ha raccontata, anche se a modo suo e senza onore, l'ex ministro dell'Interno Marco Minniti (governo Gentiloni), il quale ha ammesso che tra Italia e Libia ci sono accordi segreti da molto tempo ed é in virtù di questi accordi, di cui Minniti fu tra gli artefici con il pretesto di contenere i flussi migratori che gli scafisti libici dirigevano verso le coste italiane, che i criminali come Almasri godono di impunità e copertura da parte degli apparati dello Stato italiano.
Anche se, a giudicare dagli spostamenti di Almasri in Europa e nel Mondo - ha un passaporto di nazionalità straniera che gli consente di entrare anche negli USA - sono molti gli Stati con cui il libico fa affari e ricicla denaro. Prima di arrivare in Italia Almasri aveva fatto tappa a Londra, Monaco di Baviera, Bruxelles e non certo per scopi turistici.
Se Almasri non fosse stato subito rilasciato per decisione del governo Meloni, la vita di decine di italiani in Libia sarebbe stata in pericolo e decine di barconi carichi di migranti avrebbero avuto il via libera per navigare verso Lampedusa e la Sicilia.
Questa è la verità vera e semplice sul grave e vergognoso caso Almasri, che i ministri e la presidente del Coniglio non osano ammettere.
I giudici della Corte Penale Internazionale dell'Aja si illudono di poter arrestare i responsabili di crimini contro l'umanità ma non tengono conto che la musica, non solo in Italia, è cambiata e che ben presto anche la Corte Penale Internazionale verrà liquidata.
Così si eviterà di fare casino tra chi arresta e chi rimpatria, e gli Almasri potranno circolare senza preoccupazioni.
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Date Created: 05/02/2025 14:55:13